Referendum autonomia differenziata, oltre 220 mila firme online. Promotori: “Normalizzate le disuguaglianze”

Grazie alla piattaforma digitale già migliaia di cittadini hanno potuto sottoscrivere il quesito referendario, che per essere valutato deve essere sostenuto da almeno 500mila persone entro settembre. Prosegue la raccolta anche con banchetti

di AMBRA NARDI
29 luglio 2024
Fratoianni, 'Campo largo? Basta aggettivi, andiamo nel merito'

Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli firmano per referendum contro l’autonomia differenziata delle regioni. Roma, 20 luglio 2024 ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Oltre 220 mila firme online per il referendum contro l'Autonomia differenziata. Grazie al via da parte del Governo alla piattaforma digitale per la raccolta firme, in pochi giorni sono state raccolte il 45% delle sottoscrizioni necessarie: 500 mila firme da raccogliere entro settembre e da depositare in Corte di Cassazione. A questo risultato vanno sommate le firme raccolte ai banchetti e negli altri posti dov’è possibile firmare. 

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“L'Autonomia differenziata è il tentativo di normalizzare per legge le disuguaglianze. Discuterne vuol dire aprire automaticamente uno squarcio sulla sofferenza del paese reale, riallacciare legami, ridare senso alla rappresentanza politica. Il referendum contro l' Autonomia differenziata va oltre se stesso: è un'occasione storica per riportare la politica sui territori.” scrive sui social Peppe De Cristofaro, capogruppo dell’Alleanza Verdi Sinistra.

Come funziona la piattaforma 

Accedendo all’area privata con la propria identità digitale (Spid, Cie, Cns o eIDAS), cittadini e comitati promotori possono sia sostenere che gestire una o più proposte referendarie. Una volta completata l’autenticazione, con un semplice click si può sostenere un’iniziativa tra quelle disponibili. Al termine, è possibile scaricare l’attestato di sottoscrizione. 

ASSEMBLEA PIU' EUROPA E RACCOLTA FIRME PER IL REFERENDUM CONTRO L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA
Assemblea Più Europa e raccolta firme per il referendum contro l'autonomia differenziata (ANSA)

Autonomia differenziata: cos’è 

Approvata definitivamente dal Parlamento italiano il 19 giugno, la proposta rappresenta una notevole modifica nella gestione delle competenze tra lo Stato centrale e le Regioni, consentendo a quest’ultime di richiedere competenze aggiuntive in un ampio spettro di settori. La mozione è stata avanzata con il fine di aumentare l’efficienza e la responsabilità delle amministrazioni locali, trasferendo loro poteri che abitualmente erano gestiti a livello centrale. 

Un dibattito politico spaccato in due 

L’approvazione di questa legge ha generato un ampio dibattito pubblico e politico. Gli oppositori temono che possa aumentare le già presenti disparità tra Regioni, danneggiando l’equità delle distribuzioni delle risorse. Dall’altra parte, i sostenitori ritengono che l’autonomia differenziata promuoverà una gestione più efficace e locale delle risorse, riducendo la burocrazia e accelerando i processi decisionali.

“L’autonomia differenziata è lo strumento con cui la Lega vuole spaccare il Paese e consentire alle regioni del Nord di spendere il loro residuo fiscale nel relativo territorio". Il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, replica alle dichiarazioni del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, secondo cui l’ autonomia differenziata "è una grande opportunità contro il centralismo”.