Da Cate Blanchett a
Olena Shevchenko passando per
Masih Alinejad: la rivista "Time" ha annunciato le
12 Donne dell’Anno 2023. Si tratta di 12 personalità femminili che si sono distinte nel loro campo e che usano la loro influenza per costruire un mondo più giusto e più equo. Sono donne dalle storie più disparate, provenienti da tutto il mondo, accomunate dell’impatto che sono riuscite a esercitare nel loro settore per promuovere questo cambiamento. Le 12 donne, come da tradizione, l’8 marzo, Giornata internazionale della donna, parteciperanno al gala annuale del Time “
Women of the Year” a Los Angeles. Vediamo chi sono le 12 Donne dell’Anno 2023
Cate Blanchett
L'attrice Cake Banchett sulla copertina del "Time"
Probabilmente il nome più noto è quello di
Cate Blanchett (53 anni), attrice,
ambasciatrice Unhcr e vincitrice di due Oscar, quattro Golden Globe, quattro Bafta e numerosi altri riconoscimenti. Blanchett è entrata nella lista delle donne dell’anno 2023 perché, secondo il Time: “è consapevole di come ogni problema globale sia collegato a un altro, e a un altro ancora, e così via. La
crisi climatica, come lei afferma, è una delle più grandi sfide che ci ritroviamo ad affrontare in quanto specie umana, e al contempo è allarmante la quantità di rifiuti a cui lei è costretta ad assistere mentre svolge il suo lavoro. E questa evoluzione deve essere all’insegna della creatività, che richiede di attingere dalle esperienze passate pur rimanendo perennemente aperti al cambiamento”.
Angela Bassett
Nella lista del “Time”, un’altra attrice:
Angela Bassett (64 anni). Nei panni della regina Ramonda in “
Black Panther”, Bassett interpreta una madre in lutto per la perdita di suo figlio, una donna che allo stesso tempo deve la sua gente. Dice che la sua esperienza nell’interpretare personaggi che incarnano così tante cose contemporaneamente l’ha aiutata a capire che non bisogna essere sempre tutto per tutti. “Le donne sono chiamate a essere mogli, sorelle, amiche, madri, leader della comunità, attiviste, e abbiamo in noi l’idea di essere queste cose – dice -.
Ma è importante dare prima a se stessi e poi si ha di più da condividere con il mondo”.
Masih Alinejad
La giornalista e attivista
Masih Alinejad (46 anni), esiliata dall'Iran dal 2009, è tra le 12 Donne dell'Anno 2023. Vincitrice di numerosi premi, tra cui il Vertice di Ginevra 2015 per i diritti umani e la democrazia per i diritti delle donne, la rivista mette in evidenza come la giornalista denunci da tempo, a voce alta, le restrizioni imposte alle donne in Iran e definisce l'
hijab obbligatorio un “muro”. La sua attività ha scatenato la rabbia del leader della Repubblica islamica Ali Khamenei, confluita in un tentativo di rapimento nel 2021, mentre l'anno scorso il Dipartimento di Giustizia Usa ha affermato che c'è una cospirazione per assassinarla.
Ayisha Siddiqa (Ansa)
“Le donne iraniane sono il più grande nemico di Kahmenei” dichiara Alinejad. E aggiunge: “
Ha paura di noi più di ogni altra cosa”. In un'intervista al “Time”, l'attivista ricorda che non abbraccia e non vede la madre da 13 anni: “Ho dimenticato il suo volto, ma l’Iran è dentro di me. Sono lì ogni singolo giorno attraverso i miei social media”. La profondità del suo legame con i giovani iraniani - ha quasi 9 milioni di follower su Instagram - le fa dire che la Repubblica islamica ha i giorni contati. “Le parole significano: perché sono una donna, fiorisco attraverso le mie ferite” sostiene la giornalista che vive con il marito e il figlio negli Usa in un rifugio segreto dell'Fbi.
Ayisha Siddiqa
Ayisha Siddiqa (24 anni), pakistana, si batte in difesa dell’ambiente, del cambiamento climatico e dei
diritti umani. E lo fa attraverso la
poesia che considera una forma d’arte ma anche una speranza. Alla conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima in Egitto a novembre scorso, ha condiviso una poesia originale il cui testo sottolineava come i leader avessero deluso le loro nazioni. Cresciuta in una famiglia matriarcale, l’ambiente e i diritti si sono profondamente radicati nella sua coscienza. “Sono cresciuta con l'idea che la terra è un essere vivente, che ti dà la vita e in cambio hai una responsabilità. E penso che, collettivamente, siamo arrivati a un punto in cui stiamo ignorando le grida di madre terra” le sue parole al “Time”. Al momento sta lavorando per la creazione di un fondo per la
giustizia climatica giovanile per correggere lo squilibrio delle risorse che gli attivisti hanno rispetto all'industria dei combustibili fossili.
Ayisha Siddiqa sulla cover del "Time"
Olena Shevchenko
Olena Shevchenko (40 anni) è attivista e leader degli sforzi di guerra per le donne e le comunità LGBTQI+ in Ucraina. “Da quando ha co-fondato l’organizzazione no profit Insight con sede a Kiev nel 2017 per sostenere le donne e le
comunità LGBTQI+, è diventata una delle sostenitrici più riconoscibili in Ucraina, ed è stato attaccata sette volte negli ultimi cinque anni” si legge sul “Time” dove sottolinea come la comunità queer sia
particolarmente vulnerabile durante la guerra. “Le persone LGBTQI+ subiscono una feroce discriminazione da parte dei connazionali ucraini; la maggior parte degli aiuti umanitari non tiene conto delle persone con disabilità e il livello di violenza sessuale durante la guerra non puoi immaginarlo”.
