Ungheria, maxi multa a una libreria per un fumetto a tema Lgbt
Sanzione imposta per non aver nascosto le copie della graphic novel di Alice Oseman “Heartstopper”. E intanto oggi a Budapest c'è il Pride
Maxi multa a un libreria di Budapest per un fumetto che parla di omosessualità
In Ungheria inflitta una maxi multa a un libreria per un fumetto a tema Lgbt. Il governo ha inflitto una sanzione a una catena di librerie ungherese per non aver nascosto le copie della graphic novel di Alice Oseman “Heartstopper”, adattata da Netflix con una seconda stagione tra poche settimane in streaming (il 3 agosto).
Il governo ha inflitto una multa a una catena di librerie ungherese per non aver nascosto le copie della graphic novel di Alice Oseman “Heartstopper”
Si tratta di “Lira Konyv”, la seconda catena di librerie nel Paese dell'Europa centrale punita con un'ammenda di 12 milioni di fiorini, circa 32mila euro. Questo perché ha esposto la graphic novel sui propri scaffali senza confezione sigillata. Nel 2021, infatti, il parlamento ungherese ha approvato una legge che equipara l'omosessualità alla pedofilia. Il provvedimento vieta la vendita di libri che trattano di omosessualità, transessualità, cambiamento di sesso e “sesso fine a sé stesso” ai minori di 18 anni. La legge stabilisce che le librerie devono esporre i libri per bambini che parlano di omosessualità in “confezioni chiuse”, incartate, senza che si vedano copertina e sinossi eventuale. E soprattutto tali opere non possono essere esposte nella classica sezione ‘per ragazzi’.
Multa da record, ma non è la prima volta
“E’ la multa più alta comminata nel Paese per la distribuzione di libri” conferma il direttore della libreria "Lira", Krisztian Nyary all'agenzia stampa Dpa. La sanzione è stata imposta per la versione tradotta in ungherese della graphic novel "Heartstopper," dell'autrice britannica Alice Oseman, raccomandata ai ragazzi sopra i 14 anni.
La collana della graphic novel "Heartstopper"
La storia, che racconta l'amore fra due ragazzi maschi adolescenti, è diventata anche una serie Netflix. La storia di articola per capitoli tanto che la collana prevede al momento cinque libri. Nyari assicura che la libreria "Lira" intende fare ricorso. “Consideriamo questa legge inapplicabile con le sue indicazioni generiche” dice.
Altro libro 'multato'
Questa non è la prima volta che il governo ungherese punisce le librerie per contenuti Lgbtq+. Nel luglio 2021, le autorità avevano sanzionato una libreria per il libro illustrato “Micsoda család!”. Si tratta della traduzione ungherese che combina due titoli dell'autore statunitense Lawrence Schimel e dell'illustratrice Elina Braslina, “Early One Morning”, che mostra la mattina di un bambino con le sue due madri, e “Bedtime, Not Playtime!”, in cui un una bambina con due padri è riluttante ad andare a dormire.
Oggi 15 luglio è in programma la 28esima edizione del “Budapest Pride Festival”
Ungheria, oggi il Pride
Oggi 15 luglio è in programma la 28esima edizione del “Budapest Pride Festival”, la marcia per i diritti umani nel Paese, “una dimostrazione forte per una società libera, democratica e inclusiva” fanno sapere gli organizzatori. Il clima alla vigilia del Pride, però, non è dei più felici. Tutto è da ricollegarsi, appunto, alla norma del 2021 che vieta la "promozione dell'omosessualità" ai minori, sui media e nelle scuole. Tale legge viene ritenuta responsabile anche dell'aumento dei reati d'odio contro le persone omosessuali. La Commissione Europea, nei mesi scorsi, aveva fatto causa a Viktor Orban. E insieme all'esecutivo blustellato si erano schierati, oltre all'Eurocamera, ben 15 Paesi Ue, tra i quali però manca l'Italia.
Le ambasciate di 38 Stati, tra cui l'Italia, e alcuni istituti culturali, hanno espresso “il loro pieno sostegno” ai membri della comunità Lgbtqi+ in Ungheria
Adesso, alla vigilia del Pride, le ambasciate di 38 Stati, tra cui l'Italia, e alcuni istituti culturali, hanno espresso in una nota congiunta “il loro pieno sostegno” ai membri della comunità Lgbtqi+ nel paese di Viktor Orban. E anche sostegno ai loro “diritti all'uguaglianza e alla non discriminazione, alla libertà di espressione e di riunione pacifica e alla libertà dalla violenza”. “Rifiutiamo e condanniamo tutti gli atti di violenza, i discorsi di odio, le molestie, la stigmatizzazione e la discriminazione commessi contro individui e comunità sulla base del loro orientamento sessuale” si legge ancora nella dichiarazione congiunta pubblicata dall'ambasciata statunitense in Ungheria. Nella nota, infine, le ambasciate esprimo anche preoccupazione per “la legislazione e la retorica politica” che “contribuisce alla stigmatizzazione” della comunità arcobaleno.