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“Parma, io ci sto!”, cresce il progetto che crea e attrae risorse e talenti sul territorio

Partito il percorso condiviso per individuare obiettivi e azioni concrete per costruire il futuro sostenibile della città

di MAURIZIO COSTANZO -
3 ottobre 2022
Il gruppo “Transition Farm” dell'associazione "Parma, io ci sto!"

Il gruppo “Transition Farm” dell'associazione "Parma, io ci sto!"

Era il 2016 quando nacque l’associazione di sviluppo sociale “Parma, io ci sto!”, come iniziativa di persone e aziende prendendo avvio dalla volontà di migliorare la qualità della vita e mettersi all’opera per essere motore reale di un cambiamento. L’obiettivo è mettere a sistema idee e progetti per creare iniziative di eccellenza e valorizzare il territorio attraendo talenti e risorse, per contribuire allo sviluppo territoriale. Cinque i promotori dell’iniziativa: Alessandro Chiesi (attuale presidente), Guido Barilla, Andrea Pontremoli, l’Unione Parmense degli Industriali, Fondazione Cariparma. Da allora l’Associazione è cresciuta, arrivando a contare oggi oltre 130 associati, e si è accreditata quale attore affidabile in grado di dialogare e far incontrare il mondo pubblico con quello privato, fungendo da trait d’union tra questi due ambiti e sviluppando progettualità che mettono insieme tanti soggetti in un proficuo scambio di competenze, risorse ed esperienze. È con l’obiettivo di fare sistema che “Parma, io ci sto!” seleziona e sostiene progetti dedicati alle aree tematiche simbolo delle eccellenze del territorio: agroalimentare, cultura, innovazione e formazione, turismo e sostenibilità ambientale. Nei primi anni di attività sono stati numerosi i progetti nei vari ambiti. Alcuni di questi sono diventati appuntamenti fissi e distintivi della città, capaci di attrarre pubblici diversi. Ne è un esempio "Verdi Off", progetto culturale nato in collaborazione con il Teatro Regio di Parma, che ha trasformato la città in un palcoscenico pop dedicato al maestro e aperto alla cittadinanza e non solo. O ancora il sostegno alla progettazione e alla regia del programma e degli eventi per la promozione di "Parma City of Gastronomy Unesco" finalizzate alla valorizzazione delle filiere della Food Valley, con il contributo alla realizzazione dei principali eventi gastronomici della città come "Cibus Off", "Settembre Gastronomico", "La Cena dei Mille" e i "Giardini Gourmet". Tra le altre iniziative di maggior rilievo, l’aver partecipato attivamente alla stesura del Dossier di candidatura di Parma Capitale Italiana della Cultura per il 2020, sforzo premiato con la nomina della città emiliana, prorogata al 2021, l’aver contribuito al potenziamento del “distretto dei Farm” per offrire ai giovani un’opportunità di apprendimento e crescita, di cui fa parte Food Farm 4.0, il primo “Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità” nel settore agroalimentare inaugurato a ottobre 2019. E ancora aver coordinato e sostenuto la nascita del Consorzio Forestale KilometroVerde Parma - Impresa Sociale, che segna l’avvio del progetto omonimo di riforestazione e creazione di aree verdi e boschi permanenti a Parma e nella sua provincia e l’adesione all’Alleanza per la Neutralità Carbonica, naturale proseguimento di un percorso indirizzato alla progressiva riduzione delle emissioni, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Alessandro Chiesi, presidente di "Parma, io ci sto!"

Alessandro Chiesi, presidente di "Parma, io ci sto!"

“Parma, io ci sto!” ha recentemente promosso “#dieci: una visione per Parma e il suo territorio”, il percorso di progettazione condivisa, che ha visto la partecipazione di 250 stakeholder impegnati nell’individuare obiettivi e azioni concrete a breve, medio e lungo termine da mettere in campo per costruire il futuro della città e del suo territorio, con una visione comune per i prossimi dieci anni. Da qui è partita “Transition Farm”, iniziativa pilota nata con l’obiettivo di coniugare la formazione di giovani neolaureati sui temi della sostenibilità con la necessità di dotare le piccole e medie imprese di strumenti in grado di affrontare l’importante e complessa sfida della transizione ecologica. “Transition Farm” è il progetto pilota ideato dall’associazione “Parma, io ci sto!” con l’Università di Parma e Nativa, con il supporto di Cisita Parma, Unione Parmense degli Industriali, Gruppo Imprese Artigiane e Federmanager Parma. L’iniziativa nasce allo scopo di promuovere un nuovo modello per il territorio di Parma, che possa funzionare da guida per la successiva “edizione a regime” e che inneschi un circolo virtuoso di coinvolgimento dei giovani e delle realtà imprenditoriali locali, in una prospettiva di miglioramento continuo. Il progetto prende avvio da “#dieci”, un percorso di co-creazione e progettazione di una visione a 10 anni per Parma e il suo territorio, che “Parma, io ci sto!” ha avviato nel corso del 2021 coinvolgendo circa 250 stakeholder per pianificare obiettivi e azioni concrete per il futuro. “Transition Farm” combina due azioni considerate prioritarie dalla comunità coinvolta nel progetto “#dieci”: la transizione verso la sostenibilità delle piccole e medie imprese e il coinvolgimento dei giovani in un’ottica nuova di orientamento professionalizzante. Il progetto ha un duplice obiettivo: formare giovani neolaureati rendendoli protagonisti attivi della transizione ecologica/energetica/digitale; dall’altro mettere a disposizione delle Pmi queste importanti competenze. In questo modo le aziende avranno a disposizione una prima valutazione comparativa tra le proprie attività e le azioni messe in atto dal territorio grazie al lavoro di giovani talenti; un primo approccio rispetto a quello che si può realizzare attraverso lo strumento del Benefit Impact Assessment in termini di definizione di strategie di sostenibilità e gestione dell’impatto generato. Per questo sono stati selezionati 11 neolaureati dell’Università di Parma motivati a partecipare a un percorso di formazione su tematiche di sostenibilità e misura degli impatti di aziende di piccole e medie dimensioni. I candidati provengono da percorsi di laurea diversi tra loro che dimostrano una volta di più quanto il tema della sostenibilità sia ormai un elemento imprescindibile e trasversale ad ogni settore di studio e di competenza. Si va da Scienze e Tecnologie Alimentari a Chimica Industriale, da Biotecnologie a Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, da Sistema Alimentare: Sostenibilità, Management e Tecnologie a Scienze Gastronomiche, da Trade e Consumer Marketing a Ingegneria Meccanica e Ingegneria Gestionale, fino ad Economia e Management.