Il congresso dei deputati
spagnolo ha approvato una
nuova legge contro le
violenze sessuali, conosciuta come la
legge del "solo sì è sì": una norma che, tra le altre cose, abolisce, per esempio, la differenza nel codice penale tra "
abuso sessuale" (che non contempla violenza o intimidazione ed è associato a pene più lievi) e "
aggressione sessuale" (con violenza, associato a pene più gravi), lasciando in vigore solo il secondo. Approvata a larga maggioranza, gli unici gruppi che hanno votato contro la norma sono stati il Partito Popolare (centro-destra) e Vox (estrema destra): il risultato è stato di 201 voti a favore, 140 contrari e 3 astensioni. Per entrare in vigore, la legge dovrà ora essere approvata anche dal Senato, cosa che è ritenuta molto probabile.
La ministra dell'Uguaglianza, Irene Montero
"Vogliamo lasciarci alle spalle la cultura della violenza sessuale"
"È una legge decisiva nel nostro Paese", ha affermato la
ministra dell'Uguaglianza, Irene Montero. "Vogliamo lasciarci alle spalle la cultura della
violenza sessuale e costruire una vera cultura del consenso", ha aggiunto. Per raggiungere l'obiettivo illustrato da Montero, la norma esplicita cosa si intende per "
consenso espresso". "Si considererà che esiste consenso quando è stato liberamente espresso con atti che, date le circostanze del caso, esprimono chiaramente la volontà dell'interessato", recita il testo del provvedimento legislativo.
Il caso precedente noto come "La Manada"
La protesta del popolo spagnolo
La legge era stata proposta dal governo di coalizione di centrosinistra guidato dal primo ministro socialista Pedro Sánchez, soprattutto sulla scia del caso dello stupro di gruppo noto come "
La Manada", dal nome del gruppo WhatsApp creato da cinque uomini accusati di avere stuprato una donna di 18 anni a Pamplona nel 2016. Fu uno dei
casi giudiziari più discussi del Paese: il tribunale locale aveva stabilito che contro la donna ci fosse stato abuso sessuale ma non uno stupro, perché la donna non aveva subìto violenze. Contro la sentenza c’erano state grosse proteste in tutta la Spagna. In seguito il Tribunale supremo spagnolo ribaltò la sentenza, stabilendo che si era trattato invece di uno stupro di gruppo.