Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Sfilata di Schiaparelli, la modella Irina Shayk e l’associazione Peta in difesa dello stilista

Sfilata di Schiaparelli, la modella Irina Shayk e l’associazione Peta in difesa dello stilista

Teste di leone, leopardo e lupa in passerella: "Mettono in mostra l’ingegnosità umana e prevengono la sofferenza degli animali”

Barbara Berti
24 Gennaio 2023
La modella russa Irina Shayk con l'abito 'incriminato' (Instagram)

La modella russa Irina Shayk con l'abito 'incriminato' (Instagram)

Share on FacebookShare on Twitter

La modella russa Irina Shayk interviene sulla polemica per gli abiti con le teste di animali proposte alla sfilata di Schiaparelli. Se l’intento dello stilista Daniel Roseberry (designer di Schiaparelli, marchio di Della Valle) per il suo incredibile show alla Paris Fashion Week, era quello del “purché se ne parli” ha fatto centro: i suoi abiti con le teste degli animali, portati in passerella dalle donne più belle del mondo (Irina Shayk, Naomi Campbell, Shalom Harlow) e indossati in platea dalle infuencer più famose, come Kylie Jenner, hanno sollevato un polverone, l’indignazione sociale e l’ira degli animalisti (ma non tutti) che hanno visto nei vestiti una ostentazione compiaciuta di tali animali, esibiti come trofei con un chiaro rimando alla caccia e alla dominazione dell’uomo sulle bestie. Anche l’influencer Chiara Ferragni che si era fatta un selfie insieme alla più giovane del clan Kardashian, sottolineando che la testa di leone era finta, era stata sommersa dalla critiche.

La modella russa Irina Shayk dietro le quinte della sfilata di Schiaparelli (Instagram)
La modella russa Irina Shayk dietro le quinte della sfilata di Schiaparelli (Instagram)

Polemiche nate e diffuse via social dove anche la casa di moda, con un paio di post, era intervenuta per spiegare l’origine della sfilata e sottolineare che le teste erano state realizzate con “schiuma scolpita a mano, lana e finta pelliccia di seta” ed erano state dipinte “a mano per sembrare più realistiche possibili” in modo da celebrare “la gloria del mondo naturale”. Su Instagram, inoltre, Schiaparelli ha sottolineato, a lettere cubitali che “nessun animale è stato danneggiato“.

E sempre su Instagram la top russa Shayk – che ha sfilato con la testa di leone – è intervenuta per difendere lo stilista e tutto il lavoro dello staff. “Sostengo questi incredibili artisti che hanno lavorato instancabilmente, con le loro mani, utilizzando lana, seta e schiuma, per scolpire questo Leone ricamato, simbolo dell’orgoglio (animale). Un’immagine che Schiaparelli invoca mentre esplora il tema della forza” dice la modella 37enne che in questi giorni a Parigi è stata paparazzata insieme all’ex calciatore Gerard Piqué (al centro del gossip per via degli scontri a distanza con la sua ex Shakira).

Il bozzetto dell'abito portato in passerella dalla top Irina Shayk (Instagram)
Il bozzetto dell’abito portato in passerella dalla top Irina Shayk (Instagram)

La modella russa, oltre a difendere lo stilista si dice orgogliosa di aver partecipato al progetto dello stilista Daniel Roseberry che con le teste di leone, lupo e leopardo puntava a richiamare Dante con il suo “Inferno Couture”. “Sono onorata di essere stata chiamata anche io a prestare la mia arte di donna a questo” sono le parole di Shayk. Il post della modella – che solo su Instagram ha un seguito di oltre 20 milioni di fan – in breve ha fatto il pieno di “like” e commenti positivi. Dalla parte dello stilista, infatti si schierano molto personaggi del mondo della moda a partire dalla modella Shalom Harlow, che ha sfilato con un tubino maculato con una testa di un leopardo.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Shalom Harlow (@shalomharlow)

In difesa della nuova collezione ha parlato anche la presidentessa di Peta, Ingrid Newkirk. Acronimo di “People for the Ethical Treatment of Animals”, l’ente di beneficenza si impegna a proteggere i diritti degli animali indagando sull’origine di vari prodotti in commercio e divulgando informazioni ai consumatori. Sinonimo di moda cruelty free e considerato tra i più grandi enti animalisti su scala internazionale, la sua presidentessa ha fatto sapere a “Page Six Style” che “l’aspetto di Kylie, Naomi e Irina celebra la bellezza degli animali selvatici e potrebbe essere una dichiarazione contro la caccia ai trofei, in cui leoni e lupi vengono fatti a pezzi per soddisfare l’egoismo umano. Incoraggiamo tutti a attenersi a design 100% cruelty-free che mettono in mostra l’ingegnosità umana e prevengono la sofferenza degli animali”.

