Donald Trump è il primo ex presidente degli Stati Uniti a essere
incriminato per reati penali nella storia americana. L'accusa nei suoi confronti, formalizzata il 30 marzo dalla procura di Manhattan, è di aver
pagato 130.000 dollari alla ex pornostar Stormy Daniels per farla tacere sulla loro relazione, ovviamente extraconiugale. Martedì si costituirà in tribunale, ma non sarà ammanettato: "Zero, zero. Il presidente
Trump non accetterà alcun patteggiamento. Non succederà. Non c'è alcun crimine", dice convinto il suo legale, Joe Tacopina in un'intervista a NBC News.
L'inchiesta
Il procuratore di New York Alvin Bragg (Photo by Alex Kent/AFP)
La decisione del gran giurì americano è stata una doccia fredda per il tycoon, che è rimasto davvero "scioccato" dall'incriminazione. La notizia è arrivata infatti mentre si trovava nel suo resort a Mar-a-Lago, dove ha cenato in pubblico con la moglie Melania e i suoceri. Scuro in volto ma ostentatamente calmo, con al fianco l'ex first lady, Trump ha detto che "È una
persecuzione politica e una interferenza elettorale", "una caccia alle streghe che si ritorcerà contro Biden". Provocazione che però non ha suscitato alcuna reazione pubblica da parte del presidente. "Come ogni altro imputato" il 76enne è legittimato a impugnare le accuse in tribunale e avvalersi di tutte le tutele del sistema penale dello Stato di New York. "Quello che né Trump né il Congresso potrebbero fare è interferire con il corso ordinario dei procedimenti dello Stato", afferma il procuratore di Manhattan
Alvin Bragg in una lettera indirizzata ai
repubblicani Jim Jordan, Bryan Steil e James Comer, presidenti di tre commissioni della Camera che lo hanno
attaccato per l'inchiesta, chiedendo la sua testimonianza e i documenti dell'indagine sui presunti pagamenti alla pornostar. Le accuse precise non sono ancora state rese note, almeno al pubblico ma lo staff di Trump ha già assicurato che il loro assistito si presenterà spontaneamente in procura prossimo per la formalizzazione delle accuse, e si sottoporrà alle procedure del caso, dalle impronte digitali alle foto. Nei suoi confronti, stando alla Cnn, penderebbero oltre
30 capi di accusa di frode aziendale: fra le indagini aperte ci sono quelle sull'
assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021, quelle sulle interferenze sul voto in Georgia e quelle sulle carte segrete trovate proprio nella villa in Florida.
Chi è Stormy Daniels
La pornostar Stephanie Clifford, conosciuta come Stormy Daniels
Stephanie Clifford, meglio conosciuta come Stormy Daniels, 44 anni, è un'ex
attrice pornografica e regista statunitense, inserita nella Halls of Fame da AVN, XRCO e NightMoves. La sua fama, però, era appunto legata al mondo degli spettacoli per adulti e probabilmente nemmeno lei si sarebbe mai aspettata di finire sulle prime pagine di tutto il mondo. Eppure è stata proprio lei a rendere Donald Trump
il primo ex presidente incriminato della storia americana. Nata a Baton Rouge, in Louisiana, da bambina è cresciuta in una casa di campagna, dove ha trascorso un'infanzia di
povertà e abusi fin da quando aveva appena 9 anni. Lo racconta lei stessa nel libro "Full Disclosure". I primi passi nell'industria del porno li ha mossi quando era al liceo, facendo la spogliarellista; la sua è stata però un'ascesa repentina vino ai vertici del settore, che l'ha premiata come regista, scrittrice e star. Il primo incontro con Donald Trump risale al 2006, quando il ricco imprenditore newyorkese era da poco sposato con Melania ed era appena divenuto papà di Barron. Tra i due c'è stato un vero colpo di fulmine: l'allora 60enne notò la giovane attrice porno, bionda e dirompente, e la invitò prima a cena e poi nella sua camera. Una volta iniziata quella
relazione extraconiugale ci furono vari incontri e contattai tra i due, con il tycoon che le telefonava da un numero privato chiamandola Honeybunch (vezzeggiativo traducibile come 'tesorino') e le prometteva di farla apparire nel reality show "The Apprentice". Dopo alcuni mesi, però, Clifford non gli ha più risposto e nel 2016, dopo la candidatura alla Casa Bianca, la pornostar ha fiutato il possibile affare cercando di
vendere la storia della sua relazione con Trump ai media e ai tabloid, inizialmente però senza successo. Ma la pubblicazione dei fuori onda di "Access Hollywood", in cui Trump descriveva con linguaggio volgare la sua
visione del sesso e raccontava come toccava le donne, ha reso molto appetitosa per i giornalisti la storia di Stormy Daniels. L'ex legale e fixer del presidente, Michael Cohen, allora propose alla pornostar 130mila dollari in cambio del suo silenzio, compenso accettato dalla donna, che firmò l'accordo sul set del suo ultimo film da pornostar.
Le reazioni
"Trump mente sempre" si legge su uno striscione apparso di fronte alla procura di Manhattan
I repubblicani, come detto, gridano già allo scandalo pur non conoscendo le accuse precise nei confronti di Donald Trump, e parlano di una decisione "oltraggiosa". Il figlio Eric definisce l'incriminazione un attacco a un rivale politico: il riferimento è ovviamente ai leader democratici e a Alvin Bragg, il primo afroamericano procuratore di Manhattan. "L'ex presidente ha diretto una dura invettiva contro il procuratore di Manhattan Bragg e "
minacciato sui social media che il suo arresto o la sua incriminazione avrebbero
causato morte e distruzione" si legge nella missiva di quest'ultimo. "Come presidenti di commissione avreste potuto usare la vostra statura" politica per "denunciare questi attacchi e chiedere il rispetto per la correttezza del nostro sistema giudiziario e per il lavoro imparziale del gran giurì. Invece voi e altri vostri colleghi avete scelto di collaborare con gli sforzi di Trump per diffamare e denigrare l'integrità" delle autorità e presentare "accuse infondate" sul fatto che l'inchiesta fosse "politicamente motivata". "
Arrestatelo e buttate le chiavi" si leggeva invece in uno dei cartelli agitati davanti alla procura di New York da un piccolo gruppo di avversari del tycoon, che festeggia l'incriminazione dell'ex presidente. "Trump mente sempre", si legge su un altro striscione. "
Nessuno è al di sopra della legge. Questa incriminazione è solo l'inizio", ha commentato a caldo Michael Cohen, ex legale di Trump diventato poi il suo principale accusatore. A sostenere invece l'ex presidente è il suo 'arcinemico' conservatore Ron DeSantis, governatore della Florida. "La strumentalizzazione del sistema giudiziario per far avanzare un'agenda politica capovolge lo stato di diritto ed è anti-americana", afferma. Il candidato alle
presidenziali del prossimo anno - come lo è lo stesso Trump - ha aggiunto che la "Florida non risponderà alla richiesta di estradizione". Infine l'ex vicepresidente Mike Pence ha commentato il caso dicendo "L'incriminazione di Donald Trump è scandalosa".