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Home » Lifestyle » Nuova sfida per Andrea Lanfri: sulla vetta del Kilimangiaro per aiutare i disabili di Nairobi

Nuova sfida per Andrea Lanfri: sulla vetta del Kilimangiaro per aiutare i disabili di Nairobi

Il 36enne paralimpico lucchese insieme a Massimo Coda, anche lui con le protesi, in missione per raccogliere fondi da destinare al ricondizionamento di carrozzine dismesse

Marianna Grazi
19 Agosto 2022
Andrea Lanfri

Andrea Lanfri e Massimo Coda

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Dall’Everest al Kilimangiaro, per aiutare chi è più sfortunato di lui. Perché Andrea Lanfri, 36 anni, di Lucca, non bada tanto alla sua condizione, quanto a quella drammatica in cui vivono centinaia di persone con disabilità che vivono in condizioni di povertà e disagio inconcepibili. Non si pone limiti, lui che con ha già raggiunto la vetta suprema e che ora parte per una nuova impresa, la scalata di oltre 11mila metri sulle pendici di una delle montagne più alte dell’Africa. L’obiettivo è nobile: raccogliere fondi per donare carrozzine rigenerate alle persone (in particolare bambini) disabili che vivono nelle baraccopoli di Nairobi, capitale del Kenya, e regalare così una vita migliore a chi non se lo può permettere. E non riesce nemmeno a sognarla.

Danilo Ragona
Danilo Ragona, designer industriale, presidente dell’azienda Able To Enjoy, con cui produce carrozzine, stringe la mano a un ragazzo disabile africano

Sfida alla disabilità

Invece Andrea i suoi sogni, i suoi desideri, non ha mai smesso di inseguirli. Sceso dall’Everest, l’atleta paralimpico originario di Pieve di Compito (Capannori, provincia di Lucca) ha subito iniziato a programmare la prossima avventura e ora affronterà una nuova ascesa su alcune delle montagne più famose del mondo: i 5.199 metri del Monte Kenya e i 5.895 metri del Kilimangiaro. Ma non sarà solo: con lui ad affrontare la sfida ci sarà il collega biellese Massimo Coda, anche lui scalatore con disabilità. Entrambi con protesi alle gambe (Andrea le ha perse a causa di una meningite, mentre Massimo è stato vittima di un incidente che ha comportato l’amputazione dell’arto destro), i due sono pronti per la sfida, che è stata denominata “KtoK: dal Monte Kenya al Kilimangiaro per la lotta alla disabilità“. Attraverso una campagna promossa sulla piattaforma di crowdfunding Eppela, mirano a realizzare un progetto di cooperazione solidale che vuole rispondere ai bisogni delle persone disabili negli slum di Nairobi e migliorarne le condizioni di vita.

 

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Un post condiviso da Massimo Coda (@max_coda_70)

Vivere con disabilità motoria a Nairobi

Se quella di Lanfri e Coda si può considerare un’impresa degna di nota, soprattutto per le difficoltà nell’affrontare certe vette anche per chi si muove sulle proprie gambe, la sfida vera è però quella che affrontano quotidianamente i disabili keniani che vivono nelle baraccopoli, nello postarsi dal pavimento all’ingresso della capanna. Per queste persone una maggiore mobilità, data appunto dall’uso delle sedie a rotelle, rappresenta un importante passo in avanti che favorirebbe l’inclusione e l’apertura alla vita sociale.

La spedizione africana dei due atleti paralimpici permetterà di raccogliere risorse per ricondizionare gli ausili per disabili dismessi nel nostro Paese, per poi donarli ai pazienti di Nairobi che ne avranno necessità. Come i protagonisti hanno detto prima di partire: “In questo modo si crea un circuito virtuoso che coinvolge i Paesi a elevate risorse, che ogni mese dismettono grandi quantità di ausili per disabili”. Nel frattempo saranno avviati anche “interventi di educazione sanitaria per persone con disabilità su temi di prevenzione e gestione delle complicanze (come infezioni, piaghe da decubito, stipsi, ritenzione urinaria), nonché una serie di cicli di formazione professionale per operatori del Kenya sulle metodologie di ricondizionamento e recupero di ausili per disabili”.

