Maria Rosaria Omaggio: "In scena porto tutta me stessa e il mio impegno civile"

Dalla violenza sulle donne ai cambiamenti climatici passando per i diritti dell'infanzia: l'attrice e scrittrice è in prima fila "per la cura degli altri"

di GUIDO GUIDI GUERRERA -
12 giugno 2023
Maria Rosaria Omaggio (Ansa)

Maria Rosaria Omaggio (Ansa)

Occhi di velluto e carisma da vendere, bella e dal carattere di ferro. Basterebbero queste poche parole per evocare, come in un rapido schizzo, quella grande attrice che è Maria Rosaria Omaggio, autentica icona del nostro spettacolo declinato in ogni sua possibile forma.
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L'attrice e scrittrice Maria Rosaria Omaggio

Come se non bastasse Maria Rosaria è anche scrittrice e regista: di grande successo il suo “Rigoletto”, opera andata in scena a Spoleto, apprezzata per il ‘taglio’ originale e per al singolare e raffinato allestimento scenico. Alle sue spalle una carriera lunga quanto un treno, e con ruoli che l’hanno vista protagonista al cinema, in televisione e soprattutto a teatro in cui ha dato spesso vita a personaggi di notevole impatto emotivo. Indimenticabile e particolarmente intensa l’interpretazione di Oriana Fallaci nel film “Walesa – l’uomo della speranza” del 2013, grazie alla quale si è aggiudicata a Venezia il premio Pasinetti, l'Arechi d'oro al Festival internazionale del cinema di Salerno e il premio Oriana Fallaci 2014.
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Il “Rigoletto”, opera andata in scena a Spoleto per la regia di Omaggio

Di grande suggestione il recente spettacolo all’auditorium dell’Ara Pacis a Roma “Chiamalavita” con canzoni scritte da un inedito compositore di nome Italo Calvino, in compagnia di Grazia di Michele per parlare e cantare di pace. Il concerto, in occasione del centenario del famoso scrittore, è stato organizzato a favore dell’Unicef, di cui Maria Rosaria è da tempo ambasciatrice, sottolineando ancora una volta nei fatti la sua massima attenzione ai problemi sociali nella loro universalità.
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Maria Rosaria Omaggio insieme a Tomas Miliam

Non esita a sposare con appassionata convinzione e senza sosta le cause a difesa dell’ambiente, degli stravolgimenti climatici, delle popolazioni vessate dalle troppe guerre sparse nel mondo, della tutela delle donne, dell’infanzia abbandonata e sfruttata per mille motivi. Fa della propria arte, in ogni occasione possibile, uno strumento di propaganda dei suoi principi che sono nobili e trovano plauso e accoglienza unanime. E’ un’attrice brava, attenta, perspicace e versatile: una perfezionista capace di comunicare stati d’animo ed emozioni in modo raffinato, con quella fermezza autorevole della voce che piace e nella quale si indovinano singolari tracce di salace autoironia.
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Maria Rosaria Omaggio e Michelangelo Antonioni

Maria Rosaria, famosa anche per i suoi libri legati alla ricerca interiore, è soprattutto una donna che mostra i segni certi di una costante evoluzione spirituale che corre parallela con quella artistica e questo la rende ancora più amabile, speciale. Non a caso pratica regolarmente da tanti anni il Tai Ji Quan ed è istruttore federale della scuola della Maestro Li Rong Mei. Questo ne fa un essere aperto al mondo e di straordinaria empatia, stupefacente nell’aver messo, e nel continuare a mettere, la sua arte a servizio della gente, dei suoi bisogni, avendone sempre cura. “E io avrò cura di te” canta l’indimenticabile Battiato: una lezione ben appresa non per mera scelta estetica e formale ma in adesione perfetta e coerente a uno stile di vita interamente dedicato a tutti e ognuno.
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La cover del libro "Il linguaggio di cristalli, gemme, metalli. L'energia trasparente"

La violenza sulle donne

Maria Rosaria, nel suo spettacolo “Scarpe rosse” affronta le tematiche più scottanti legati alle donne come gli abusi e il reato di femminicidio. Qual è il suo messaggio? “Potrei sintetizzare la motivazione del messaggio di questo spettacolo con la frase che pronuncio nel finale: ‘se c’è stato un inizio deve pur esserci una fine’. Sintesi estrema della pièce teatrale tesa a sottolineare come gli abusi sulle donne abbiano antichissime radici storiche. Il male che viene fatto in nome di un irragionevole senso del possesso non appartiene affatto solo ai giorni nostri ma è piuttosto espressione di un abnorme retaggio antropologico duro a morire. Eppure per forza di cose sono certa dovrà avere un termine. ‘Scarpe Rosse’ esprime quello che è per me un modello di teatro civile, e ribadisce un concetto di Flaiano che mi sta particolarmente a cuore: solo nel teatro si trovano i simboli perduti di vista”.
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Maria Rosaria Omaggio con Woody Allen sul set del film "To Rome with Love"

È stata mai oggetto personalmente di molestie? “Mi è capitato spesso, però sono sempre riuscita a cavarmela molto bene. Ricordo quella volta in cui un personaggio famoso e importante mi ha ricevuto in vestaglia nella camera d’albergo che usava come ufficio. A un certo punto tira fuori dalla tasca uno splendido braccialetto tennis tutto luccicante di diamanti. E io con prontezza incredibile: ‘Bello, lo hai preso per tua figlia? Pensa me ne ha regalato uno uguale papà’. Credo sia stata proprio una efficace lezione”.

