La Russia mette al bando la Clooney Foundation For Justice

Il Cremlino ha bollato come ente ‘indesiderato’ l’organizzazione che offre assistenza legale gratuita alle vittime di qualsiasi tipo di abuso di poter fondata dall’attore e dalla moglia Amal Clooney, avvocata per i diritti umani

20 agosto 2024
George e Amal Clooney

George e Amal Clooney

La Clooney Foundation for Justice è stata bollata come un ente “indesiderato” in Russia e ora anche illegale in tutto il Paese. La fondazione dell’attore americano George Clooney e della moglie Amal, quest’ultima autorevole avvocata per i diritti umani, per Putin e il suo governo “Conduce un'attività mirata a screditare la Russia su scala hollywoodiana”.

Il Cremlino scrive così l’ennesima pagina di repressione politica e censura contro un’organizzazione che punta invece a difendere i più deboli in tutto il mondo, compresa la Russia. La CFJ fornisce infatti assistenza legale gratuita alle vittime di abusi di potere con programmi mirati a combattere le ingiustizie sistemiche contro le comunità vulnerabili: giornalisti, donne e ragazze, attivisti per la democrazia, persone Lgbtq+ e minoranze sociali. Ora però l’organizzazione viene accusata di “sostenere attivamente i falsi patrioti che hanno lasciato il Paese, e i membri di gruppi estremisti e terroristi banditi”.

Se le accuse sono pesanti tuttavia bisogna considerare che regime di Putin considera estremiste tutte le realtà e i gruppi di opposizione, che si discostano dalla tradizione e dal modo in cui il potere è stato amministrato e organizzato fino ad oggi. Basti pensare che la legge che mette fuori legge la comunità Lgbtq+ si basa proprio sull’assunto che questo movimento sia considerabile proprio come “estremista” rispetto a quanto professato dal governo russo, che cerca di presentarsi come il difensore di presunti “costumi tradizionali” in contrapposizione a quelli occidentali. Con un nuovo decreto firmato dal presidente Putin Mosca annuncia ad esempio che faciliterà il rilascio di permessi di soggiorno temporanei in Russia per gli stranieri che – stando alla versione del Cremlino – non condividono “le linee guida ideologiche liberali distruttive che vengono imposte” dai loro governi in contrapposizione ai “valori spirituali e morali tradizionali russi”.

Ma allora perché bannare la Clooney Foundation? I motivi precisi non sono noti; la France-Presse ipotizza possano essere legati alla condanna dell'invasione russa in Ucraina e in particolare la denuncia all'Onu di un attacco missilistico sulla città ucraina di Vinnytsia che provocò una strage di civili nel 2022, mentre il Times afferma che qualche mese fa una consulente della fondazione auspicava che i Paesi occidentali perseguissero legalmente “i propagandisti” di Mosca. All’epoca il Cremlino avrebbe accusato l’organizzazione di “un safari giudiziario contro i giornalisti russi”, ma l’attore criticò le parole dell'assistente dicendo che l'organizzazione non si sarebbe mai schierata contro dei reporter, “nemmeno se in disaccordo con loro".