Potrebbe interessarti anche

Percy Hynes White interpreta Xavier nella serie "Mercoledì" su Netflix
Attualità

Percy Hynes White accusato di abusi sessuali: polemiche contro Xavier della serie “Mercoledì”

21 Gennaio 2023
Panoramica del Mato Grosso in Brasile
Scienze e culture

L’allarme: i pesticidi stanno avvelenando gli indigeni del Mato Grosso

22 Gennaio 2023
Christine, la modella curvy che su TikTok lancia messaggi per la body positive
Lifestyle

La modella curvy Christine e il disagio in aereo: “Cinture troppo corte. La grassofobia esiste”

24 Gennaio 2023

Instagram

  • Si sa, con l’età che avanza il rischio di ritrovarsi da soli aumenta, man mano che scompaiono anche le persone care con cui si sono costruiti affetti, legami. È un processo inevitabile, chiamato vita. Ma questa situazione rischia di aggravare la condizione di chi resta. 

Per questo anche un piccolo gesto, un’attività poco impegnativa ma costante e partecipata, può regalare gioie inaspettate. La fama in paese del signor Peter Davies, 100 anni, è dovuta a un hobby improbabile per la sua età: insegnare a leggere ai bambini.

Veterano della Seconda Guerra Mondiale, che è addirittura stato insignito della Medaglia dell’Impero Britannico (BEM) nell’ambito delle onorificenze del Re per il nuovo anno, Davies ha iniziato sei anni fa ad offrirsi volontario per dare una mano alla Dean Valley Community Primary School, scuola elementare di Macclesfield, Cheshire, in Inghilterra, dopo che l’amata moglie di 72 anni è venuta a mancare. 

Una vera e propria “fonte di ispirazione” per i cittadini, ma per l’arzillo centenario aiutare i bambini è un’attività che lo fa sentire nuovamente parte di una collettività. Peter racconta alla BBC che quando i piccoli alunni con cui legge lo chiamano per strada, riconoscendolo e salutandolo calorosamente, “si sente alto tre metri”. 

La stessa direttrice della scuola, Vicky McPherson, lo ha descritto come “ispiratore, generoso, premuroso e attento“. “Ha dedicato il suo tempo a così tanti bambini negli ultimi sei anni per instillare l’amore per la lettura che non potremo mai ringraziarlo abbastanza”, ha dichiarato la preside. Lui, invece, si sente semplicemente “una persona qualunque che fa qualcosa di utile per affrontare la settimana”.

Il signor Davies, che ha prestato servizio nell’Army Air Corps, ha spiegato che gli piaceva veder crescere la fiducia dei bambini nei suoi confronti, un po’ come un nonno acquisito che racconta ai più piccoli le sue avventure passate. “I bambini sono fantastici, sono come spugne“, ha detto. “Sono sicuro che ne traggo più beneficio io che loro. È una sensazione piacevole e calorosa [che] mi appartiene. Non sono un vecchio che vive per conto suo. Faccio parte della comunità, il che è fantastico”. 

#lucenews
  • Una testa di leone in passerella apre le sfilate dell’alta moda parigina con tanto di polemiche animaliste. La sfilata Couture di Schiaparelli non è passata inosservata visto che gli abiti erano accompagnati da teste di animali: il leopardo, il leone e la lupa. 

Le teste simboleggiavano tre dei setti peccati capitali (lussuria, orgoglio e avarizia), per una rilettura della “Divina Commedia” che rientra nella vena surrealista che storicamente caratterizza il brand, che porta il nome dell’eclettica Elsa Schiaparelli, stilista ma soprattutto intellettuale e artista a cavallo delle sue due guerre mondiali, e che l’attuale direttore creativo della maison, Daniel Roseberry sta proseguendo in chiave contemporanea.

