Una sfida choc che prende di mira le ragazze sovrappeso: si chiama "Boiler Summer Cup" ed è stata la challenge TikTok dell’estate. Un "gioco" in cui gli utenti dovevano adescare in discoteca o in spiaggia una ragazza sovrappeso e filmarla. Le ragazze così cadevano a loro insaputa vittime di una spirale di commenti discriminatori e offese sul web. Bullismo, cyberbullismo e body shaming (termine, quest’ultimo, che rappresenta l’atto di discriminare una persona per il suo aspetto fisico), un mix esplosivo a portata di clic per moltissimi giovani che popolano la piattaforma social. La sfida ha catalizzato l’attenzione di alcuni giovani pisani che da tempo lottano per uscire dal tunnel dei disturbi del comportamento alimentare. A riportare la loro testimonianza è Maddalena Patrizia Cappelletto, la presidente di La vita oltre lo specchio, associazione attiva sul territorio pisano dal 2014 che si occupa del contrasto ai disturbi alimentari. "Abbiamo appreso la notizia direttamente da ragazze e ragazzi che si sono rivolti alla nostra associazione e che si sono imbattuti nel ‘Boiler Summer Cup’. Lo hanno vissuto come atto indiretto di bullismo e sono rimasti profondamente traumatizzati".
I disturbi alimentari. "In questi ultimi due anni, sono sempre più diffusi tra giovani e giovanissimi - dice Cappelletto - . La pandemia, con l’isolamento forzato, senza dubbio ha influito sul comportamento dei ragazzi. La paura del Covid, la mancanza di interazioni fuori dalle mura domestiche, lo stop delle attività sportive hanno prodotto delle emozioni difficili da gestire specialmente per gli adolescenti che hanno manifestato in molti casi disturbi alimentari (anoressia, bulimia e altri). Nel frattempo, le restrizioni anti-Covid si sono allentate e i giovani sono tornati a vivere contesti di socialità e di confronto con i coetanei, un passo talmente complicato per alcuni da tradursi in disagio espresso con il cibo".
I social. "Sono lo specchio della società dell’apparenza, dove ciò che conta non è mostrarsi agli altri per come siamo, ma per come dovremmo essere - aggiunge Cappelletto -. La ricerca della perfezione fisica è uno dei campanelli di allarme da non sottovalutare. Dall’altro lato, i social possono diventare catalizzatori di una vera e propria caccia alle streghe come nel caso della sfida su TikTok incentrata sull'aspetto fisico delle vittime". I segnali da non sottovalutare. "I disturbi alimentari si manifestano in principio con piccole rinunce a tavola che gradualmente si trasformano in riduzione di porzioni di cibo e poi pasti saltati. Altresì i ragazzi iniziano a manifestare atteggiamenti ossessivi sul proprio aspetto fisico, ogni chilo perso non viene percepito come l'inizio di un disturbo, ma come una vittoria contro la bilancia. Un altro fattore da non sottovalutare è l'autoisolamento, come il rifiuto di uscire a mangiare una pizza con gli amici o in generale di partecipare ad eventi di socialità. Tutti segnali - conclude Cappelletto - che indicano un malessere, perciò raccomandiamo alle famiglie di agire in tempo per scongiurare l'avanzamento della malattia".