Stupro Palermo, il minorenne torna in carcere. Si vantava su TikTok

R. P., il più giovane degli indagati per la violenza sessuale sulla 19enne, era stato affidato a una comunità. Ora il giudice lo rimanda in prigione: ha violato il divieto di comunicare con l'esterno

di MARIANNA GRAZI
24 agosto 2023
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Il più giovane dei sette ragazzi accusati dello stupro di gruppo sulla19enne, avvenuto al Foro Italico a Palermo, torna in carcere nell'istituto penale minorile Malaspina. All'epoca dei fatti minorenne (nel mentre ha compiuto 18 anni maggiorenne), era stato scarcerato nei giorni scorsi e trasferito in una comunità. Ma da qui, a quanto si apprende l'indagato R. P., avrebbe violato le consegne di non comunicare con l'esterno. Avrebbe cioè avuto l'opportunità e i mezzi per inviare messaggi non consentiti.

L'ex minorenne torna in carcere

"La nuova misura cautelare - scrivono in una nota i carabinieri del comando provinciale - scaturisce dalla richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni che, acquisendo il quadro indiziario raccolto dalle indagini dei carabinieri, riguardante l'analisi del contenuto del cellulare sequestrato all'indagato e i profili social, ha formulato la richiesta di aggravamento nei confronti dell'unica persona che al momento del fatto era minorenne".
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Una storia sui social della 19enne vittima di stupro

Alla base della decisione del Gip di rimandare in carcere l'allora minorenne accusato (con altri sei) dello stupro della ragazza 19enne c'è il fatto che l'indagato, affidato a una comunità, ha girato e postato su Tik Tok una serie di video. Una chiara violazione delle prescrizioni del magistrato, in cui il giovanissimo si vanta dei messaggi ricevuti da diverse fans tra i suoi followers. R. P. sulla piattaforma social ha postato anche alcune frasi aberranti come "chi si mette contro di me si mette contro la morte". In una clip, invece, aveva scritto: "La galera è di passaggio, si ritorna più forti di prima”, con un’emoticon sorridente e un braccio forzuto in bella mostra.

"Nessuna rivisitazione critica del suo comportamento"

In prigione, invece, c'è tornato, perché le circostanze inevitabilmente hanno indotto il magistrato a ritenere che l'ex minorenne sia ben lontano dall'avere compiuto una "rivisitazione critica" del suo comportamento. Nel cellulare dell'indagato, inoltre, sarebbe stata trovata una chat relativa al giorno dopo la violenza sessuale, in cui il ragazzo si compiace con gli altri protagonisti delle azioni compiute e ne parla in tono divertito.
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Un cartellone di sostegno per la giovane vittima di violenza da parte del branco per le vie di Palermo

Una chat dell'orrore, insomma, di cui avevamo purtroppo già avuto qualche assaggio nei messaggi immediatamente rimbalzati in Rete dopo l'arresto dei sette indagati, in cui si leggono espressioni come: “Eravamo cento cani sopra una gatta, una cosa così l’avevo vista solo nei video porno" o "Voleva farsi tutti, alla fine gli abbiamo fatto passare il capriccio" e ancora "Falla ubriacare che poi ci pensiamo noi". Dopo l'arresto, avvenuti i primi giorni del mese, il ragazzo aveva confessato tutto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minorenni di Palermo, Alessandra Puglisi, e questo aveva portato alla sua scarcerazione e ad affidarlo ad una comunità in attesa della fine delle indagini. Una decisione, quella del gip, contro la quale la procuratrice per i minorenni, Claudia Caramanna, aveva proposto appello, sottolineando che per la gravità delle accuse l'indagato, sebbene incensurato, dovesse restare in carcere.

