Brasile, Costituzione tradotta per la prima volta in lingua indigena

L'edizione è in nheengatu, l'idioma più diffuso nella regione amazzonica. A breve altre versioni. Per la ministra Sonia Guajajara: "Un momento storico"

di BARBARA BERTI
22 luglio 2023

Il ministro brasiliano per i popoli indigeni, Sonia Guajajara e Rosa Weber, presidente della Corte suprema (The Guardian)

La Costituzione brasiliana tradotta per la prima volta in lingua indigena. Il ministro brasiliano per i popoli indigeni, Sonia Guajajara, il 19 luglio, ha presenziato al lancio della Carta costituzionale del Brasile tradotta in una lingua indigena: la prima edizione è in nheengatu, idioma più parlato nella regione amazzonica, ma altre traduzioni sono in arrivo.
 
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La traduzione in nheengatu è stata svelata a São Gabriel da Cachoeira, una città nel profondo dell'Amazzonia, durante una cerimonia alla presenza delle autorità brasiliane e dei leader indigeni. “Si pone una pietra miliare nella storia costituzionale del nostro paese” ha affermato Rosa Weber, capo della Corte Suprema, che funge da custode della Costituzione. “Un momento storico” ha detto Sonia Guajajara, ministro brasiliano per i popoli indigeni sottolineando che ci saranno altre traduzioni in modo che “i popoli potranno accedere direttamente ai loro diritti tramite il loro idioma paterno”.
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Il testo costituzionale in nheengatu

Nheengatu, l‘importanza della traduzione

Il progetto di riscrittura è considerato di grande valore storico e simbolico. Questo perché il movimento indigeno brasiliano svolse un ruolo attivo nel sancire il riconoscimento e la protezione della propria cultura durante la redazione della Carta costituzionale, promulgata il 5 ottobre 1988. Fino a oggi, però, la versione ufficiale del testo esisteva solo in portoghese: in Brasile ci sono più di 305 gruppi etnici che parlano 274 lingue indigene, ma solo il portoghese è considerato idioma ufficiale.
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Indios delle tribù dell'Amazzonia

Il lavoro di riscrittura è stato coordinato dal Consiglio nazionale di giustizia brasiliano ed è stato svolto da un gruppo di 15 persone indigene bilingue delle regioni dell’Alto Río Negro e del Médio Tapajós. Il nheengatu è l'unica versione moderna vivente del linguaggio dei Tupi (diffusa lungo la costa settentrionale del Paese nel Maranhão e nel Pará) e un idioma franco utilizzato per comunicare tra diversi gruppi in Amazzonia. Ad oggi è parlata da circa 40.000 persone nella zona che circonda il Río Negro nella foresta amazzonica brasiliana ma anche della Colombia e del Venezuela.
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Il nheengatu è parlato dalle popolazioni che vivono lungo il Río Negro

E’ considerato il linguaggio principale della popolazione rurale della zona e viene usato per comunicare tra indios di diverse tribù e non-indios. Nel 2003, il nheengatu è stato dichiarato come co-ufficiale assieme al portoghese nel comune brasiliano di São Gabriel da Cachoeira.

Costituzione, la traduzione non basta

Le autorità giudiziarie presenti al lancio della prima copia in altra lingua hanno accolto con favore tale iniziativa. Lo ritengono un passo importante per preservare la diversità culturale e linguistica del Paese, nonché per sensibilizzare sui diritti degli indigeni e garantire uno stato più equo. “È un segno di stima e rispetto per l'idioma e la cultura indigena”, ha affermato Rosa Weber, capo della Corte Suprema. [caption id="attachment_93123" align="alignnone" width="1080"]brasile-costituzione-lingua-indigena Dinamam Tuxá, coordinatore esecutivo del movimento “Articolazione dei Popoli Indigeni del Brasile” (Instagram)[/caption] “È un progresso della magistratura, un riconoscimento delle nostre caratteristiche... È un modo per garantire l'accesso all'informazione e alla giustizia” ha dichiarato Dinamam Tuxá, coordinatore esecutivo del movimento indigeno “Articolazione dei Popoli Indigeni del Brasile”. E ha aggiunto: “Speriamo che un giorno tutti gli idiomi indigeni ottengano una traduzione”. Tuttavia alcuni rappresentanti e attivisti per i diritti delle popolazioni indigene hanno ribadito che questa novità della Carta costituzionale non significherà nulla senza l’applicazione dei principi in essa enunciati.
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I diritti dei popoli indigeni dell'Amazzonia

I diritti dei popoli indigeni sono continuamente sotto attacco, nonostante le protezioni costituzionali. La situazione si era particolarmente aggravata sotto l’ex presidente Jair Bolsonaro. Ora la nuova amministrazione di Luiz Inácio Lula da Silva sta facendo dei passi in avanti, come la creazione del ministero per le Popolazioni indigene, ma è frenata dall’opposizione conservatrice del Congresso, che ha la maggioranza alla Camera. “Che la Carta costituzionale non sia solo scritta, ma messa in pratica”, ha auspicato Joênia Wapichana, la prima nativa brasiliana a dirigere l'agenzia per gli affari indigeni Funai.