Dal Regno Unito al Ruanda: Sunak rilancia la linea dura contro i migranti

Il provvedimento cardine della politica del primo ministro ha ispirato una misura simile di Giorgia Meloni con il primo ministro albanese Edi Rama

di EDOARDO MARTINI
19 gennaio 2024
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Dopo varie bocciature la legge britannica che vuole portare in Ruanda i migranti arrivati illegalmente nel Regno Unito ha ricevuto il via libera dalla Camera dei Comuni. Il testo, infatti, è stato approvato grazie al sostegno di 320 deputati, contro 276 voti negativi. Un successo in calcio d'angolo per il primo ministro britannico Rishi Sunak che aveva fatto di questo testo un vero e proprio pilastro della sua politica per la protezione dei confini, salvando così una delle situazioni più complesse del suo mandato.
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Il primo ministro britannico Rishi Sunak

La controversa legge

Nonostante un comodo vantaggio di 44 voti, almeno 11 conservatori si sono espressi contro il disegno di legge nella sua interezza, tra i quali anche esponenti della linea dura come l'ex ministro degli Interni, Suella Braverman, e l'ex segretario di Stato per l'Immigrazione, Robert Jenrick. Il trasferimento, anche se ancora manca il sì della Camera dei Lord e i decreti attuativi, riguarderebbe i le persone in attesa di valutazione della loro richiesta di asilo. Vedremo se questa volta la linea dura passerà, visto che già nel 2022 il volo per trasferire i migranti dall'isola al Ruanda stava per decollare quando la sua partenza fu rinviata grazie a una sentenza della CEDU che aveva riscontrato nel trasferimento un rischio reale di "danno grave e irreversibile" per le persone coinvolte.

Il Ruanda come "Paese sicuro"

Ma in questa nuova versione della legge il Ruanda è definito un "Paese sicuro". Viene anche meglio specificata l'impostazione, dal punto di vista legale, dei trasferimenti. Non è passato invece l'emendamento che dava ai giudici la possibilità di non tenere conto delle ordinanze della Corte europea dei diritti dell'uomo, che non sono comunque vincolanti per i tribunali nazionali.
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Il governo britannico ha approvato già nel 2022 un piano per contrastare l'immigrazione illegale sull'isola

Anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, è voluto intervenire sull'argomento: "La politica del Paese dell'Africa orientale è sempre stata crudele, disumana e impraticabile, perseguita da un governo debole, concentrato sugli interessi di partito piuttosto che sull'interesse nazionale. Abbiamo bisogno di elezioni generali in Gran Bretagna adesso".

L'accordo (simile a quello britannico) tra Italia e Albania sui migranti

Questa pratica, che definire disumana potrebbe essere quasi un complimento, ci rimanda al protocollo di intesa sulla gestione dei migranti tra Italia e Albania, firmato il 6 novembre 2023 dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal primo ministro albanese Edi Rama. Col quel protocollo, i migranti soccorsi in mare da navi italiane venivano portati in due strutture gestite dall'Italia a proprie spese e sotto la propria giurisdizione, ma in Albania. Ora, se per la premier "il protocollo disegna la cornice politica e giuridica di questa collaborazione", alla Commissione Europea questa procedura dai tratti sommari e incerti non è piaciuta, visto che era già infastidita per non essere stata consultata o informata dei dettagli dell'accordo, e ha fatto sapere come potrebbe saltare tutto se l'Italia non dovesse rispettare le norme europee e il diritto internazionale.
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni insieme al primo ministro albanese Edi Rama

Ma i problemi non finiscono qui. Infatti le istituzioni europee sono preoccupate rispetto alla cessione di sovranità del suolo albanese all'Italia e al modo in cui l'Albania può procedere ai rimpatri senza accordi bilaterali, non essendo soggetta agli stringenti vincoli europei. La Commissione non ha infatti ricevuto alcun dettaglio rispetto a queste procedure e il timore è che questo protocollo di intesa vada a peggiorare le condizioni di quest'ultimi e a gravare inutilmente sulle casse italiane e sui fondi europei per la gestione dei migranti. In più, oltre a non poter essere applicato sulle persone già sbarcate in Italia, il protocollo non si applicherà a donne, minori e persone con fragilità. Non è però chiaro come, dove e quando queste persone soccorse in mare verranno sbarcate in Italia. Verrà fatto prima o dopo aver lasciato i maschi adulti in Albania? Quello che sicuramente è chiaro è che, l'idea del ricollocamento, se possiamo chiamarla così, oltre che ad essere un gran pasticcio, è stata copiata, visto il rapporto privilegiato, da quella del premier britannico Rishi Sunak. E sappiamo che chi copia sbaglia sempre due volte.