L’impegno di tre associazioni

Danilo Ragona_Carrozzine
Danilo Ragona, presidente dell’azienda Able To Enjoy. Le altre associazioni coinvolte sono World Friends Onlus e Over all limits

“Il progetto non avrà solo il sapore alpinistico, ma anche un grande scopo benefico: quello di donare carrozzine e protesi ai bambini africani” ha scritto Lanfri sui suoi social. La missione di Andrea e Massimo è già partita e si concluderà intorno al 4 settembre, mentre la campagna di raccolta fondi, sulla pagina dedicata, proseguirà fino al 16. Chiunque può contribuire con una donazione libera. L’iniziativa è stata realizzata grazie all’impegno di tre associazioni: Amici del Mondo – World Friends Onlus, che da oltre 20 anni lavora negli insediamenti informali di Nairobi dove promuove programmi per la riabilitazione dei pazienti con disabilità; Custom Regeneration, creata da Danilo Ragona ed impegnata a recuperare carrozzine dismesse per metterle a disposizione delle persone disabili che vivono nei Paesi in difficoltà; Over all Limits, fondata nel 2020 dal padre di Andrea Lanfri, Roberto, per aiutare le persone con disabilità fisica, proponendo loro un percorso da affrontare assieme a livello fisico e psicologico.

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Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

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Una chiara denuncia dell
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🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
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All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
Dall'Everest al Kilimangiaro, per aiutare chi è più sfortunato di lui. Perché Andrea Lanfri, 36 anni, di Lucca, non bada tanto alla sua condizione, quanto a quella drammatica in cui vivono centinaia di persone con disabilità che vivono in condizioni di povertà e disagio inconcepibili. Non si pone limiti, lui che con ha già raggiunto la vetta suprema e che ora parte per una nuova impresa, la scalata di oltre 11mila metri sulle pendici di una delle montagne più alte dell’Africa. L'obiettivo è nobile: raccogliere fondi per donare carrozzine rigenerate alle persone (in particolare bambini) disabili che vivono nelle baraccopoli di Nairobi, capitale del Kenya, e regalare così una vita migliore a chi non se lo può permettere. E non riesce nemmeno a sognarla.
Danilo Ragona
Danilo Ragona, designer industriale, presidente dell'azienda Able To Enjoy, con cui produce carrozzine, stringe la mano a un ragazzo disabile africano

Sfida alla disabilità

Invece Andrea i suoi sogni, i suoi desideri, non ha mai smesso di inseguirli. Sceso dall'Everest, l'atleta paralimpico originario di Pieve di Compito (Capannori, provincia di Lucca) ha subito iniziato a programmare la prossima avventura e ora affronterà una nuova ascesa su alcune delle montagne più famose del mondo: i 5.199 metri del Monte Kenya e i 5.895 metri del Kilimangiaro. Ma non sarà solo: con lui ad affrontare la sfida ci sarà il collega biellese Massimo Coda, anche lui scalatore con disabilità. Entrambi con protesi alle gambe (Andrea le ha perse a causa di una meningite, mentre Massimo è stato vittima di un incidente che ha comportato l’amputazione dell’arto destro), i due sono pronti per la sfida, che è stata denominata "KtoK: dal Monte Kenya al Kilimangiaro per la lotta alla disabilità". Attraverso una campagna promossa sulla piattaforma di crowdfunding Eppela, mirano a realizzare un progetto di cooperazione solidale che vuole rispondere ai bisogni delle persone disabili negli slum di Nairobi e migliorarne le condizioni di vita.
 
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La spedizione africana dei due atleti paralimpici permetterà di raccogliere risorse per ricondizionare gli ausili per disabili dismessi nel nostro Paese, per poi donarli ai pazienti di Nairobi che ne avranno necessità. Come i protagonisti hanno detto prima di partire: "In questo modo si crea un circuito virtuoso che coinvolge i Paesi a elevate risorse, che ogni mese dismettono grandi quantità di ausili per disabili". Nel frattempo saranno avviati anche "interventi di educazione sanitaria per persone con disabilità su temi di prevenzione e gestione delle complicanze (come infezioni, piaghe da decubito, stipsi, ritenzione urinaria), nonché una serie di cicli di formazione professionale per operatori del Kenya sulle metodologie di ricondizionamento e recupero di ausili per disabili".

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