Giorgia Soleri mostra l'endobelly: "Io fortunata, ma sento storie devastanti e di speranza"

La giovane influencer e attivista milanese, a un anno dall'intervento per l'endometriosi, torna a parlare della malattia e invita le donne a condividere le proprie esperienze

di MARIANNA GRAZI
23 agosto 2022
Giorgia Soleri

Giorgia Soleri

"In foto io e la mia endobelly". Una pancia che somiglia, si e no, a quella di una donna incinta al quinto mese di gravidanza, ma che invece è l'effetto di qualcosa di molto meno bello. Quello che Giorgia Soleri mostra in un recente post sulla sua pagina Instagram è il gonfiore addominale causato dall’endometriosi. La modella, influencer e attivista milanese è da anni è impegnata nella campagna di sensibilizzazione per il riconoscimento della vuolvodinia, di cui è affetta, spesso correlata all’endometriosi e altrettanto 'ignorata' a livello ufficiale. Soleri recentemente si è fatta conoscere anche come autrice, pubblicando il suo primo libro di poesie "La signorina Nessuno", in cui molti versi sono ispirati alla sua stessa vita e alla sua necessità di condividere la sua esperienza con questi mali nascosti, invisibili quanto spietati. "Mi piacerebbe che questo post fosse scritto da voi", continua anche nel post, mostrandosi in intimo davanti a uno specchio, per mostrare gli effetti che l'endometriosi ha sul suo corpo. "Sto ricevendo centinaia di testimonianze in merito all’endometriosi e alla propria esperienza con questa malattia. Alcune sono struggenti, devastanti, spaventose ma altre donano speranza, raccontano di miglioramenti e remissioni di sintomi".
Giorgia–Soleri–endobelly

Giorgia Soleri in alcuni scatti su Instagram si mostra con "la mia endobelly", la pancia molto gonfia a causa dell'endometriosi

L'intervento per l'endometriosi

"Checkpoint. un anno fa affrontavo, con paura e speranza, un momento per me importantissimo: l’intervento di endometriosi". Il 20 agosto 2021 Soleri si sottoponeva all'operazione per l'endometriosi, raccontando il suo percorso operatorio alle migliaia di followers affezionati alla giovane influencer. Un anno dopo Giorgia torna a parlare della malattia su Instagram: "Da quando sono stata operata, il mio più grande strumento è stato quello di essere estremamente consapevole sui possibili risvolti dell’intervento – spiega –: sapevo di poter fortemente migliorare come sapevo di potermi svegliare esattamente come prima, se non peggio. Questo mi ha aiutata ad avere fiducia nella procedura e nel suo risultato – prosegue la 26enne milanese –, ma comunque pronta a qualsiasi evenienza. Io sono stata estremamente fortunata, l’operazione mi ha portata a un netto miglioramento dei sintomi, ma questa è solo la mia esperienza e pur essendo valida, non è universale".

Portavoce di una battaglia

Giorgia Soleri endometriosi

Giorgia Soleri si fa portavoce della battaglia contro l'endometriosi

Nonostante la sofferenza, nonostante l'assenza, per anni, di risposte a quei dolori lancinanti che le squarciavano il ventre ad ogni ciclo e non solo, nonostante l'intervento non sia risolutivo definitivamente, la giovane si dice fortunata. E forse lo è stata, sebbene il suo calvario non sia stato di verso da quello di tante altre. La diagnosi di endometriosi, di cui soffre circa una donna su dieci e di cui ancora non si parla abbastanza, arriva in media con un ritardo che va dai 5 ai 9 anni, tempo in cui le sue "vittime" si ritrovano a dover convivere con dolori fortissimi e persistenti a lungo, rinunciando persino a diventare madri. "Per questo oggi vorrei sentire le vostre storie e lasciarle pubbliche: per chiunque ne abbia bisogno", scrive ancora nel post. La milanese è diventata, insomma, una portavoce oltre che testimone in prima persona di questa battaglia, affinché chi ne soffre possa sentirsi meno sola. Le cicatrici le segnano il ventre, oggi gonfio proprio a causa di quella patologia che non ha una cura. L'intervento le ha permesso di riprendersi la sua vita in mano, per quanto possibile. E quello che si propone di fare è di creare una comunità viva, vera, di donne che possano raccontarsi liberamente e condividere la propria esperienza: perché in una battaglia l'unione fa la forza, anche contro la malattia.