Il mese di gennaio è conosciuto all'interno della comunità vegana anche come “Veganuary”. Ma cosa significa? Tutto è iniziato più di 10 anni fa, nel 2014, quando un'associazione no profit inglese lanciò una sfida: mangiare vegano per tutto il primo mese dell'anno, così da avvicinare più persone possibili a questo tipo di alimentazione.
L'obiettivo era quello di dimostrare che anche mangiare vegano può essere gustoso, con molti cibi e ricette diverse a disposizione. L'iniziativa presto si è diffusa su scala globale, arrivando anche in Italia. Nel 2022 furono più di 629mila le persone che, in 209 paesi del mondo, decisero di modificare le loro abitudini alimentari (almeno) per un mese.
Cosa vuol dire adottare un’alimentazione vegana?
Il veganesimo consiste nell’eliminare dalla propria alimentazione tutti i prodotti di origine e di derivazione animale (a differenza del vegetarianesimo che esclude solo gli alimenti di origine animale, quindi carne e pesce, ma non latte o uova). Con il diffondersi di questo regime alimentare negli anni in tanti hanno storto il naso per motivi diversi: c'è chi pensa che la dieta vegana sia incompatibile con la tradizione culinaria italiana ad esempio, o chi sostiene che una scelta alimentare così estrema non sia necessaria nella lotta per un mondo più sostenibile, di cui spesso i vegani si fanno portavoce. Dei consigli da seguire se si vuole intraprendere una dieta vegana e di tutti i falsi miti al riguardo ne abbiamo parlato con la dietista Stefania Mancini.
Dottoressa, cosa comporta al nostro corpo seguire una dieta vegana? “Escludendo gli alimenti di origine e anche di derivazione animale, l'alimentazione finisce per essere basata su cereali, legumi e proteine di origine vegetali. Questo comporta una riduzione dei grassi animali e una maggior facilità nei controllo dell’ipercolesterolemia, prima causa delle malattie vascolari. Però vengono limitati anche alcuni nutrienti che si trovano in accoppiamento con le proteine animali, come la vitamina B12, la vitamina D ed i minerali zinco, calcio, ferro. Oggi la dieta vegana è una strada percorribile e si può affermare che sia una scelta sostenibile per l'ambiente e per la cura dell'animale, ma è consigliato effettuare degli esami completi ogni 6 mesi valutando ferro, vitamina D e vitamina B12. È necessario integrare la vitamina D per tutelare le funzioni dei globuli rossi e del midollo osseo: questo è possibile tramite l'assunzione di semplici integratori, quindi non è impossibile”. La dieta vegana è consigliata nei bambini? “Per i più piccoli è complesso, è una scelta che sta molto al pediatra a cui ci si affida: il bambino necessita di proteine nobili (come la carne del pesce) per uno sviluppo completo degli organi, quindi è un caso da valutare con maggiore cautela. Ciò non toglie che molti pediatri siano favorevoli. Nella dieta vegana esistono cibi che sono fonti alternative di proteine come il tofu, il tempeh, il seitan ed alcune alghe come l'alga spirulina, uno pseudo-cereale che può avere una funzione nell’ottica di garantire una maggiore varietà. Ad oggi esiste molta scelta anche quando si parla di bevande vegetali”.
È vero che mangiare vegano è uguale a mangiare sano?
“Nelle scelte estreme non fila mai tutto liscio: con la dieta vegana si esclude una quantità enorme di alimenti e il mangiare sano sta nel poter mangiare tutto, variare, seguire i prodotti del territorio e la stagionalità. Diciamo che ci sono dei pro e dei contro, sicuramente è un regime privo di grassi saturi e di alimenti molto elaborati. Alla lunga però ci si priva di sostanze che diventano fondamentali. Il vegetarianesimo invece è poco lontano dall'essere una alimentazione completa”.
Nella sua esperienza lavorativa, quando le è capitato di notare un incremento della dieta vegana? “In realtà il veganesimo è molto più diffuso all'estero che in Italia, ma devo ammettere che l' "esplosione" c'è stata dopo il Covid: si è diffusa un'attenzione nuova al corpo per via della pandemia e dell' isolamento, molte fasce della popolazione hanno iniziato a focalizzarsi sulla salute, per certi versi anche in maniera eccessiva. Il veganesimo è nato tra gli anni '80 e '90, ma per molto tempo è stato abbastanza periferico, ora è sulla cresta dell’onda”.