Gli angeli dei migranti: quattro suore accolgono chi sbarca in cerca di un futuro a Lampedusa

Suor Danila, suor Ruffina e suor Angela si occupano degli arrivi sull’isola, insieme ai volontari di Mediterranean Hope, mentre suor Antonietta non abita sull’isola e coordina le operazioni dalla Capitale

di CHIARA CARAVELLI -
30 giugno 2024
Quattro suore a Lampedusa (Facebook/Progetto UISG Migranti)

Quattro suore a Lampedusa (Facebook/Progetto UISG Migranti)

Lampedusa. È estate, ma ormai la questione migranti non è più una situazione esclusivamente estiva. Alle persone che si mettono in viaggio verso le nostre coste non importa se ci siano 40 gradi o zero, partono lo stesso.

Il “Gruppo del molo” Favaloro

E, quando finalmente arrivano, i più fortunati possono contare sull’aiuto di quattro suore: suor Danila, suor Ruffina, suor Angela e suor Antonietta. “Abbiamo un gruppo WhatsApp – raccontano a un giornalista del Corriere della Sera – chiamato il ‘Gruppo del molo’. Ne facciamo parte noi, i volontari di Mediterranean Hope (il programma per migranti e rifugiati della federazione delle chiese evangeliche in Italia), la Guardia di Finanza, la Guardia Costiera e la Croce Rossa”.

Il molo di cui parlano è il molo Favaloro di Lampedusa, punto di attracco tra hotel e ristoranti. È qui che approdano ogni anno migliaia di migranti della rotta del Mediterraneo Centrale, nella speranza sia solo la prima tappa verso un futuro migliore.

Purtroppo, c’è anche chi non riesce ad arrivare vivo al molo Favaloro. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, da gennaio sono morte quasi 500 persone e il numero è destinato, tristemente, a salire. Chi abita a Lampedusa o decide di passare su quella meravigliosa isola le sue vacanze, può notare, quasi ogni giorno, le quattro suore darsi un gran da fare sulla banchina.

Suor Danila è croata, suor Ruffina indiana, suor Angela viene dalla Calabria e suor Antonietta è romana. Lei non abita sull’isola, ma coordina le operazioni e arriva dalla Capitale una volta al mese. Tutte e quattro appartengono a quattro congregazioni diverse, lo si nota dai colori delle loro vesti. Il gruppo WhatsApp è fondamentale per le donne. La Guardia Costiera, circa 30 minuti prima di uno sbarco, le avvisa nella chat, così che loro possano prepararsi ad accogliere i migranti con cibo, acqua e coperte.

"Ogni sbarco è diverso – dicono – e ognuno te lo porti dentro. Quando torniamo al nostro appartamento affittato dall’UISG (Unione Internazionale delle Superiore Generali, per il progetto Fare ponte tra i lampedusani e gli immigrati” attivo fino al 2026) in centro in paese, parliamo di quello che abbiamo vissuto perché abbiamo bisogno di rielaborare, di decomprimere le nostre emozioni altrimenti sarebbe troppo difficile anche per noi”.