A sfoggiare un vestito monospalla in velluto nero sul quale troneggiava – in stile trofeo – una grossa testa di leone è stata la top model russa Irina Shayk. Ma in precedenza a spoilerare l’abito ci aveva pensato Kylie Jenner, la più giovane del clan Kardashian diffondendo alcuni scatti sui social. Durante la sfilata, inoltre, Naomi Campbell ha indossato un cappotto di pelliccia con testa di un lupo e Shalom Harlow, tornata di recente a calcare le catwalk, ha sfilato con un tubino maculato con una testa di un leopardo.

Tutti gli animali ovviamente erano finti e sono stati proposti da Roseberry in opere sorprendenti in finta tassidermia, costruite interamente a mano con schiuma, resina e altri materiali. Ovviamente sui social la polemica è scoppiata. Nonostante si tratti di faux fur, il web non ha apprezzato. In molti, forse non conoscendo il tema della sfilata ovvero le “tre fiere” di dantesca memoria, ci hanno visto un richiamo di cattivo gusto alla caccia, agli animali abbattuti come trofei e rimandi all’epoca coloniale.

L’imprenditrice digitale e influencer Chiara Ferragni, presente alla sfilata, si è fatta un selfie insieme a Kylie Jenner e al vestito “incriminato”. Nonostante abbia scritto che la testa del leone era finta, ha incassato più di una critica. Insomma, ai leoni da tastiera l’idea dello stilista non è piaciuta. 

#lucenews #parisfashionweek  #elsaschiaparelli #trefiere #divinacommedia #pfw2023
  • “È fortemente raccomandato, nei primi giorni, mettere il neonato in culla subito dopo l’allattamento”. Così @ostetrica_alessandra_bellasio, l
  • Lo scontro tra i fan di Harry Potter e la creatrice della saga, JK Rowling, a causa delle affermazioni omotransfobiche dell’autrice, conosce un nuovo capitolo. 

A Toronto, in Canada, un giovane creatore di libri d’arte, Laur Flom, sta realizzando libri di Harry Potter nei quali il nome della Rowling non compare in copertina, né all’interno dei volumi, dove usualmente sono riportate le indicazioni del copyright, con il nome dell’autore. 

Lo scopo, dice, è di “aiutare le persone che sono fan di Harry Potter ma hanno un problema morale con la Rowling e la sua transfobia”. Quando si dice cancel culture: qui si cancella proprio materialmente. 

JK Rowling è stata accusata di transfobia dopo aver postato nel 2020 alcuni messaggi su Twitter nei quali obiettava contro l’uso della parola “persona” al posto della parola “donna” per “descrivere chi ha le mestruazioni”. In seguito, ha negato di essere transfobica, ma è stata ugualmente investita dalle critiche sui social. Ma se queste restano non condivisibili, anche l’impulso alla cancellazione del suo nome desta più di una perplessità. E a molti appare profondamente autoritario.

Laur Flom, artista canadese di origine ebraica, fa parte della comunità transgender. Parte degli incassi per le vendite dei libri sarà devoluta in beneficenza ad associazioni di trans. Flom, che ha 23 anni, ha postato su Tik Tok un video nel quale spiega come trasforma i libri della Rowling: il video è subito divenuto virale. 

“Non avevo un vero e proprio progetto. Ho iniziato per dispetto. Ho poco più di vent’anni: quando sono cresciuto, era quasi scontato leggere ‘Harry Potter’. Ma quando sono venute fuori le opinioni che la Rowling ha verso persone come me, mi è rimasto l’amaro in bocca. Poi tutto è cresciuto grazie alla piattaforma, e all’interesse delle persone nei libri”. 

A Flom occorrono dodici ore per modificare copertina e interno del libro. Ogni copia viene messa in vendita a 170 dollari. Ma l’artista propone anche ai possessori di libri di Harry Potter di inviargli le loro copie personali, per renderle “de-Rowlingizzate”.

Ma è davvero questa la strategia migliore?

