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Napoli, la panchina inclusiva per disabili: "Opportunità per socializzare insieme"

Uno spazio vuoto tra due sedute, lasciato appositamente per piazzarvi la sedia a rotelle. Così un arredo vandalizzato trova un nuovo uso

di MARIANNA GRAZI -
20 ottobre 2022
Panchina inclusiva

Panchina inclusiva

Cosa si fa con uno spazio vuoto, che separa qualcosa? Lo si riempie! E se quello spazio vuoto diventa un modo per includere qualcuno che prima invece veniva lasciato in disparte allora tanto meglio. A Napoli è nata così la prima panchina per persone con disabilità, all'insegna dell'inclusione, dove ai lati ci sono le classiche sedute e al centro uno vuoto pronto ad essere riempito con la sedia rotelle. Un'iniziativa che, a Capodimonte, segue il modello di altre panchine simili sparse per l'Italia, come quella a Macerata, chiamata simbolicamente "Libera… mi" e piazzata a febbraio scorso.

La nuova panchina inclusiva

 

A Napoli una panchina rotta e abbandonata è stata ristrutturata e diventa uno spazio di inclusione per persone con disabilità

Un progetto inclusivo ma anche sociale, quello partenopeo, visto che il vecchio arredo urbano, all'altezza del civico 210 in Corso Amedeo di Savoia, era rotto e abbandonato da tempo. Così in modo assolutamente  spontaneo, i cittadini del quartiere hanno deciso di dare nuova vita alla panchina e a tutta l'area degradata e vandalizzata intorno: "Abbiamo presentato molte richieste al Comune per riqualificare quella panchina ma dall'amministrazione nessuno ci ha mai risposto. Finalmente, qualcuno nel quartiere si è dato da fare e lo ringraziamo", ha dichiarato Carlo Restaino, consigliere della III Municipalità Stella-San Carlo all'Arena a Fanpage. 

Un posto dove socializzare insieme

Uno spazio dove le persone in carrozzina e/o con deambulatore, o ancora coi passeggini, possono sentirsi accolte e trovare un luogo dove socializzare senza restare in disparte. "Si tratta di un posto inclusivo posizionato al centro della panchina e non ai margini, come avviene abitualmente e rappresenta un preciso messaggio di aggregazione lanciato in modo fermo e deciso – continua Restaino –. Sottolinea l'importanza di porre le persone al centro della progettazione della città e degli spazi pubblici". Non si sa chi sia l'autore del bellissimo gesto, spiega ancora il consigliere, che si è imbattuto per caso nella panchina e ne è rimasto profondamente colpito. "Credo fortemente che anche la nostra città debba fare in modo di offrire maggiori opportunità di dialogo e socializzazione a tutti i cittadini – spiega infatti –, in particolare alle persone disabili e con difficoltà motorie, che rischiano di sentirsi estromesse anche nel semplice gesto di sedersi e colloquiare con il vicino di seduta". "L'inclusione sociale sarà al centro delle priorità del programma che proporremo alla città – conclude – per abbattere ogni barriera architettonica presente e creare occasioni di inclusione reale per tutti". Insomma la panchina inclusiva sembra proprio che inviti a sedersi tutti insieme, davvero, e a discutere in comune accordo su quale debba essere il futuro della città.