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Palloncini colorati, tanto belli quanto inquinanti. E in provincia di Caserta si dice stop al lancio

Una volta dispersi nell'ambiente creano seri danni alla fauna. Secondo uno studio sono il rifiuto ingerito che causa il maggiore tasso di mortalità tra gli uccelli marini

di DOMENICO GUARINO -
11 agosto 2022
I palloncini colorati sono molto dannosi per l'ambiente e per gli animali

I palloncini colorati sono molto dannosi per l'ambiente e per gli animali

L’ultimo è stato il comune di Falciano del Massico, poco più di tremila abitanti in provincia di Caserta, che ha detto stop al lancio dei palloncini in cielo sull’intero territorio comunale, disponendo multe fino a 500 euro per i trasgressori. Ma cosa sta succedendo a una delle tradizioni più longeve delle nostre infanzie, tanto da attraversare più generazioni e arrivare intatta ai giorni nostri, non temendo la concorrenza di tablet, computer e altre diavolerie?

E’ successo che in realtà i palloncini colorati, per quanto belli e divertenti - tanto da strappare ai bambini un sorriso quando vengono gonfiati e un "oh" di delusione quando vengono smarriti e volano in cielo - rappresentano una fonte non indifferente di inquinamento.

Innanzitutto i palloncini sono fatti in materia plastica e sono monouso. E già questo li qualifica come assai poco green. Sebbene diverse compagnie che producono palloncini in lattice definiscono i loro prodotti come ‘biodegradabili’, perché creati dalla linfa naturale proveniente dall’albero di gomma, stiamo parlando comunque di prodotti che necessitano da un minimo di 6 mesi a un massimo di 4 anni per degradarsi: un tempo sufficientemente lungo per causare danni fatali a ingenui animali. Inoltre, i palloncini in lattice esplodono creando molteplici pezzettini che, quando troppo piccoli per causare danno da ingerimento, contribuiscono all'inquinamento da microplastiche nel suolo e nell’acqua.

I palloncini colorati rappresentano una fonte non indifferente di inquinamento

I palloncini colorati rappresentano una fonte non indifferente di inquinamento

Una volta dispersi nell’ambiente, i palloncini generano non pochi problemi, soprattutto alla fauna, specialmente a quella marina. Pezzi di palloncini galleggianti nell’acqua possono, infatti, essere scambiati per meduse, polipi o altre creature marine delle quali tartarughe, delfini, uccelli e altri animali sono molto ghiotti. L’ingerimento dei palloncini blocca il tratto digestivo degli animali, i quali muoiono di fame. Talvolta la colpa ricade sulle corde nelle quali uccelli e altri animali rimangono intrappolati, impedendo loro di cacciare o muoversi.

I palloncini colorati contribuiscono all’inquinamento da microplastiche nel suolo e nell’acqua

I palloncini colorati contribuiscono all’inquinamento da microplastiche nel suolo e nell’acqua

Un fatto residuale direte voi? Mica tanto, considerati i dati dell’organizzazione "Ocean Conservancy" che ogni anno organizza una pulizia mondiale delle spiagge, e che solamente nel 2019 e solamente sulle coste americane ha contato qualcosa come 300.000 palloncini. Non a caso uno studio condotto nella prima metà del  2019 in Australia, dimostra che i palloncini sono il rifiuto ingerito che causa il maggiore tasso di mortalità tra gli uccelli marini del territorio (1 su 5 muore a causa dell’ingerimento di pezzi di palloncino). Mentre uno studio dall’Università del Texas afferma che 5% delle morti delle tartarughe marine sono causati dell’ingerimento di palloncini di lattice.

Non va meglio nemmeno con gli animali terrestri. Non sono rare infatti le notizie di mucche che perdono la vita per colpa dell’ingestione di palloncini. Oramai sono numerosi i  paesi che  hanno vietato per legge il rilascio di massa dei palloncini: negli Stati Uniti il Connecticut, Florida, Tennessee, New York, Texas, California e Virginia, e in Australia nella città di Fremantle. In Italia, dove  le associazioni "Mare Vivo" e "Plastic Free" hanno lanciato una petizione per chiedere ai rappresentanti governativi di inserire nella Legge Salva Mare il divieto del rilascio in aria dei palloncini, il divieto è stato approvato nella Provincia Autonoma di Trento.