Il preside e la sua assistente (a quattro zampe) per il diabete: "È la mia luce"

Il dirigente scolastico torinese soffre di una forma di diabete per cui rischia il coma. Ad aiutarlo c'è la cagnolina, che a dicembre diventerà ufficialmente un cane d'assistenza.

di GIULIA DE IESO -
15 ottobre 2024
La labrador Luna (Orizzonte Scuola)

La labrador Luna (Orizzonte Scuola)

C'è una scuola a Torino, l'istituto superiore Copernico Luxemburg, dove il preside ha un'aiutante speciale. Fulvio Genero, il dirigente scolastico, non si separa mai dalla sua cagnolina Luna, una labrador nera, che sta per terminare il percorso di addestramento per diventare un cane d'assistenza.

L'uomo infatti soffre di diabete e le crisi ipoglicemiche possono portarlo al coma diabetico: in questo gli è d'aiuto Luna, che riesce a riconoscere l'odore particolare dei tamponi salivari quando una crisi è in corso, al comando "ipo" va a prendere delle bustine di zucchero e segue il suo padrone ovunque vada, anche a scuola. Quando Fulvio è a lavoro, la sua cuccia è accanto alla sua scrivania, in presidenza. 

L'idea di adottare un cane è nata nel 2020, quando Genero ha scoperto sul web l'associazione italiana cani d'allerta diabete (Aicad), con sede a Roma. Siccome scegliere e far addestrare un cane fin da cucciolo avrebbe comportato un grosso costo e una lunga attesa, l'alternativa era individuare un cane già grande, sano e predisposto all'addestramento, a cui far svolgere il percorso a casa sotto la supervisione dell'associazione. Così è arrivata Luna, rimasta in allevamento fino all'età di un anno e mezzo nonostante il lungo pedigree, per via della coda troppo corta. 

Dimostratasi da subito ubbidiente, i due sono diventati inseparabili. E, entro dicembre, supereranno insieme l'esame finale che certificherà Luna come cane d'allerta diabete. "Essendo un cane da assistenza, deve imparare anche a fare la pipì a comando o a ignorare gli altri cani, perché bisogna poter contare su di lei in ogni momento. Nessun altro dovrebbe accarezzarla e nemmeno darle cibo", spiega il preside. "La conoscono tutti, docenti, alunni e l’intero personale, anche se ogni tanto devo ricordare che Luna non va toccata né coccolata, altrimenti si distrae dal suo compito. Dove sono io, lei c’è. Quando si dice che è la mia ombra, rispondo sempre di no: lei è la mia luce".