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Home » Lifestyle » Addio sedentarietà, benvenuta attività fisica. Cristiano Fallai inventa il metodo A.M.A.T.I

Addio sedentarietà, benvenuta attività fisica. Cristiano Fallai inventa il metodo A.M.A.T.I

Il fiorentino, coach online e preparatore atletico, è partito da un'esperienza personale per creare un metodo fondato sul mantra "Mai più sedentario"

Ludovica Criscitiello
15 Novembre 2022
Cristiano Fallai

Cristiano Fallai

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Lui è Cristiano Fallai, è di Firenze, e di mestiere fa il preparatore atletico. Ma parallelamente porta avanti dal 2019 anche un’altra attività che è quella di coach online. Anche se il suo essere coach si distingue da tutti gli altri a cominciare dal mantra “Mai più sedentario“. “Quello che faccio può salvare anche la vita – spiega Cristiano – se pensiamo che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la sedentarietà fa 3.200.000 morti l’anno”. Quello che Cristiano vuole fare è arrivare a quella parte di popolazione che non fa alcun esercizio fisico ma anche a chi lo fa e non è abbastanza. Quelli a cui diete troppo restrittive e difficili da seguire non servono a nulla. Come non servono a nulla gli allenamenti estenuanti sbandierati dall’industria del fitness. “Secondo le linee guida dell’Oms ogni giorno bisogna allenarsi almeno 150 minuti in palestra e aggiungere a questo 10 mila passi ma c’è un modo diverso per entrare nell’ottica”. Ecco perché Cristiano ha ideato un nuovo metodo per allenarsi chiamato “A.M.A.T.I”.

Il personaggio

Cristiano Fallai, fiorentino, è preparatore atletico e coach online

Cristiano Fallai lavorava come barman acrobatico nei locali. Poi avviene qualcosa che gli cambia la vita. “A 24 anni – racconta – ho avuto un infarto, e da lì ho iniziato a capire che oltre al corpo fisico c’era anche altro, ho fatto una ricerca spirituale, mi era sempre rimasto all’idea che dovevo andare fuori dall’Italia, e invece ho scoperto attraverso il mio padre spirituale l’esicasmo o anche preghiera del cuore. È una tecnica di meditazione che Gesù insegnava ai suoi discepoli. Da lì ho sempre lavorato come preparatore per atleti a livello agonistico, ma in parallelo ho avviato un’altra attività che consiste in un allenamento rivolto soprattutto a principianti e obesi“. E il tutto si svolge esclusivamente online, il che ha riscosso un grande successo.

La differenza

Cristiano decide di specializzarsi soprattutto per aiutare più persone possibili a perdere peso e a smettere di essere sedentari. “I miei colleghi si concentrano sul muscolo più sodo o sulla gamba più fine. Io invece cerco di far capire a chi è sedentario che è fattibile fare attività fisica. Con intelligenza in un modo sostenibile e progressivo. Non è che uno si deve ammazzare in palestra per arrivare ai risultati”. È questo il pensiero alla base del suo metodo A.M.A.T.I. raccontato anche nel libro”. Ma come si convince qualcuno ad alzarsi dal divano? “Si parte dal semplice fatto di dover stare bene con se stessi prima di tutto. Occorre capire quali sono i suoi obiettivi e in base a quelli trovare la giusta motivazione. Per motivare qualcuno o c’è una persona esterna oppure inizi a farlo perché sai che il tuo corpo è fatto per fare attività fisica, non per stare fermo. E se ti muovi lui ti ringrazia, donandoti più consapevolezza corporea e armonia“. Da Cristiano arrivano persone che arrivano a pesare 170 chili. “Mi dicono che fanno 150 metri e poi hanno il fiatone; a lei ho fatto un percorso a misura”.

Cosa c’è dietro

Il libro di Fallai “Tutto Top. Mai più sedentario”

Basta andare sul canale YouTube “Cristiano Fallai Mai più sedentario” per capire di cosa parliamo. Cliccando sulla sezione per obesi troviamo Cristiano che consiglia una serie di esercizi da fare anche mentre si è seduti a guardare un film in televisione. Ma ce ne sono anche tanti altri, alcuni dei quali creati ad hoc per il periodo della quarantena causa Covid. Ovviamente ci sono anche quelli su misura. “Per chi richiede il percorso su misura c’è tutto un team di esperti che ti segue dallo psicologo al nutrizionista”. Si richiede una consulenza e poi si parte con il percorso. “Si svolge tutto online. Noi proponiamo una serie di esercizi da seguire quotidianamente. La persona riprende se stessa con un video e poi ce lo manda così possiamo eventualmente correggerla. Ovviamente ci sentiamo giorno per giorno per motivarla. Poi mensilmente ci sono videochiamate per capire a che punto si è arrivati”. E per chi non riesce ad arrivare alla fine del percorso? “In questi casi c’è sempre il fattore psicologico da tenere in considerazione. Una persona che ingrassa mette su quel grasso perché ha bisogno di una protezione e si sente più debole e insicuro. Nel momento in cui inizia a perdere questa corazza, se non fa un percorso psicologico rischia di fermarsi e riprendere peso. Anche chi fa l’operazione per la riduzione dello stomaco se non seguono un percorso psicologico riprendono subito peso”.

