Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Sei donne e i loro bimbi e bimbe con disabilità: essere mamma “Con il sole nella tempesta”

Sei donne e i loro bimbi e bimbe con disabilità: essere mamma “Con il sole nella tempesta”

Beatrice, Francesca, Jessica, Alessandra, Elisa e Graziella sono le autrici di un libro corale che raccoglie le loro testimonianze di madri con figli/e con disabilità. Tra difficoltà, poco riconoscimento, ma anche tanta forza di andare avanti: perché anche queste famiglie possono essere felici

Valentina Bertuccio D’Angelo
6 Maggio 2022
Share on FacebookShare on Twitter

Si può essere felici quando la vita non ti risparmia il dolore più profondo e cupo, l’arrivo di un figlio o una figlia con disabilità? La risposta è in un bel libro – Con il sole nella tempesta – ed è sì, dopo le tenebre si può tornare a vedere la luce. Il come lo raccontano sei mamme coraggiose e intraprendenti, tutte con storie di sofferenza e di “rinascita”. Beatrice, Francesca, Jessica, Alessandra, Elisa e Graziella, in un volume uscito da pochi giorni su Amazon, si rivolgono alle famiglie nella loro stessa situazione per portare un messaggio di condivisione e consolazione, ma soprattutto alle famiglie che non sanno cosa sia la disabilità, perché conoscere significa non aver paura. “Questo è un libro che migliora noi“, scrivono Daniele Marzano e Mickol Lopez nella prefazione. Ciascuna mamma racconta la propria storia, ognuna diversa dall’altra ma tutte accomunate dalla consapevolezza che si possa comunque ballare sotto la pioggia anche nelle situazioni più drammatiche.

Le autrici

sei mamme autrici
Le sei mamme autrici del libro “Con il sole nella tempesta”,il cui ricavato andrà all’associazione Espera
Queste mamme, che si sono conosciute tramite i social, di drammi ne sanno molto: c’è Beatrice Landi, mamma di Micol, nata con una malattia rara; Alessandra Baruffato, la cui piccola Luna ha la sindrome di Down; Jessica Magatti, mamma di Edo, bimbo con tetraparesi spastica e una miriade di problemi gravissimi, dato per spacciato alla nascita a causa di un arresto cardiocircolatorio al parto, incredibilmente e colpevolmente non riconosciuto dai sanitari; Elisa Bottoli, mamma di Bianca, anche lei con trisomia 21; Francesca Brunetti, mamma di Emily, con trisomia 17. E infine Graziella, la cui gravidanza era stata molto complicata e aveva rischiato la vita. L’idea del libro è venuta ad Alessandra, medico nutrizionista e anima di un blog e di un profilo Instagram (Occhi di riso) in cui racconta la bellezza e la pienezza della vita della sua famiglia con la piccola Luna, due anni. Un profilo che in poco tempo si è fatto spazio nel web con una missione: far capire che una diagnosi di disabilità non è la fine del mondo e che si può essere comunque molto felici. Nel suo viaggio web Alessandra ha conosciuto l’associazione Espera, fondata dai genitori di Edo, ed Elisa. A loro per prima ha proposto il progetto di un libro, con il duplice obiettivo di testimoniare che diverso non è per forza brutto e di raccogliere fondi per Espera. E poi insieme alle altre tre mamme è nato questo libro corale.

Il racconto

con il sole nella tempesta
Sei testimonianze di cosa significhi essere mamma di un bambino o una bambina con disabilità

“In questi due anni, da quando ho aperto il profilo, ho capito l’importanza della testimonianza, che era stata importante anche per me quando è nata Luna e ho avuto paura per il suo futuro – spiega Alessandra –. Moltissime mamme mi scrivono di essersi pentite di aver abortito dopo aver avuto una diagnosi di trisomia 21, perché non sapevano come affrontare questo percorso. Il problema è che la disabilità è ancora nascosta, non se ne parla. Eppure mi scrivono anche tante mamme di bambini con la sindrome, che non è così rara: ci siamo ma non esistiamo. Il nostro racconto vuole parlare anche e soprattutto a chi non sa cosa vuol dire vivere con la disabilità, perché magari così anche chi all’improvviso se la trova di fronte sappia meglio cosa significa”. Un libro “necessario”, dunque, con una missione sociale che ha più sfaccettature: “Vogliamo anche far capire che tante volte queste famiglie sono incredibilmente sole a alleviare la loro solitudine può alleviare anche il dolore”.

La raccolta fondi

Come detto il libro è acquistabile su Amazon, il ricavato andrà all’associazione Espera, nata inizialmente per rispondere alle esigenze di Edoardo, ma i cui genitori sono convinti che ogni bambino, anche quello più grave com’è il loro piccolo, meriti di vivere e non sopravvivere e quindi meriti cure e riabilitazioni intensive. I fondi serviranno quindi a supportare altre famiglie con bambini affetti da disabilità grave.