La chat la notte dello stupro e i video su TikTok

È bastato leggere alcuni messaggi scambiati con un amico e alcuni post pubblicati sul profilo Tik Tok per convincere il giudice a riaggravare la misura cautelare al minorenne. È la stessa notte dello stupro quando l'ancora 17enne racconta quello che è successo con alcuni messaggi a un conoscente. Senza tante allusioni, ma con descrizioni agghiaccianti, spiega per filo e per segno quello che hanno fatto. "Lei si è sentita male ed è svenuta più di una volta, troppi cianchi (risate) cumpà. Troppo forte". Perché si sa, una ragazza completamente ubriaca, che è stata violentata da sette persone e che sviene per il dolore e per le condizioni psicofisiche alterate in cui si trova è qualcosa di cui ridere insieme... "Manco a canuscievo (non la conoscevo), siamo stati con lei in sette", continua senza remore.
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In un video su TikTok il più giovane degli indagati si vantava dello stupro

Dopo il 19 agosto, quando è stata disposto il collocamento in comunità, il minore ha pubblicato su Tik Tok alcune immagini con le seguenti frasi: "Le cose belle si fanno con gli amici", forse un richiamo al branco di stupratori. E poi: "Sto ricevendo tanti messaggi in privato da ragazze, ma come faccio a uscire con voi, siete troppe", si vanta. "Ah, volevo ringraziare a chi di continuo dice il mio nome, mi state facendo solo pubblicità e hype", aggiunge divertito. Parole che fanno venire i brividi, quando invita i fan: "Arriviamo a 1000 follower così potrò fare la live e spiegarvi com'è andata realmente". Poi aggiunge: "Mi piace trasgredire" e come colonna sonora di sottofondo si sente la canzone Nun se toccano e femmine. Un gioco, per lui, un modo alternativo di farsi conoscere. Uno sballo. Nell'ultima immagine gli attori del film 'Quei bravi ragazzi'. Come lui, come gli altri sei, che solo per il loro divertimento, per appagare una voglia, per sfogare appetiti sessuali predatori, hanno fatto ubriacare la ragazza a la Vucciria, scortandola poi, come un plotone d'esecuzione, verso il luogo dell'esecuzione, un cantiere abbandonato, lontano da occhi indiscreti - che forse si sarebbero comunque rivolti altrove - dove compiere quel terribile rito di violenza.

"Ha mentito negli interrogatori"

A pesare sulla nuova decisione del gip Antonina Pardo sarebbe stato anche l'esame attento dei messaggi e dei commenti dopo lo stupro scritti agli altri presunti violentatori, che proverebbero che nel corso dell'interrogatorio avrebbe mentito al giudice sul suo "pentimento" e non avrebbe detto la verità sulle fasi della violenza sessuale.
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Sui social pubblicate le foto degli indagati per lo stupro della 19enne (qui i sei maggiorenni all'epoca dei fatti)

Le sue dichiarazioni, scrive la magistrata, "hanno avuto una valenza assolutamente strumentale volta unicamente ad ottenere l'attenuazione della misura".
"Tali nuovi e sopraggiunti elementi investigativi - si legge nel provvedimento di Pardo - tratteggiano la personalità di un giovane che, lungi dall'aver avviato un percorso di consapevolezza del gravissimo reato commesso (avvalendosi della forza del gruppo ai danni di una giovane donna resa inerme a causa dell'intossicazione da alcol procurata dagli stessi partecipanti alla violenza), avendo ottenuto condizioni di maggiore libertà con l'inserimento in comunità, ha continuato a utilizzare il telefono cellulare o altro dispositivo informatico per vantarsi delle sue gesta e per manifestare adesione ai modelli comportamentali criminali".

Inizia il trasferimento dal carcere

Nel frattempo è cominciato il trasferimento, dal carcere Pagliarelli a Palermo a quelli di Castelvetrano e Termini Imerese, degli altri sei indagati per lo stupro: Elio Arnao, Christian Maronia, Samuele La Grassa, Gabriele di Trapani, Angelo Flores e Cristian Barone. La richiesta di spostarli era stata avanzata dalla direzione dell'istituto penitenziaria, perché le cose sembravano mettersi male per loro, visto che sembrava fossero diventati obiettivo di altri detenuti che volevano punirli per il reato di cui sono accusati secondo norme proprie del codice non scritto dei carcerati.
Intanto nel pomeriggio si è svolto un presidio nella piazza di Mondello delle donne per ribadire il 'no alla guerra e a tutte le forme di violenza patriarcale' organizzato tra l'altri da Udi Palermo, le rose bianche, donne Cgil Palermo, Emily. Invece domani (25 agosto) alle 10, è stata convocata dal prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta la riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Sul tavolo oltre al drammatico episodio della ragazza stuprata anche numerosi episodi di violenza e criminalità avvenuti nelle settimane scorse nel centro di Palermo e nei luoghi più frequentati dai giovani.