L'attrice Cate Blanchett, ambasciatrice di buona volontà dell'agenzia Onu Unhcr, ha esortato oggi, 8 novembre, l'Unione Europea a rafforzare il sostegno ai rifugiati e ai Paesi ospitanti. L'invito rivolto ai rappresentanti degli Stati riuniti nell'aula del Parlamento a Bruxelles è poi quello di garantire che la politica del blocco "si concentri sulla loro protezione e non sulla fortificazione dei confini".
Il conflitto in Israele
"Nelle scorse settimana abbiamo visto con orrore le violenze in Israele e a Gaza il conflitto ha mietuto migliaia di vite. L'Unchr, assieme ad altre organizzazioni ha chiesto un cessate il fuoco umanitario e il rilascio degli ostaggi", ha sottolineato l'attrice australiana parlando all'Eurocamera. Alle sue parole l'Aula della Plenaria si è plasticamente divisa: è scattato l'applauso dalla sinistra dell'emiciclo, mentre il resto dell'Assemblea è rimasto in un grave silenzio, simbolo di quanto sulla questione della guerra che sta insanguinando da un mese la Striscia non ci sia una comune opinione né accordo sul da farsi.Dialogo e collaborazione, non slogan
Blanchett, da sempre impegnata in iniziative culturali, sociali e ambientaliste, ha più volte collaborato con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati di cui è diventata ufficialmente ambasciatrice di buona volontà nel maggio 2016, al ritorno da una missione nel campo profughi in Giordania.In apertura della mini sessione plenaria a Bruxelles, l'australiana lancia subito una stoccata: "Dieci anni fa, siamo rimasti tutti sconvolti dalla perdita di centinaia di vite umane quando una barca sovraffollata affondo' vicino all'isola di Lampedusa. Nel decennio successivo, molti altri sono morti allo stesso modo. E tra dieci anni, le persone continueranno ad annegare vicino alle nostre coste, a meno che qualcosa cambi". L'ambasciatrice umanitaria insiste: "Le situazioni complesse richiedono soluzioni complesse, dialogo, collaborazione, non slogan e (altri) slogan. Trovare soluzioni sostenibili nei Paesi di origine, transito e destinazione è l'unica strada. In questa stanza ci sono persone con percorsi, culture, politiche e punti di vista molto diversi, ma condividiamo tutti un'umanità comune e dobbiamo unirci per rimettere le persone, la nostra umanità, al centro dell'asilo", ha aggiunto.Visualizza questo post su Instagram