Le immagini che la ritraggono in biancheria intima nel cortile dell’Università Islamica Azad di Teheran hanno fatto il giro del mondo. Lei è Ahoo Daryaei, studentessa di Letteratura francese, ed è diventata un altro simbolo del movimento ‘Donna, Vita, Libertà’ che ha portato migliaia di donne iraniane a sfidare le restrizioni imposte dal regime. Il movimento nasce dopo la morte, due anni fa, di Mahsa Jina Amini, la ventiduenne arrestata dalla polizia morale perché indossava in modo ‘inappropriato’ l’hijab e morta dopo alcuni giorni di detenzione.
Nel video diventato virale in tutto il mondo, si vede Ahoo camminare tra le persone intorno a lei vestita soltanto con della biancheria intima. Pochi minuti dopo, un’auto si ferma accanto a lei e alcuni uomini la costringono a salire a bordo e la portano via. Il perché del gesto sta nella protesta contro la sicurezza dell’ateneo che l’aveva maltrattata perché non indossava correttamente l’hijab. Dopo l’arresto, le autorità iraniane hanno etichettato la ragazza come "pazza" e l’hanno fatta sparire per un mese in una clinica psichiatrica. A novembre scorso, la studentessa è stata liberata ed è tornata a casa dalla sua famiglia, anche se si parla di diverse torture subite all’interno dell’ospedale psichiatrico dove era rinchiusa.