La
violenza di genere riguarda tutti e tutte. Non solo le vittime, non solo gli aggressori o assassini, le famiglie coinvolte, gli orfani di femminicidio. Riguarda la società italiana nel suo complesso, perché solo insieme, in uno sforzo veramente condiviso, è possibile mettere la parola fine a questa piaga.
Gaia Nanni, 42enne fiorentina, è prima di tutto una donna e una mamma, oltre che attrice molto amata dal pubblico nazionale. A lei, che ha interpretato sfaccettate figure femminili e ha affrontato questioni urgenti legate alla condizione della donna odierna anche nella sua vita privata (ha due figli ma lo scorso anno è stata
vittima di offese e aggressioni per aver
rivelato di aver abortito, in passato) abbiamo chiesto di raccontarci come sta vivendo questo momento particolare in cui i casi di
femminicidi, di stupri, di abusi e molestie, anche tra giovanissimi, sono all'ordine del giorno.
Le parole di Gaia Nanni
Nanni interviene sui recenti casi di cronaca nera che riguardano le donne, anche giovanissime: "Siamo tutti coivolti"
"Sono giorni e giorni che gira e rigira mi tornano in mente tutti gli orrori di questo Paese allo sbando. Sono mamma, di due maschi per giunta, e non posso non pensare di essere coinvolta.
Siamo tutti coinvolti", afferma convinta Gaia Nanni. "Sullo
stupro di Palermo c'è chi ha risposto alla violenza con la violenza come unico strumento riparatore, chi ha usato a sua volta la vittima per dirsi sul carro dei giusti e infine io, sbagliando perché a nulla serve, mi sono obbligata ad un pudore muto per giorni. Forse non c'è un modo giusto per
commentare questo orrore - prosegue - soprattutto sui social: in questo tribunale latrina a cielo aperto dove tutti decretano chi vince, chi muore, chi '
deve scoppià' e chi 'per te Miss Italia continua':
sono i Social Bellezza, quindi dovrai farci l'abitudine". E ribadisce:
"Siamo tutti coinvolti. Oggi fuori tempo massimo potremmo parlare degli
Youtubers che in una challenge hanno spezzato la vita di un bambino di 5 anni. Ce ne siamo già dimenticati. Se oggi uno youtuber qualunque pubblica un frame in apertura del video con una faccia a bocca spalancata e un titolo tipo 'incredibile, l'ho fatto ancora!', al fine di generare sempre più traffico sul suo canale, da dove credete che abbia preso spunto? Da un Paese che ormai parla così, dappertutto.
Sensazionalismo, numeri. Cosa dobbiamo fare per ottenere ancora più likes? Magari morire in diretta. Ah no, l'hanno già fatto", commenta amareggiata Nanni. "Troppo semplice liquidare il tema con 'gioventù bruciata, ai miei tempi questa roba non succedeva', troppo facile pensare che il problema restano le periferie del paese così lontane dai nostri salotti borghesi dove tutto procede alla grande. Siamo, per tante cose,
immersi nel futuro, mi viene però da guardare con tenerezza la convivenza di attivisti protesi al raggiungimento di diritti fantascientifici e la completa assenza di coscienza su cose, a mio avviso, più stringenti e necessarie. L'
educazione sessuale nelle aule - continua - invece che lasciata interamente al Professore YouPorn, l'inserimento della parola Patriarcato nei libri scolastici che pare ancora oggi introvabile, forse la rintraccerà Federica Sciarelli in una delle prime puntate di Chi l'Ha Visto. Sono vecchia e mi prendo il lusso di dire cose fuori tempo:
Investite nella scuola, nel personale che sta vicino ai vostri figli, in un lavoro che vi permetta di avere meno stanchezza e più tempo libero la sera per guardarci negli occhi e dire 'com'è andata la tua giornata oggi, ti va di raccontarmela?'. Forse potremmo iniziare così per fare sentire
meno soli i nostri figli ed in fondo,
essere meno soli, anche noi. L'appello non è solo per noi, almeno questo ve lo risparmio. L'appello è per chi sta lassù, sopra le nostre teste e la nostra sopravvivenza".