A Parigi in bicicletta: in città più ciclisti che automobilisti

Uno studio dell’Institut Paris Région evidenzia che gli spostamenti a piedi rimangono comunque al primo posto tra i preferiti, con il 53,5%, seguiti dai trasporti pubblici con il 30%. Fanalino di coda la macchina, scelta solo dal 4,3% delle persone

di DOMENICO GUARINO -
10 maggio 2024
A Parigi la bici batte l'auto tra i mezzi per spostarsi in città

A Parigi la bici batte l'auto tra i mezzi per spostarsi in città

Più ciclisti che automobilisti. È quello che accade a Parigi. E non si tratta di sport, ma del fatto che ormai l’uso delle due ruote è diventato il mezzo privato preferito per gli spostamenti quotidiani da parte degli abitanti della ville lumière

Lo studio sull’uso della bici 

A testimoniarlo uno studio condotto dall’Institut Paris Région (Ipr), realizzato tra ottobre 2022 e aprile 2023 raccogliendo i dati di 3.337 abitanti dell’Ile de France, di età compresa tra i 16 e gli 80 anni, che hanno accettato di essere seguiti per una settimana via satellite e di compilare un diario degli spostamenti e rispondere ad alcune domande al telefono. Nello studio si evidenzia come l’11,2% degli spostamenti all’interno delle vecchie mura della città vengano effettuati in bicicletta, mentre solo il 4,3% avviene in auto. Gli spostamenti a piedi rimangono comunque al primo posto con il 53,5%, seguiti dai trasporti pubblici con il 30%. Bicicletta davanti ad auto anche negli spostamenti tra periferia e centro, con il 14% degli spostamenti in bicicletta e l’11,8% in auto.

Una svolta epocale in una città che da anni è all’avanguardia in quanto a politiche Green. Ed è proprio il termine politica ad essere centrale: a determinare il cambio di rotta infatti non basta solo la buona disposizione e la sensibilità dei privati cittadini, servono scelte precise da parte di chi amministra e di chi governa. A Parigi le autorità locali hanno infatti promosso attivamente l’uso della bicicletta come alternativa sostenibile e salutare all’auto, implementando politiche e infrastrutture a sostegno del ciclismo urbano.

E in Italia? Cosa accade?

Come spesso accade in materia di sostenibilità, purtroppo il nostro Paese ha ancora tanta strada da… pedalare. Come evidenzia una ricerca condotta da Ipsos nel 2022, infatti, se in Italia il 57% degli intervistati afferma di saper andare in bicicletta e se il 49% afferma di possederne una da poter utilizzare personalmente per i propri spostamenti, soltanto il 10% afferma di usarla per raggiungere il proprio posto di lavoro o studio, mentre il 26% afferma di utilizzare la bicicletta per fare attività fisica. Irrisoria la percentuale di utilizzo dello sharing: solo l’8% afferma di utilizzare i sistemi pubblici di condivisione delle biciclette (bike sharing).

Questi dati sono anche la conseguenza del fatto che l’Italia ha uno tra i tassi di motorizzazione più alti al mondo. E soltanto il 6% degli italiani non ha accesso a un’automobile da poter usare, la percentuale più bassa tra tutti i 28 Paesi esaminati.

Perché si usa poco la bici? Il primo tema è quello della sicurezza, che viene percepita come scarsa: se infatti la maggioranza degli italiani (88%) ritiene che l’uso della bicicletta svolga un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica e del traffico (85%) oltre la metà (62%) ritiene che andare in bicicletta nella propria zona sia troppo pericoloso.

Un fatto di politiche dunque, più che di cultura. Visto che se poco meno della metà degli italiani (43%) considera l’infrastruttura ciclistica (ad esempio: piste ciclabili dedicate) della propria zona eccellente, una netta maggioranza di cittadini (71%) è d’accordo sul fatto che i nuovi progetti di infrastrutture stradali – nella propria area dovrebbero dare priorità alle biciclette rispetto alle automobili.