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Home » Lifestyle » Teste di leone, leopardo e lupa in passerella infiammano la polemica social

Teste di leone, leopardo e lupa in passerella infiammano la polemica social

Accade alla sfilata di Schiaparelli. Chiara Ferragni ai fan: "E' finto". Ma sul web attacchi allo stilista e alle modelle che indossano gli abiti

Barbara Berti
23 Gennaio 2023
Kylie Jenner con la testa di leone (Instagram)

Kylie Jenner con la testa di leone (Instagram)

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Una testa di leone in passerella apre le sfilate dell’alta moda parigina con tanto di polemiche animaliste. La sfilata Couture di Schiaparelli non è passata inosservata visto che gli abiti erano accompagnati da teste di animali: il leopardo, il leone e la lupa. Le teste simboleggiavano tre dei setti peccati capitali (lussuria, orgoglio e avarizia), per una rilettura della “Divina Commedia” che rientra nella vena surrealista che storicamente caratterizza il brand, che porta il nome dell’eclettica Elsa Schiaparelli, stilista ma soprattutto intellettuale e artista a cavallo delle sue due guerre mondiali, e che l’attuale direttore creativo della maison, Daniel Roseberry sta proseguendo in chiave contemporanea.

La top russa Irina Shayk (Instagram)
La top russa Irina Shayk (Instagram)

A sfoggiare un vestito monospalla in velluto nero sul quale troneggiava – in stile trofeo – una grossa testa di leone è stata la top model russa Irina Shayk. Ma in precedenza a spoilerare l’abito ci aveva pensato Kylie Jenner, la più giovane del clan Kardashian diffondendo alcuni scatti sui social. Durante la sfilata, inoltre, Naomi Campbell ha indossato un cappotto di pelliccia con testa di un lupo e Shalom Harlow, tornata di recente a calcare le catwalk, ha sfilato con un tubino maculato con una testa di un leopardo.

La modella Shalom Harlow (Instagram)
La modella Shalom Harlow (Instagram)

Tutti gli animali ovviamente erano finti e sono stati proposti da Roseberry in opere sorprendenti in finta tassidermia, costruite interamente a mano con schiuma, resina e altri materiali. Ovviamente sui social la polemica è scoppiata. Nonostante si tratti di faux fur, il web non ha apprezzato. In molti, forse non conoscendo il tema della sfilata ovvero le “tre fiere” di dantesca memoria, ci hanno visto un richiamo di cattivo gusto alla caccia, agli animali abbattuti come trofei e rimandi all’epoca coloniale.

Il post di Chiara Ferragni con relativi commenti
Il post di Chiara Ferragni con relativi commenti

L’imprenditrice digitale e influencer Chiara Ferragni, presente alla sfilata, si è fatta un selfie insieme a Kylie Jenner e al vestito “incriminato”. Nonostante abbia scritto che la testa del leone era finta, ha incassato più di una critica. “Anche se non è vero è davvero brutto” scrive un utente, mentre un altro si domanda il significato di tutto ciò. Qualcuno scrive: “Anche se il leone non è vero, non sembra carino, simpatico, e nemmeno alla moda, ad essere onesti. È inquietante. Perché invece non indossare una testa umana? Qual è la differenza?”. E, ancora: “A prescindere che il leone sia vero o finto (e mi auguro veramente la seconda) credo che il messaggio sia comunque raccapricciante. Colpa dello stilista certo… ma anche queste ‘divine’ che per soldi accettano di indossarlo mi fa veramente schifo. Senza etica e senza morale… alla faccia di tutti i bei messaggi ‘politically correct’ che postano. I soldi e la fama sono sempre al primo posto”. Insomma, ai leoni da tastiera l’idea dello stilista non è piaciuta tanto che un utente scrive “è come andare in giro con un cadavere addosso. Terrificante e spero che ritirino questa collezione”. Da ricordare che Daniel Roseberry è uno dei due stilisti (l’altra è Maria Grazia Chiuri della maison Dior) che vestirà la Ferragni a Sanremo 2023 dove è attesa per la prima e l’ultima sera come co-conduttrice di Amadeus.

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  • Lo scontro tra i fan di Harry Potter e la creatrice della saga, JK Rowling, a causa delle affermazioni omotransfobiche dell’autrice, conosce un nuovo capitolo. 

A Toronto, in Canada, un giovane creatore di libri d’arte, Laur Flom, sta realizzando libri di Harry Potter nei quali il nome della Rowling non compare in copertina, né all’interno dei volumi, dove usualmente sono riportate le indicazioni del copyright, con il nome dell’autore. 

Lo scopo, dice, è di “aiutare le persone che sono fan di Harry Potter ma hanno un problema morale con la Rowling e la sua transfobia”. Quando si dice cancel culture: qui si cancella proprio materialmente. 

