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Sfilata di Schiaparelli, la modella Irina Shayk e l'associazione Peta in difesa dello stilista

Teste di leone, leopardo e lupa in passerella: "Mettono in mostra l’ingegnosità umana e prevengono la sofferenza degli animali”

di BARBARA BERTI -
24 gennaio 2023
La modella russa Irina Shayk con l'abito 'incriminato' (Instagram)

La modella russa Irina Shayk con l'abito 'incriminato' (Instagram)

La modella russa Irina Shayk interviene sulla polemica per gli abiti con le teste di animali proposte alla sfilata di Schiaparelli. Se l’intento dello stilista Daniel Roseberry (designer di Schiaparelli, marchio di Della Valle) per il suo incredibile show alla Paris Fashion Week, era quello del “purché se ne parli” ha fatto centro: i suoi abiti con le teste degli animali, portati in passerella dalle donne più belle del mondo (Irina Shayk, Naomi Campbell, Shalom Harlow) e indossati in platea dalle infuencer più famose, come Kylie Jenner, hanno sollevato un polverone, l’indignazione sociale e l’ira degli animalisti (ma non tutti) che hanno visto nei vestiti una ostentazione compiaciuta di tali animali, esibiti come trofei con un chiaro rimando alla caccia e alla dominazione dell’uomo sulle bestie. Anche l'influencer Chiara Ferragni che si era fatta un selfie insieme alla più giovane del clan Kardashian, sottolineando che la testa di leone era finta, era stata sommersa dalla critiche.
La modella russa Irina Shayk dietro le quinte della sfilata di Schiaparelli (Instagram)

La modella russa Irina Shayk dietro le quinte della sfilata di Schiaparelli (Instagram)

Polemiche nate e diffuse via social dove anche la casa di moda, con un paio di post, era intervenuta per spiegare l'origine della sfilata e sottolineare che le teste erano state realizzate con "schiuma scolpita a mano, lana e finta pelliccia di seta" ed erano state dipinte "a mano per sembrare più realistiche possibili" in modo da celebrare "la gloria del mondo naturale". Su Instagram, inoltre, Schiaparelli ha sottolineato, a lettere cubitali che "nessun animale è stato danneggiato". E sempre su Instagram la top russa Shayk – che ha sfilato con la testa di leone - è intervenuta per difendere lo stilista e tutto il lavoro dello staff. “Sostengo questi incredibili artisti che hanno lavorato instancabilmente, con le loro mani, utilizzando lana, seta e schiuma, per scolpire questo Leone ricamato, simbolo dell’orgoglio (animale). Un'immagine che Schiaparelli invoca mentre esplora il tema della forza” dice la modella 37enne che in questi giorni a Parigi è stata paparazzata insieme all’ex calciatore Gerard Piqué (al centro del gossip per via degli scontri a distanza con la sua ex Shakira).
Il bozzetto dell'abito portato in passerella dalla top Irina Shayk (Instagram)

Il bozzetto dell'abito portato in passerella dalla top Irina Shayk (Instagram)

La modella russa, oltre a difendere lo stilista si dice orgogliosa di aver partecipato al progetto dello stilista Daniel Roseberry che con le teste di leone, lupo e leopardo puntava a richiamare Dante con il suo “Inferno Couture”. “Sono onorata di essere stata chiamata anche io a prestare la mia arte di donna a questo” sono le parole di Shayk. Il post della modella – che solo su Instagram ha un seguito di oltre 20 milioni di fan - in breve ha fatto il pieno di “like” e commenti positivi. Dalla parte dello stilista, infatti si schierano molto personaggi del mondo della moda a partire dalla modella Shalom Harlow, che ha sfilato con un tubino maculato con una testa di un leopardo.
 
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In difesa della nuova collezione ha parlato anche la presidentessa di Peta, Ingrid Newkirk. Acronimo di “People for the Ethical Treatment of Animals”, l’ente di beneficenza si impegna a proteggere i diritti degli animali indagando sull’origine di vari prodotti in commercio e divulgando informazioni ai consumatori. Sinonimo di moda cruelty free e considerato tra i più grandi enti animalisti su scala internazionale, la sua presidentessa ha fatto sapere a “Page Six Style” che “l’aspetto di Kylie, Naomi e Irina celebra la bellezza degli animali selvatici e potrebbe essere una dichiarazione contro la caccia ai trofei, in cui leoni e lupi vengono fatti a pezzi per soddisfare l’egoismo umano. Incoraggiamo tutti a attenersi a design 100% cruelty-free che mettono in mostra l’ingegnosità umana e prevengono la sofferenza degli animali”.