#lucenews #harrypotter #jkrowling
La modella russa Irina Shayk interviene sulla polemica per gli abiti con le teste di animali proposte alla sfilata di Schiaparelli. Se l’intento dello stilista Daniel Roseberry (designer di Schiaparelli, marchio di Della Valle) per il suo incredibile show alla Paris Fashion Week, era quello del “purché se ne parli” ha fatto centro: i suoi abiti con le teste degli animali, portati in passerella dalle donne più belle del mondo (Irina Shayk, Naomi Campbell, Shalom Harlow) e indossati in platea dalle infuencer più famose, come Kylie Jenner, hanno sollevato un polverone, l’indignazione sociale e l’ira degli animalisti (ma non tutti) che hanno visto nei vestiti una ostentazione compiaciuta di tali animali, esibiti come trofei con un chiaro rimando alla caccia e alla dominazione dell’uomo sulle bestie. Anche l'influencer Chiara Ferragni che si era fatta un selfie insieme alla più giovane del clan Kardashian, sottolineando che la testa di leone era finta, era stata sommersa dalla critiche.
La modella russa Irina Shayk dietro le quinte della sfilata di Schiaparelli (Instagram)
La modella russa Irina Shayk dietro le quinte della sfilata di Schiaparelli (Instagram)
Polemiche nate e diffuse via social dove anche la casa di moda, con un paio di post, era intervenuta per spiegare l'origine della sfilata e sottolineare che le teste erano state realizzate con "schiuma scolpita a mano, lana e finta pelliccia di seta" ed erano state dipinte "a mano per sembrare più realistiche possibili" in modo da celebrare "la gloria del mondo naturale". Su Instagram, inoltre, Schiaparelli ha sottolineato, a lettere cubitali che "nessun animale è stato danneggiato". E sempre su Instagram la top russa Shayk – che ha sfilato con la testa di leone - è intervenuta per difendere lo stilista e tutto il lavoro dello staff. “Sostengo questi incredibili artisti che hanno lavorato instancabilmente, con le loro mani, utilizzando lana, seta e schiuma, per scolpire questo Leone ricamato, simbolo dell’orgoglio (animale). Un'immagine che Schiaparelli invoca mentre esplora il tema della forza” dice la modella 37enne che in questi giorni a Parigi è stata paparazzata insieme all’ex calciatore Gerard Piqué (al centro del gossip per via degli scontri a distanza con la sua ex Shakira).
Il bozzetto dell'abito portato in passerella dalla top Irina Shayk (Instagram)
Il bozzetto dell'abito portato in passerella dalla top Irina Shayk (Instagram)
La modella russa, oltre a difendere lo stilista si dice orgogliosa di aver partecipato al progetto dello stilista Daniel Roseberry che con le teste di leone, lupo e leopardo puntava a richiamare Dante con il suo “Inferno Couture”. “Sono onorata di essere stata chiamata anche io a prestare la mia arte di donna a questo” sono le parole di Shayk. Il post della modella – che solo su Instagram ha un seguito di oltre 20 milioni di fan - in breve ha fatto il pieno di “like” e commenti positivi. Dalla parte dello stilista, infatti si schierano molto personaggi del mondo della moda a partire dalla modella Shalom Harlow, che ha sfilato con un tubino maculato con una testa di un leopardo.
 
Visualizza questo post su Instagram
 

Un post condiviso da Shalom Harlow (@shalomharlow)

In difesa della nuova collezione ha parlato anche la presidentessa di Peta, Ingrid Newkirk. Acronimo di “People for the Ethical Treatment of Animals”, l’ente di beneficenza si impegna a proteggere i diritti degli animali indagando sull’origine di vari prodotti in commercio e divulgando informazioni ai consumatori. Sinonimo di moda cruelty free e considerato tra i più grandi enti animalisti su scala internazionale, la sua presidentessa ha fatto sapere a “Page Six Style” che “l’aspetto di Kylie, Naomi e Irina celebra la bellezza degli animali selvatici e potrebbe essere una dichiarazione contro la caccia ai trofei, in cui leoni e lupi vengono fatti a pezzi per soddisfare l’egoismo umano. Incoraggiamo tutti a attenersi a design 100% cruelty-free che mettono in mostra l’ingegnosità umana e prevengono la sofferenza degli animali”.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto