Naomi Campbell diventa
nuovamente mamma a 53 anni. La top model ha annunciato la nascita del suo
secondo figlio, quasi due anni dopo la prima figlia. “Mio piccolo tesoro, sappi che sei amato oltre misura e circondato dall'amore dal momento in cui ci hai onorato con la tua presenza. Un vero dono di Dio”, scrive in un post su Instagram dove è seguita da 15,2 milioni di persone. La didascalia a corredo di un’immagine di lei e delle mani di sua figlia che tengono quella del neonato. “
Benvenuto Babyboy”, ha aggiunto.
L'annuncio social di Naomi Campbell
Naomi Campbell, la prima figlia
Come scrive la stessa supermodella britannica,
non è mai troppo tardi per diventare madri. E, infatti, Campbell aveva avuto una
prima bambina nel 2021, quando aveva 50 anni. Sebbene non abbia mai confermato di avere portato lei stessa in grembo il bambino (è possibile che abbia invece fatto ricorso a
una madre surrogata), aveva confermato a “British Vogue” che si trattava di sua figlia.
Sulla copertina di “British Vogue” con la prima figlia (Instagram)
In un'intervista del 2022, in cui aveva posato con la figlia sulla copertina della rivista, l'ex supermodella aveva incoraggiato tutte le donne a
non escludere l’ipotesi di avere bambini, anche se superata l'età prevista dalla convenzione sociale. “Dico a tutte loro: fatelo! Non esitate!” aveva dichiarato in quella occasione a “Vogue”. “Ho sempre saputo che un giorno sarei diventata madre, ma
è la gioia più grande che potessi mai immaginare. Sono fortunata, lo so: è la cosa migliore che abbia mai fatto” aveva aggiunto.
La supermodella britannica ha compiuto 53 anni lo scorso 22 maggio (Instagram)
Naomi, la curiosità intorno alla maternità
Naomi Campbell sulla sua vita privata è molto riservata. Non ha mai condiviso il nome dei suoi bambini e finora non mai pubblicato fotografie in cui si vedano i loro volti. Massimo riserbo anche per la
vita sentimentale: ufficialmente questo è il secondo figlio che accoglie da single. Privacy al massimo anche per l’arrivo dei bimbi. Come era già successo per il primo figlio, la top - 53 anni compiuti poco più di un mese fa – a sorpresa rivela di essere mamma ma solo pochi giorni prima era impegnata con delle
sfilate. Ancora una volta,
mamma indipendente nonostante un'agenda fitta di impegni come se non fosse passato un giorno dagli esordi, negli anni Ottanta.
Campbell è molto riservata: non ha mai condiviso il nome dei suoi bambini e finora non mai pubblicato fotografie in cui si vedano i loro volti (Instagram)
Inutile, però, nascondere che
le maternità della Venere Nera, oltre a una grande gioia, suscitino altrettante
curiosità, sotto vari punti di vista. Anzitutto, la modalità di concezione dei bambini. L’ipotesi più accreditata è che anche in questo caso sia ricorsa alla
maternità surrogata. In vecchie interviste, la modella aveva sempre affermato di voler diventare madre. Nel 2016, per esempio, parlando con il “Sunday Times”, Campbell si era detta pronta a valutare ogni opzione pur di diventare madre. “Vorrei avere dei bambini ma non so ancora in che modo. Se non ci sarà un uomo,
lo farò da sola” le parole della Venere Nera.
La Venere Nera è una mamma indipendente nonostante un'agenda fitta di impegni come se non fosse passato un giorno dagli esordi, negli anni Ottanta (Instagram)
La top model non era spaventata dall'idea di dover affrontare tutto da sola: “
Non ho paura di farlo, assolutamente. Ho però bisogno di tempo, realizzando ciò che sto per fare e raccogliendo quante più informazioni possibile”
Maternità surrogata, il dibattito italiano
Insomma, secondo molti rumors
Naomi Campbell avrebbe scelto di diventare madre grazie alla
Gpa (gestazione per altri),
pratica medica vietata in Italia (e tema di grande attualità). In Italia l’articolo 12 della legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita prevede esplicitamente che “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro”.
La top model si era mostrata in grande forma fino a poche settimane prima dell'annuncio della nascita della primogenita e lo stesso è avvenuto per il secondo figlio (Instagram)
Ora, però, al governo Meloni non basta più questa norma: vuole estendere il divieto anche alle Gpa realizzate all’estero, rendendo il
reato “universale”. E, infatti, il prossimo 4 luglio la Camera voterà sul disegno di legge che introduce appunto il “reato universale” di maternità surrogata. La proposta di legge, avanzata da Fratelli d’Italia, consta di un solo articolo ed è finalizzata a sottoporre alla giurisdizione italiana le condotte compiute dal cittadino italiano,
anche se in territorio estero, ascrivibili ai delitti di commercializzazione di gameti o di surrogazione di maternità.