JK Rowling è stata accusata di transfobia dopo aver postato nel 2020 alcuni messaggi su Twitter nei quali obiettava contro l’uso della parola “persona” al posto della parola “donna” per “descrivere chi ha le mestruazioni”. In seguito, ha negato di essere transfobica, ma è stata ugualmente investita dalle critiche sui social. Ma se queste restano non condivisibili, anche l’impulso alla cancellazione del suo nome desta più di una perplessità. E a molti appare profondamente autoritario.

Laur Flom, artista canadese di origine ebraica, fa parte della comunità transgender. Parte degli incassi per le vendite dei libri sarà devoluta in beneficenza ad associazioni di trans. Flom, che ha 23 anni, ha postato su Tik Tok un video nel quale spiega come trasforma i libri della Rowling: il video è subito divenuto virale. 

“Non avevo un vero e proprio progetto. Ho iniziato per dispetto. Ho poco più di vent’anni: quando sono cresciuto, era quasi scontato leggere ‘Harry Potter’. Ma quando sono venute fuori le opinioni che la Rowling ha verso persone come me, mi è rimasto l’amaro in bocca. Poi tutto è cresciuto grazie alla piattaforma, e all’interesse delle persone nei libri”. 

A Flom occorrono dodici ore per modificare copertina e interno del libro. Come detto, ogni copia viene messa in vendita a 170 dollari: per un set di sette titoli, il prezzo è di 1.200 dollari. Ma l’artista propone anche ai possessori di libri di Harry Potter di inviargli le loro copie personali, per renderle “de-Rowlingizzate”.

#lucenews #harrypotter #jkrowling
  • un militare armato prende a calci e schiaffeggia una donna iraniana per strada perché non indossa l’hijab.

Le immagini mostrano un militare armato correre verso una donna che cammina, prima la prende a calci e poi la schiaffeggia. Intorno a lei molte donne scappano terrorizzate. 

#lucenews #lucelanazione #iran #protesteiniran #mahsaamini
  • Aveva 19 anni quando ha deciso di partire per girare il mondo: un biglietto di sola andata in Australia, non una parola d’inglese, uno zaino e 200 euro in tasca. Sono passati 10 anni e Linda Campostrini, nata e cresciuta in un paese dell’Emilia Romagna, è ancora in viaggio. Nel frattempo ha imparato quattro lingue, si è laureata in psicologia, ha avviato un’attività digitale che le permette di mantenersi, e giri del mondo ne ha fatti quasi quattro. Ma resta ferma su quello che la vita le ha già insegnato: per essere veramente felici, dice, “bisogna imparare a cambiare, a uscire dalla comfort zone”.

Cosa frena le persone che vorrebbero “mollare tutto e partire”? “Tante ragioni: la paura dell’ignoto, le credenze sociali, la mancanza di coraggio, i soldi e la famiglia. La verità è che viviamo in una società che rema contro quel famoso ‘mollo tutto e parto’. Da quando nasciamo facciamo vite prestabilite, schematiche, a volte volute o persino imposte da terzi. Questa è una tendenza che frena molte persone: ci vuole una buona dose di coraggio per andare contro corrente, uscire dagli schemi e scoprire cosa c’è al di là”.

Intervista di Geraldina Fiechter ✍

#lucenews #lucelanazione #lindacampostrini
  • Emily Ratajkowski ha tenuto un discorso ispiratore all’Hunter College di New York, rivolgendosi alla classe del 2023.

Per il consueto discorso di apertura dell’anno accademico, discorso che di solito vede sempre un personaggio illustre parlare ai giovani per ispirarli ed esortarli ad andare avanti con gli studi.
Stavolta a tenere il suddetto discorso motivazionale è stata una star che invece quegli studi non ha potuto concluderli, invitando gli studenti a celebrare se stessi, la propria famiglia e i propri amici. 

“Le persone della tua vita che ti amano sono un dono prezioso, trattale come tali, goditele come tali, festeggia con loro.”

#lucenews #lucelanazione #emilyratajkowski #huntercollege
Una testa di leone in passerella apre le sfilate dell’alta moda parigina con tanto di polemiche animaliste. La sfilata Couture di Schiaparelli non è passata inosservata visto che gli abiti erano accompagnati da teste di animali: il leopardo, il leone e la lupa. Le teste simboleggiavano tre dei setti peccati capitali (lussuria, orgoglio e avarizia), per una rilettura della “Divina Commedia” che rientra nella vena surrealista che storicamente caratterizza il brand, che porta il nome dell'eclettica Elsa Schiaparelli, stilista ma soprattutto intellettuale e artista a cavallo delle sue due guerre mondiali, e che l’attuale direttore creativo della maison, Daniel Roseberry sta proseguendo in chiave contemporanea.
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