Roma Pride, un milione di persone in piazza per la Queeresistenza

Nella Capitale sfila la parata arcobaleno per i diritti civili della comunità Lgbtq+. Presenti il sindaco Gualtieri e la segretaria de Elly Shlein. Il carro delle madrine Paola e Chiara apre il corteo

di MARIANNA GRAZI -
10 giugno 2023
Pride a Roma

Pride a Roma

"Siamo un milione". Così gli organizzatori dal carro che ha aperto il Roma Pride. "Mai vista tanta gente". La Capitale si tinge oggi, 10 giugno, dei colori dell'arcobaleno per la comunità Lgbtq+. È partita da piazza della Repubblica la parata dell'orgoglio, che terminerà ai Fori Imperiali. A dare il via alla festa le note delle hit delle cantanti Paola e Chiara, madrine di questa edizione, dal carro del intitolato con lo slogan dell'edizione 2023, Queeresistenza.
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"Un Pride destinato a fare... 'Furore'": le madrine della parata dell'orgoglio di Roma, Paola e Chiara

Partecipa anche il sindaco Roberto Gualtieri, come promesso alla vigilia. "Viva l'amore e grazie al sindaco Gualtieri perché lotta per i diritti", ripetono le cantanti accanto al primo cittadino: "Viva il Pride. Ora e sempre resistenza". Questo solo uno dei motti scanditi tra le strade della Capitale. Presenti all'avvio circa 40mila persone, secondo le forze dell'ordine. Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride, parla di una piazza piena di "persone e di amore, che è quello che dobbiamo contrapporre a chi vuole rendere invisibili, a chi vuole odiare e parlare male di noi. Quindi dobbiamo essere fieri di chi siamo: oggi festeggeremo e saremo noi stessi".

Le polemiche che accompagnano il Pride

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La parata dell'orgoglio nella Capitale partita da piazza della Repubblica ha richiamato un milione di persone secondo gli organizzatori

Il riferimento è alla vicenda di qualche giorno fa, quando il governatore Francesco Rocca ha revocato (dopo averlo in precedenza assegnato) il patrocinio della Regione Lazio all'evento. Ma le polemiche che si erano alzate dopo questa scelta da parte di chi voleva difendere la libertà della comunità a far valere i propri diritti, ha replicato ieri FdI, criticando aspramente le registrazioni di figli di due coppie di mamme fatte dal sindaco. Lo stesso che oggi ha aperto il corteo tenendo, insieme a Colamarino e a Marilena Grassadonia, coordinatrice dell'Ufficio Lgbt del Campidoglio, lo striscione "Queer Revolution". Il primo cittadino è tornato sulle trascrizione degli atti di nascita di figli nati all'estero da coppie omogenitoriali.
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Gualtieri guida il corteo del Roma Pride con il portavoce Colamarino e Marilena Grassadonia

In casi come questi la trascrizione è "legittima e doverosa, altrimenti sarebbe una discriminazione. Non si capisce perché si può trascrivere un certificato di una eterologa da una coppia eterosessuale e non da una coppia omosessuale". ''Oggi e sempre resistenza''. Una volta giunta all'altezza di Santa Maria Maggiore, dopo qualche minuto di silenzio, dalla parata si è levato il coro che ha intonato "Bella ciao". Tutt* si sono unit* nel canto, da Gualtieri ai giornalisti intenti a fotografare la testa del corteo con lo striscione QueeResistenza. All'inizio c'è stato anche un momento di tensione, quando all'arrivo del primo cittadino alcuni hanno alzato le bandiere del Movimento 5 stelle, supportati anche dalla senatrice pentastellata Alessandra Maiorino, presente in piazza della Repubblica con una delegazione di eletti romani e laziali. Ma dal pubblico è scattato l'urlo contro gli attivisti grillini: "Abbassatele. Al Pride non si portano le bandiere di partito".

L'ANPI al Pride di Roma con in prima fila il suo Presidente nazionale (Ansa)

Schlein: "Importante e giusto esserci"

"Sono qua oggi perché è importante, perché il Pd sarà sempre nei luoghi della tutela e della promozione dei diritti Lgbtq+. A partire dal matrimonio egualitario, le adozioni e riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Siamo qui perché è importante e giusto esserci" dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein arrivando alla parata. "Ed è invece sbagliato che non ci sia la regione Lazio - ribadisce -. Ci siamo con i nostri corpi e siamo qui in mezzo alle associazioni a supportare il Pride, come siamo a supporto e abbiamo aderito come PD a tutta l'onda Pride. Non dimentichiamo che chi oggi governa l'Italia sono gli stessi che hanno affossato con un applauso difficile da dimenticare una legge di civiltà come il ddl Zan - ha ricordato - . Una legge che c'è in tutto il resto d'Europa, una legge contro l'odio e le discriminazioni anche sull'orientamento sessuale".

Il Disability Pride Network

Per le vie della Capitale ci sono oltre 20 associazioni che aderiscono al Coordinamento, con i loro striscioni e molte di loro anche con i coloratissimi carri allegorici che diffondono musica e attorno ai quali si sono accodate migliaia di persone.
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Uno dei carri allegorici che sfilano per le vie di Roma per il Pride

La manifestazione di quest'anno collabora con Disability Pride Network, una rete informale in continua espansione costituita da singole persone e organizzatori che hanno deciso di collaborare più da vicino per affermare "un nuovo modo di vivere e vedere la disabilità". Scopo della partnership è rendere sempre più accessibile la partecipazione al Pride delle persone disabili.

La campagna Orgoglio libera tutt3

"Non si tratta di essere di destra o di sinistra: la piazza oceanica di oggi, a Roma, dimostra che l'Italia è ostaggio di una destra reazionaria, illiberale e antieuropea, che non rappresenta più il Paese reale in tema di diritti e libertà civili", dice Rosario Coco, presidente di Gaynet. ''Oggi dal nostro carro a Roma lanciamo la campagna 'Orgoglio libera tutt3', perché il Pride, in tutta Europa, è ormai un evento di tutte le persone che rifiutano quel potere che decide sui corpi, le identità e le relazioni.
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Migliaia di persone sono accorse alla parata dell'orgoglio nella Capitale, segnata dalle polemiche per il mancato patrocinio della Regione Lazio e dalle recenti misure assunte dal governo di centrodestra (Ansa)

Siamo in piazza per rivendicare piena uguaglianza, in un Paese ultimo in Europa sui temi Lgbt+, dove le aggressioni si susseguono senza sosta, come dimostra Pavia", spiega riferendosi al recente episodio di aggressione di una coppia gay. "Siamo in piazza con tutta quella cittadinanza che rifiuta modelli di vita e di famiglia imposti dall'alto - prosegue -. Siamo in piazza per la libertà educativa e di informazione, contro l'ondata di propaganda e fake news intrise d'odio che veri e propri gruppi parafascisti stanno riversando nei nostri confronti, con metodi ai limiti dello squadrismo. Un esempio per tutti le liste degli insegnanti che promuoverebbero il cosiddetto 'gender' nelle scuole, una vera e propria caccia alle streghe contro chi cerca di fare quello che l'Oms raccomanda con precise linee guida da oltre 10 anni, l'educazione sessuale e affettiva".