L'impegno dell'attrice per l'ambiente

La terra soffre, e lei dal palco lancia il suo appello. Quanta strada c'è da compiere per una piena coscienza ecologica? “Il mio lavoro mi porta spesso a sollevare certe tematiche sul palcoscenico come nel caso di ‘Casa Pianeta Terra’. E’ un modo efficace per parlare alla gente. Il pubblico sulle prime sorride poi, stupito, inizia a cogliere certe metafore figurative, come quella che intende rappresentare la natura simile a una piramide la cui base sono i vari regni ad essa connessi.
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Nello spettacolo "Casa Pianeta Terra" affronta tematiche ambientali di grande attualità

La cuspide, invece, si identifica con l’uomo il quale non deve mai e per nessun motivo dimenticare di essere esso stesso terra, composto della medesima acqua e degli identici sali minerali. Sono convinta che dovremmo fare molta più attenzione alle risorse del pianeta, a non offendere la Madre terra e soprattutto sarebbe indispensabile capire che siamo uniti da un destino comune. Ci troviamo tutti nella stessa barca, o meglio un’arca che governare bene dipende solo da noi”.

Maria Rosaria Omaggio e l'Unicef

I bambini e l’Unicef di cui lei è ambasciatrice. Qual è stata la molla che l'ha avvicinata al mondo dei più piccoli? “Tutto è cominciato nel 1990 quando ho compiuto un memorabile e per me estremamente significativo viaggio a Bombay ( il nome che allora aveva Mumbai). Indescrivibile l’impressione che hanno avuto su di me quei bambini mendicanti indiani, la ricordo come una esperienza emotivamente sconvolgente che presto si sarebbe tradotta nel mio costante impegno a tutela dell’infanzia più disagiata nel mondo.
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Maria Rosaria Omaggio è ambasciatrice Unicef

Ho infatti iniziato, dopo poco tempo, a collaborare con la Caritas per monsignor Luigi Di Liegro, quindi per le Associazioni Azione Aiuto laica e il Comitato Collegamento Cattolici, lanciando poi con la Mondadori e le principali reti televisive una campagna a favore delle adozioni a distanza. Inoltre ho usato tante volte lo strumento del teatro per proseguire a diffondere questo messaggio di solidarietà. Ricordo che nel 2005 a Roma, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità mi sono servita del linguaggio dei segni per la poesia ‘Fiorire’ di Emily Dickens, accompagnata dal coro dei bambini ‘udenti e non’ a sostegno dell’integrazione dei piccoli sordi. Per l’Unicef Italia ho iniziato il mio impegno dal 2003 e due anni dopo sono diventata Goodwill Ambassador, a sostegno dell’infanzia e dei suoi tanti diritti tuttora negati”.
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Di grande suggestione il recente spettacolo “Chiamalavita” con canzoni scritte da un inedito compositore di nome Italo Calvino, in compagnia di Grazia di Michele per parlare e cantare di pace (Instagram)

L'impegno civile e le sue mille sfaccettature

In un altro suo spettacolo lei affronta lo strazio di quei tanti popoli afflitti dalle guerre. Potremo finalmente vivere in un mondo di pace? “Papa Francesco dice da tempo e con ragione che stiamo vivendo una terza guerra mondiale a pezzi. Nel mondo ci sono ben 59 conflitti, ed è qualcosa di terrificante. Impossibile dimenticare quanto avviene in Siria, un paese già devastato dal terremoto, ma anche in Yemen o l’eterno conflitto nei territori arabo israeliani.
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L'attrice insieme a Fausto Amodei, cantautore e politico italiano (Instagram)

Trovo assurdo che ciò accada in un mondo ormai totalmente globalizzato nel quale purtroppo il rispetto della cultura altrui viene ignorato e per di più si scatenano guerre solo perché qualcuno la pensa in modo diverso. Assurdo immaginare che ancora si arrivi a uccidere per motivi religiosi, terribile che ci si scanni per contendersi confini e lembi di terra. L’uomo da questo punto di vista deve evolvere parecchio se non vuole essere responsabile della sua stessa fine”. La definiscono una ‘pasionaria’. Una etichetta che le crea più consensi o la espone a critiche? “Appunto, è solo un’etichetta. Cerco di fare le cose nel modo migliore, sono una perfezionista e metto tutta me stessa in quello che faccio e in ciò in cui credo. Quindi questa mia sincerità, questo mio darmi in modo assoluto potrebbe suscitare le critiche di qualcuno, cosa che sinceramente mi interessa poco”.

Maria Rosaria Omaggio (Instagram)

A quante cose ha dovuto rinunciare nella sua vita? “Capita fatalmente nell’arco dell’esistenza di dover fare delle rinunce. Mi è successo, per esempio, in occasione della grave malattia di mio fratello, che poi se n’è andato. Gli sono stata accanto per tutto il tempo necessario con tutto il mio affetto e senza esitazione ho cancellato diversi impegni professionali. La stessa cosa è accaduta quando si è ammalata mia madre. All’epoca abitavo a Madrid, ma per assisterla ho all’istante deciso di tornare in Italia. In entrambi i casi era la cosa giusta da fare: dubito perciò fortemente che fare qualcosa per amore possa davvero dirsi rinuncia. Per me la famiglia ha un’importanza assoluta, la mia famiglia è sacra”.