Potrebbe interessarti anche

Nina Rosa Sorrentino, 19 anni, con sindrome di Down
Attualità

Nina, la sindrome di Down e il no del liceo di Bologna alla Maturità

21 Marzo 2023
Lo scrittore Daniele Mencarelli e la cover del libro "Fame d'aria"
Lifestyle

Fame d’aria, Daniele Mencarelli racconta l’autismo

26 Marzo 2023
Il cast di Mare Fuori (Ufficio stampa Rai)
Spettacolo

Mare Fuori, il bacio gay per il gran finale di stagione

23 Marzo 2023

Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Si può essere felici quando la vita non ti risparmia il dolore più profondo e cupo, l'arrivo di un figlio o una figlia con disabilità? La risposta è in un bel libro – Con il sole nella tempesta – ed è sì, dopo le tenebre si può tornare a vedere la luce. Il come lo raccontano sei mamme coraggiose e intraprendenti, tutte con storie di sofferenza e di "rinascita". Beatrice, Francesca, Jessica, Alessandra, Elisa e Graziella, in un volume uscito da pochi giorni su Amazon, si rivolgono alle famiglie nella loro stessa situazione per portare un messaggio di condivisione e consolazione, ma soprattutto alle famiglie che non sanno cosa sia la disabilità, perché conoscere significa non aver paura. "Questo è un libro che migliora noi", scrivono Daniele Marzano e Mickol Lopez nella prefazione. Ciascuna mamma racconta la propria storia, ognuna diversa dall'altra ma tutte accomunate dalla consapevolezza che si possa comunque ballare sotto la pioggia anche nelle situazioni più drammatiche.

Le autrici

sei mamme autrici
Le sei mamme autrici del libro "Con il sole nella tempesta",il cui ricavato andrà all'associazione Espera
Queste mamme, che si sono conosciute tramite i social, di drammi ne sanno molto: c'è Beatrice Landi, mamma di Micol, nata con una malattia rara; Alessandra Baruffato, la cui piccola Luna ha la sindrome di Down; Jessica Magatti, mamma di Edo, bimbo con tetraparesi spastica e una miriade di problemi gravissimi, dato per spacciato alla nascita a causa di un arresto cardiocircolatorio al parto, incredibilmente e colpevolmente non riconosciuto dai sanitari; Elisa Bottoli, mamma di Bianca, anche lei con trisomia 21; Francesca Brunetti, mamma di Emily, con trisomia 17. E infine Graziella, la cui gravidanza era stata molto complicata e aveva rischiato la vita. L'idea del libro è venuta ad Alessandra, medico nutrizionista e anima di un blog e di un profilo Instagram (Occhi di riso) in cui racconta la bellezza e la pienezza della vita della sua famiglia con la piccola Luna, due anni. Un profilo che in poco tempo si è fatto spazio nel web con una missione: far capire che una diagnosi di disabilità non è la fine del mondo e che si può essere comunque molto felici. Nel suo viaggio web Alessandra ha conosciuto l'associazione Espera, fondata dai genitori di Edo, ed Elisa. A loro per prima ha proposto il progetto di un libro, con il duplice obiettivo di testimoniare che diverso non è per forza brutto e di raccogliere fondi per Espera. E poi insieme alle altre tre mamme è nato questo libro corale.

Il racconto

con il sole nella tempesta
Sei testimonianze di cosa significhi essere mamma di un bambino o una bambina con disabilità
"In questi due anni, da quando ho aperto il profilo, ho capito l'importanza della testimonianza, che era stata importante anche per me quando è nata Luna e ho avuto paura per il suo futuro – spiega Alessandra –. Moltissime mamme mi scrivono di essersi pentite di aver abortito dopo aver avuto una diagnosi di trisomia 21, perché non sapevano come affrontare questo percorso. Il problema è che la disabilità è ancora nascosta, non se ne parla. Eppure mi scrivono anche tante mamme di bambini con la sindrome, che non è così rara: ci siamo ma non esistiamo. Il nostro racconto vuole parlare anche e soprattutto a chi non sa cosa vuol dire vivere con la disabilità, perché magari così anche chi all'improvviso se la trova di fronte sappia meglio cosa significa". Un libro "necessario", dunque, con una missione sociale che ha più sfaccettature: "Vogliamo anche far capire che tante volte queste famiglie sono incredibilmente sole a alleviare la loro solitudine può alleviare anche il dolore".

La raccolta fondi

Come detto il libro è acquistabile su Amazon, il ricavato andrà all'associazione Espera, nata inizialmente per rispondere alle esigenze di Edoardo, ma i cui genitori sono convinti che ogni bambino, anche quello più grave com'è il loro piccolo, meriti di vivere e non sopravvivere e quindi meriti cure e riabilitazioni intensive. I fondi serviranno quindi a supportare altre famiglie con bambini affetti da disabilità grave.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto