Scritte contro Ilaria Salis a Roma: i nostalgici fascisti e l’intolleranza ungherese

Mentre nella Capitale, vicino all’ambasciata ungherese, i militanti di estrema destra scrivono “Ilaria muori” o “Camerati liberi”, il ministro degli esteri da Budapest fa la voce grossa: “Qui le persone sono state quasi uccise e poi questa signora viene dipinta come una martire”

di CHIARA CARAVELLI -
29 febbraio 2024
Salis durante il processo a Budapest

Salis durante il processo a Budapest

Un altro caso di adunate fasciste. Sempre a Roma. Dopo il caso di Acca Larentia, dove più di un migliaio di nostalgici si radunarono per ricordare i tre militanti di destra uccisi 45 anni fa davanti alla sede del Movimento sociale italiano. Le immagini dei militanti di estrema destra schierati in formazione militare che hanno fatto il saluto romano e il rito del ‘Presente!’ in poche ore hanno scatenato numerose polemiche.

A distanza di quasi due mesi da quell’episodio, ecco che il copione si ripete. Stavolta siamo in piazza Risorgimento, sempre nella Capitale, dove nei giorni scorsi alcuni nostalgici si sono radunati tra saluti romani e ‘presente’ per la commemorazione di Mikis Mantakas, l'attivista della Lega nazionale degli studenti greci in Italia e militante del Fronte universitario d'azione nazionale (Fuan), ucciso proprio a Roma il 28 febbraio del 1975 davanti alla sezione del Movimento sociale italiano di via Ottaviano.

La manifestazione è stata organizzata, tra gli altri, dalla Rete dei patrioti, gruppo composto da alcuni fuoriusciti di Forza nuova, dove hanno partecipato una cinquantina di persone. Italiani ma anche ciprioti e greci. Ma non è finita qui, il ‘filone nero’ è continuato. Siamo sempre a Roma, stavolta davanti all’ambasciata ungherese di via Marcello Malpighi. Qui sono apparse croci celtiche, inni al fascismo e scritte contro Ilaria Salis, l’insegnante e attivista 39enne milanese da oltre un anno detenuta in un carcere a Budapest: “Ilaria muori”, “Camerati liberi” e “Il fascismo non si processa”.

Le scritte vicino all'ambasciata d'Ungheria a Roma
Le scritte vicino all'ambasciata d'Ungheria a Roma

Sul caso sta indagando la Digos romana: sono infatti al vaglio le telecamere di videosorveglianza per risalire all’identità degli autori. Sulla vicenda sono state immediate le reazioni politiche, con la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi, che ha commentato così l’accaduto: “Una cosa gravissima che dimostra che sulla vicenda di Ilaria Salis sta montando un clima di odio. Le scritte contro la Salis sono aberranti e mi auguro che al più presto vengano individuati i responsabili di questo ignobile gesto offendo per Roma e tutti i romani”.

Anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein ha espresso solidarietà alla ragazza e alla sua famiglia sottolineando come “continuiamo a chiedere che possa tornare in Italia e non sia più sottoposta a una detenzione in condizioni inumane. Lo stato di diritto va rispettato in ogni Paese dell'Unione europea, nessuno escluso, e trovo imbarazzante l'atteggiamento timido del Governo italiano nei confronti dell'alleato Viktor Orban e indecenti le dichiarazioni degli esponenti del Governo ungherese”.

Péter Szijjártó e Antonio Tajani
Péter Szijjártó e Antonio Tajani

Il riferimento è alle parole del ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, che non solo ha confermato le sue accuse all'insegnante lombarda, ma ha usato toni ancora più netti, dicendosi “scioccato dalle reazioni italiane” sull'intera vicenda. “In Ungheria – ha sottolineato in un video postato sui social – le persone sono state quasi uccise. La gente è stata quasi picchiata a morte nelle strade, e poi questa signora viene dipinta come una martire o la vittima di un processo ingiusto. Nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l'Ungheria come una sorta di ring di boxe dove venire a pianificare di picchiare qualcuno a morte”.

Che la violenza sia sbagliata è indubbio, ma come la mettiamo con l’essere “tumulata viva” –parole che la stessa Salis ha usato in una lettera alla madre – in una cella di una capitale europea, come la peggior terrorista sulla faccia della terra?