Il post Instagram di Olena Shevchenko dopo aver saputo dell'inserimento nella lista del "Time"
Megan Rapinoe
Megan Rapinoe (37 anni) è una calciatrice statunitense,
centrocampista offensiva dell'OL Reign e della nazionale statunitense. Quest’estate giocherà la sua ultima Coppa del Mondo in Australia e Nuova Zelanda. Dichiaratamente lesbica, da anni si batte per la
parità retributiva nel mondo del calcio. E ci sta riuscendo. A settembre scorso le squadre femminili e maschili americane hanno firmato storici accordi di contrattazione collettiva che garantiscono strutture retributive identiche per le presenze in nazionale e le vittorie nei tornei, la condivisione delle entrate e un'equa distribuzione dei premi in denaro della Coppa del Mondo. “È un enorme passo avanti per continuare a costruire lo sport” afferma Rapinoe , che ha vinto il
Pallone d'oro come miglior giocatore ai Mondiali 2019 in Francia.
Megan Rapinoe (Instagram)
Phoebe Bridgers
Phoebe Bridgers (28 anni), cantautrice e chitarrista americana. Le sue canzoni parlano di
sentimenti universali sull'amore, la perdita, la crescita e sono anche profondamente personali. Nel 2019, Bridgers ha accusato il 48enne musicista e produttore discografico
Ryan Adams di essere violento e di esercitare il controllo sui suoi artisti. Ha anche denunciato al “New York Times” casi di incontri sessuali inappropriati, accuse che Adams ha respinto definendole “travisate”, “esagerate” e “completamente false”. Lei quello che pensava lo ha anche messo nero su bianco nel singolo “
Motion Sickness”: “Ti odio per quello che hai fatto / E mi manchi come un ragazzino”.
La cantante Phoebe Bridgers (Instagram)
Quinta Brunson
Quinta Brunson (33 anni) è scrittrice, produttrice e attrice americana nota per essere la creatrice e star della serie “Abbott Elementary”. Scrive il Time: “In qualità di
leader emergente a Hollywood, spera di dare l’esempio ai bambini neri di tutto il mondo, mostrando loro che possono raggiungere i loro obiettivi, indipendentemente da dove vengano”.
Quinta Brunson (Instagram)
Makiko Ono
Makiko Ono è una manager che il 24 marzo diventerà CEO della
Suntory Beverages, una delle aziende alimentari e di bevande leader a livello mondiale, con sede in Giappone. Secondo il “Time”, con un valore di circa 10,4 miliardi di dollari, Suntory è l’azienda di maggior valore a guida femminile in Giappone, dove meno dell’1% delle aziende quotate ha una donna come CEO. Le donne - scrive il “Time” - occupano solo
l'8% dei posti nei consigli di amministrazione delle società pubbliche giapponesi, rispetto al 26% negli Stati Uniti e al 45% in Francia. Sebbene il Giappone vanti la terza economia più grande del mondo, si è classificato al 116esimo posto su 146 paesi nel rapporto sul
divario di genere del World Economic Forum del 2022.
La manager Makiko Ono
Verónica Cruz Sánchez
Verónica Cruz Sánchez (52 anni), è stata la
prima attivista messicana per i diritti umani a ricevere il premio Difensore dei diritti umani da Human Rights Watch. Nel 2006 le è stata conferita l’onorificenza per il suo lavoro con il diritto delle donne all’accesso ai servizi legali e medici.
Verónica Cruz Sánchez
Anielle Franco
Anielle Franco (38 anni), giornalista, scrittrice e ministra brasiliana per l’uguaglianza razziale. Sua sorella Marielle Franco, attivista per i diritti umani, femminista impegnata per i diritti LGBTQ e consigliera di Rio de Janeiro, è stata uccisa il 14 marzo 2018 per motivi politici da settori dell’ultradestra bolsonarista legati alla criminalità. “Molto orgogliosa ed emozionata di essere stata
la prima e unica brasiliana nominata ‘Donna dell'anno’ tra le dodici scelte dalla rivista nordamericana ‘Time’ nel 2023” scrive sui social. E aggiunge: “Questo riconoscimento non è solo mio, è di tutte le donne nere del Brasile. Sono al fianco di tutte loro e del ‘Movimento Negro’. I nostri passi arrivano da lontano. Sono la prima, ma non sarò l'unica”. La minsitra si augura che “questo traguardo sia un nuovo inizio per la nostra storia e il riconoscimento di tutta la nostra lotta”.
Il post di Anielle Franco
Ramla Ali
Ramla Ali (33 anni) è una pugile professionista e
sostenitrice dei rifugiati originaria della Somalia. Scrive il “Time”: “Nel 2018 ha fondato il
Sisters Club, un’organizzazione no-profit che offre boxe lezioni a donne che di solito non hanno accesso allo sport. Quelle provenienti da minoranze etniche o religiose, così come le sopravvissute ad abusi domestici. Il Sisters Club si è esteso a quattro sedi a Londra, ha aperto una filiale a Los Angeles e presto ne aggiungerà un’altra a Fort Worth”. È la prima pugile somala a competere ai Giochi Olimpici ed è attualmente ambasciatrice globale di Cartier e Christian Dior.
Ramla Ali (Instagram)