Gli step

Il metodo A.M.A.T.I. segue un percorso che smentisce categoricamente gli stereotipi. “Invece di una dieta rigida propongo un’alimentazione libera che segue linee guida alimentari flessibili che permettono di provare piacere mentre mangi. E se cadi in tentazione non bisogna sentirsi in colpa ma capire perché è successo”. Poi c’è l’esercizio fisico. “Non serve seguire un allenamento duro e faticoso. Non funziona per i principianti e gli atleti. Preferisco chiamarlo movimento leggero che va per gradi e pian piano consente di raggiungere risultati straordinari”. E in ultimo ma non meno importante c’è ovviamente l’amore per se stessi.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Lui è Cristiano Fallai, è di Firenze, e di mestiere fa il preparatore atletico. Ma parallelamente porta avanti dal 2019 anche un’altra attività che è quella di coach online. Anche se il suo essere coach si distingue da tutti gli altri a cominciare dal mantra "Mai più sedentario". "Quello che faccio può salvare anche la vita – spiega Cristiano – se pensiamo che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la sedentarietà fa 3.200.000 morti l'anno”. Quello che Cristiano vuole fare è arrivare a quella parte di popolazione che non fa alcun esercizio fisico ma anche a chi lo fa e non è abbastanza. Quelli a cui diete troppo restrittive e difficili da seguire non servono a nulla. Come non servono a nulla gli allenamenti estenuanti sbandierati dall’industria del fitness. "Secondo le linee guida dell’Oms ogni giorno bisogna allenarsi almeno 150 minuti in palestra e aggiungere a questo 10 mila passi ma c’è un modo diverso per entrare nell’ottica". Ecco perché Cristiano ha ideato un nuovo metodo per allenarsi chiamato “A.M.A.T.I”.

Il personaggio

Cristiano Fallai, fiorentino, è preparatore atletico e coach online
Cristiano Fallai lavorava come barman acrobatico nei locali. Poi avviene qualcosa che gli cambia la vita. "A 24 anni – racconta - ho avuto un infarto, e da lì ho iniziato a capire che oltre al corpo fisico c’era anche altro, ho fatto una ricerca spirituale, mi era sempre rimasto all’idea che dovevo andare fuori dall’Italia, e invece ho scoperto attraverso il mio padre spirituale l’esicasmo o anche preghiera del cuore. È una tecnica di meditazione che Gesù insegnava ai suoi discepoli. Da lì ho sempre lavorato come preparatore per atleti a livello agonistico, ma in parallelo ho avviato un'altra attività che consiste in un allenamento rivolto soprattutto a principianti e obesi". E il tutto si svolge esclusivamente online, il che ha riscosso un grande successo.

La differenza

Cristiano decide di specializzarsi soprattutto per aiutare più persone possibili a perdere peso e a smettere di essere sedentari. "I miei colleghi si concentrano sul muscolo più sodo o sulla gamba più fine. Io invece cerco di far capire a chi è sedentario che è fattibile fare attività fisica. Con intelligenza in un modo sostenibile e progressivo. Non è che uno si deve ammazzare in palestra per arrivare ai risultati". È questo il pensiero alla base del suo metodo A.M.A.T.I. raccontato anche nel libro". Ma come si convince qualcuno ad alzarsi dal divano? "Si parte dal semplice fatto di dover stare bene con se stessi prima di tutto. Occorre capire quali sono i suoi obiettivi e in base a quelli trovare la giusta motivazione. Per motivare qualcuno o c’è una persona esterna oppure inizi a farlo perché sai che il tuo corpo è fatto per fare attività fisica, non per stare fermo. E se ti muovi lui ti ringrazia, donandoti più consapevolezza corporea e armonia". Da Cristiano arrivano persone che arrivano a pesare 170 chili. "Mi dicono che fanno 150 metri e poi hanno il fiatone; a lei ho fatto un percorso a misura".

Cosa c’è dietro

Il libro di Fallai "Tutto Top. Mai più sedentario"
Basta andare sul canale YouTube “Cristiano Fallai Mai più sedentario” per capire di cosa parliamo. Cliccando sulla sezione per obesi troviamo Cristiano che consiglia una serie di esercizi da fare anche mentre si è seduti a guardare un film in televisione. Ma ce ne sono anche tanti altri, alcuni dei quali creati ad hoc per il periodo della quarantena causa Covid. Ovviamente ci sono anche quelli su misura. "Per chi richiede il percorso su misura c’è tutto un team di esperti che ti segue dallo psicologo al nutrizionista". Si richiede una consulenza e poi si parte con il percorso. “Si svolge tutto online. Noi proponiamo una serie di esercizi da seguire quotidianamente. La persona riprende se stessa con un video e poi ce lo manda così possiamo eventualmente correggerla. Ovviamente ci sentiamo giorno per giorno per motivarla. Poi mensilmente ci sono videochiamate per capire a che punto si è arrivati". E per chi non riesce ad arrivare alla fine del percorso? "In questi casi c’è sempre il fattore psicologico da tenere in considerazione. Una persona che ingrassa mette su quel grasso perché ha bisogno di una protezione e si sente più debole e insicuro. Nel momento in cui inizia a perdere questa corazza, se non fa un percorso psicologico rischia di fermarsi e riprendere peso. Anche chi fa l’operazione per la riduzione dello stomaco se non seguono un percorso psicologico riprendono subito peso”.

Gli step

Il metodo A.M.A.T.I. segue un percorso che smentisce categoricamente gli stereotipi. "Invece di una dieta rigida propongo un’alimentazione libera che segue linee guida alimentari flessibili che permettono di provare piacere mentre mangi. E se cadi in tentazione non bisogna sentirsi in colpa ma capire perché è successo”. Poi c’è l’esercizio fisico. "Non serve seguire un allenamento duro e faticoso. Non funziona per i principianti e gli atleti. Preferisco chiamarlo movimento leggero che va per gradi e pian piano consente di raggiungere risultati straordinari". E in ultimo ma non meno importante c’è ovviamente l’amore per se stessi.
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