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Home » Lifestyle » Scalata da record: bambina di 5 anni sale sulle vette più alte della Gran Bretagna

Scalata da record: bambina di 5 anni sale sulle vette più alte della Gran Bretagna

Seren Isla Price è la più giovane a compiere l'impresa in meno di 48 ore, completata insieme al papà. Raccolte quasi 800 sterline per il Birmingham Children's Hospital

Marianna Grazi
16 Gennaio 2023
Seren Isla Price (Wales News Service)

Seren Isla Price (Wales News Service)

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Una bambina di cinque anni ha infranto ogni record, diventando la più giovane scalatrice in assoluto delle vette più alte della Gran Bretagna. E in più c’è riuscita in meno di 48 ore, portando a termine nel frattempo anche un salvataggio ad alta quota. Seren Isla Price, di Llangennech, nel Carmarthenshire (Galles meridionale), ha affrontato la gigantesca sfida con il padre Glyn, salendo sulla vetta dello Snowdon, sul Ben Nevis e sullo Scaffell Pike.

La missione di soccorso

Seren sulla cima del Pwn Y Fan (Wales News Service)

Durante la sua emozionante scalata ha affrontato anche una missione di soccorso, dopo che lei e il papà hanno individuato un’escursionista che aveva bisogno di aiuto per scendere dalla cima di una di queste montagne. La coppia stava raggiungendo la vetta del Ben Nevis quando ha notato un gruppo di escursionisti che si stringeva intorno a una donna: la coraggiosa Seren è entrata subito in azione per indicarle la strada con la sua torcia e le ha anche offerto una bevanda energetica per permetterle di recuperare le forze. Papà Glyn ha raccontato: “(La donna) Aveva bisogno di aiuto per scendere dalla montagna, abbiamo chiamato il soccorso alpino perché era piuttosto affaticata e loro stavano risalendo dal fondo. Ci sono volute circa due ore per portarla giù – aggiunge percorrendo il sentiero a zig-zag fino al bacino idrico, dove il soccorso alpino ci ha raggiunto con l’ambulanza aerea. Seren è stata bravissima a dare del Lucozade alla signora per darle energia e ad aiutarla a scendere dalla montagna”.

La raccolta fondi

Seren e Glyn Price (Wales News Service)

La bimba, biondissima e con occhi azzurri come il cielo che vede dalla cima delle sue amate montagne, ha iniziato a praticare l’alpinismo con papà Glyn quando aveva solo tre anni e si è già cimentata nella scalata delle tre punte gallesi più alte. Inizialmente aveva programmato di tentare la sua ultima sfida in 24 ore, ma il percorso è stato ritardato a causa dei soccorsi alla signora, nobile gesto che ha rallentato l’impresa. Ma non è la prima volta che Seren si dimostra solidale e generosa, pur nella sua giovanissima età: infatti ha deciso di coltivare la sua passione affiancandovi un’altra attività, la raccolta fondi a favore del Birmingham Children’s Hospital, ospedale che l’ha aiutata quando era ancora molto piccola, per la quale con la sua recente impresa ha accumulato quasi 800 sterline. La piccola di casa Price ha descritto le ultime arrampicate come “molto difficili”, ma il duo padre-figlia non si accontenta e spera di scalare in futuro il Kilimanjaro, di arrivare al campo base dell’Everest e sul Monte Toubkal in Nord Africa.

 

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
Una bambina di cinque anni ha infranto ogni record, diventando la più giovane scalatrice in assoluto delle vette più alte della Gran Bretagna. E in più c'è riuscita in meno di 48 ore, portando a termine nel frattempo anche un salvataggio ad alta quota. Seren Isla Price, di Llangennech, nel Carmarthenshire (Galles meridionale), ha affrontato la gigantesca sfida con il padre Glyn, salendo sulla vetta dello Snowdon, sul Ben Nevis e sullo Scaffell Pike.

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Seren e Glyn Price (Wales News Service)
La bimba, biondissima e con occhi azzurri come il cielo che vede dalla cima delle sue amate montagne, ha iniziato a praticare l'alpinismo con papà Glyn quando aveva solo tre anni e si è già cimentata nella scalata delle tre punte gallesi più alte. Inizialmente aveva programmato di tentare la sua ultima sfida in 24 ore, ma il percorso è stato ritardato a causa dei soccorsi alla signora, nobile gesto che ha rallentato l'impresa. Ma non è la prima volta che Seren si dimostra solidale e generosa, pur nella sua giovanissima età: infatti ha deciso di coltivare la sua passione affiancandovi un'altra attività, la raccolta fondi a favore del Birmingham Children's Hospital, ospedale che l'ha aiutata quando era ancora molto piccola, per la quale con la sua recente impresa ha accumulato quasi 800 sterline. La piccola di casa Price ha descritto le ultime arrampicate come "molto difficili", ma il duo padre-figlia non si accontenta e spera di scalare in futuro il Kilimanjaro, di arrivare al campo base dell'Everest e sul Monte Toubkal in Nord Africa.  
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