Luca Trapanese: "Siamo tutti disabili, chi decide chi e cosa è normale?"

L'assessore al Welfare di Napoli lamenta la mancanza nel nostro Paese di un vero progetto di Stato rispetto al tema della disabilità. "Dobbiamo iniziare a parlare di 'convivenza' reciprocamente rispettosa"

di LUCA TRAPANESE
23 febbraio 2023
Luca e Alba Trapanese

Luca e Alba Trapanese

Viviamo in una società che ci vuole continuamente educare all'inclusione, utilizzando questo vocabolo come unico strumento di possibilità di interazione con l'altro, dimenticando che ognuno di noi, in quanto persona, ha bisogno di sentirsi accolto in tutti gli aspetti della sua vita. Molto spesso questa parola è relegata alle persone disabili o a chi è fragile, partendo da un "difetto" e non considerando mai, invece, della necessità di essere se stessi e di esprimere ciò che si è e si desidera condividere con gli altri.
Luca e Alba Trapanese

L'assessore al Welfare di Napoli Luca Trapanese con la figlia Alba (Instagram)

Chi o cosa è normale?

Purtroppo, siamo stati educati a raggiungere modelli di perfezione, sia fisica che emotiva in tutti gli ambienti che frequentiamo: a scuola, nella famiglia, nelle relazioni. In questo modo ci condanniamo alla frustrazione poiché nessuno ci dice che la perfezione non esiste e che gli obiettivi che spesso ci vengono imposti sono irraggiungibili. Dobbiamo, altresì, abbattere il concetto di normalità: chi è normale? Chi si può arrogare il diritto di stabilire chi o cosa è normale? Siamo tutti disabili. Ognuno di noi ha un difetto, piccolo o grande che sia. Ed è da quel difetto che bisognerebbe partire, non come difetto ma come capacità in grado di garantirci l'inclusione nella società.

Manca un progetto sulla disabilità

A Milano un'intera classe si è mobilitata in quanto una ragazzina disabile non è potuta accedere in aula. Il mio pensiero è andato ad Alba e la loro reazione mi ha commosso. Tuttavia, la sensibilità di questi giovani alla diversità non può bastare. Non si può immaginare di affrontare questi temi attraverso l'iniziativa ammirevole degli studenti. Il problema che abbiamo in Italia è la mancanza di un vero progetto di Stato rispetto al tema della disabilità. Ne sono pienamente consapevole come Assessore al Welfare della città di Napoli. Le risposte istituzionali non ci sono e quelle che esistono non rispondono ai reali bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie. Manca una visione complessiva della tematica che venga affrontata in tutti gli aspetti della vita.
Luca Trapanese

Luca Trapanese con Alba e il cagnolino Bebè

La diversità non è un ostacolo ma una ricchezza

È una fatica enorme, che pesa solo sul genitore da quando gli nasce un figlio disabile a quando deve sperare di avere organizzato tutto al meglio prima della sua morte. Come dice il professor Dario Ianes, in un suo documento, dobbiamo iniziare a parlare di "convivenza" reciprocamente rispettosa di tutte le univocità personali. Quindi, è dovere delle istituzioni fare in modo che la diversità non sia da ostacolo ma fonte di ricchezza per tutta la comunità. È solo partendo da questo concetto e costruendo intorno ad esso le giuste risposte istituzionali, che possiamo evitare che all'interno di una scuola, ad una studentessa, come tutte le altre, venga negato un suo diritto fondamentale.