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Giovanni Caccamo dà la parola ai giovani: "Un futuro è possibile, aiutatemi a cambiare il mondo"

di GUIDO GUIDI GUERRERA -
20 aprile 2022
Giovanni Caccamo

Giovanni Caccamo

Gratitudine e cambiamento sono le parole chiave del progetto firmato Giovanni Caccamo. Un invito rivolto a tutti i giovani attratti dalla prospettiva di dare vita a un nuovo corso di idee, per farne proprio manifesto di intenti all'insegna di un neo-rinascimento sociale. Lo scopo è quello di imprimere una svolta epocale determinante e ed è diretto a studenti e lavoratori, senza distinzioni di alcun genere: per partecipare basterà semplicemente rispondere per iscritto alla domanda “Cosa cambieresti della società in cui vivi e come?". Il punto di vista di ciascuno potrà ispirarsi alle linee guida suggerite oppure essere totalmente originale, e magari per questo rivelarsi anche più interessante. Le 'parole del cambiamento' proposte dal cantautore modicano attengono all'ambito socioculturale e prospettano tematiche quali l'accoglienza, la casa, i conflitti, le disuguaglianze e i principi democratici. Ma riguardano anche l'ambiente, la cura dell'ecosistema e le questioni inerenti alla equa sostenibilità e alla sana alimentazione. Infine non viene affatto trascurato l'aspetto spirituale che comprende i temi dell'amore, dell'arte, della bellezza, della compassione, senza dimenticare quanto sia centrale il nutrimento dell'anima. Per Giovanni si tratta di una sfida entusiasmante: "Una esperienza intensa, una sorta di avventura, iniziata con il mio tour 'Parola' grazie al quale ho elaborato dentro di me nuove forme di consapevolezza che si sono tradotte nell'esigenza irrinunciabile di partire verso un viaggio da compiere tutti insieme. Un abbraccio corale per arrivare a scrivere le pagine di un futuro completamente nuovo da protagonisti della nostra vita". Cambiare è dunque la parola d'ordine del giovane cantautore siciliano, famoso per essere stato 'pupillo' dell'immenso Franco Battiato. Una urgenza di metamorfosi che rivela i segni precisi di un impegno del musicista sempre in armonia con l'esigenza della costante evoluzione tanto sul piano spirituale che culturale. "Stiamo attraversando momenti di terribile crisi - considera Giovanni -. Ma proprio per questo dobbiamo scoprire quante opportunità possano celarsi proprio in queste situazioni così difficili da affrontare: non a caso l'ideogramma cinese che rappresenta la parola 'crisi' racchiude in sé il duplice significato di 'pericolo' e 'possibilità'".

Il cantautore Giovanni Caccamo, 31 anni, insieme all'attore e regista Michele Placido, 75 (Foto Niko Coniglio)

Giovanni Caccamo è un giovane musicista che attraverso uno stile proprio di intendere l'arte ha lasciato indovinare delicatezza di sentimenti e grande sensibilità tanto nell'interpretare che nel comporre. La sua musica e i suoi testi raffinati sono stati offerti a cantanti come Emma, Malika Ayane, Francesca Michielin e Elodie, che forti di una peculiare espressività vocale ne hanno fatto brani di successo. Adesso è arrivato il momento di 'Parola' , l'album della svolta, di una presa di coscienza nuova, di una acquisita, piena maturità artistica: "Stiamo perdendo la misura, il peso, il valore della parola. Le parole sono pietre, possono trasformarsi in pallottole”. Parole di pietra pronunciate da Andrea Camilleri che hanno fatalmente ispirato il processo creativo di Caccamo, che ne hanno marchiato a fuoco l'immaginazione, impegnandolo in una gestazione durata quasi tre anni. Così oggi la parola detta diventa parola cantata per prendere nuova, ulteriore forma e tradursi nella promessa del fatto concreto. Idee di mutamento impresse in un manifesto collettivo. Voci di altissimo livello hanno costellato la realizzazione di questo disco, Willem Dafoe, Patti Smith, Jesse Paris Smith, Liliana Segre, Aleida Guevara, e altre di enorme spessore come quelle di Michele Placido e Beppe Fiorello hanno accompagnato il tour di Caccamo trasformandolo in una esperienza tutte le volte diversa ed unica. Ma è la voce di Camilleri, simile a quella possente degli aedi dell'ellenismo classico, a imporsi, a fare da guida illuminando con la luce di un sapere antico la strada da seguire. Frasi forti e brucianti come una frustata che Giovanni ha raccolto, ha fatte sue e ha imparato a custodire per poterne far dono, con la convinzione che ogni parola ha la possibilità di uscire dal vuoto dell'astrattezza solo con l'impegno di tutti. E allora la sconvolgente crisi di oggi mostrerà sorprendentemente di essere il punto di partenza ideale da cui cominciare a costruire certezze per un domani migliore.
 
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Giovanni, perché 'gratitudine'? "Ho sempre immaginato la nostra vita come una navicella spaziale di cui siamo i piloti. Davanti a noi abbiamo cento pulsanti: novantacinque di colore verde sono accesi, mentre i cinque rossi sono spenti. Questi rappresentano i problemi che quotidianamente rovinano e inquinano le nostre giornate per mille ragioni e costituiscono la potenziale causa della nostra infelicità. Poi un giorno arriva il punto di rottura, la crisi. Uno dei led si è improvvisamente illuminato. Indica che la nostra libertà è stata messa in discussione, e questo magari a causa di una inattesa pandemia. Siamo turbati dal fatto di aver dato per scontato ciò che non lo era per niente. La verità è che ci accorgiamo delle cose e diamo loro valore solo nel momento in cui le perdiamo. Essere sani, sapersi accontentare dei doni ricevuti, sentirsi felici solo per il semplice motivo di essere vivi, esige la necessità etica di coltivare in noi il sentimento della gratitudine. Solo nell’essere formica trovo pace, solo nel percepirmi come nota di passaggio nel contesto dell'armonia universale alleggerisco anima e mente dai pesanti macigni imposti dalle logiche dell’accumulo, dell’avarizia, dell’egoismo, della corsa a tutti i costi, di un'illusoria impressione di immortalità. Ed è così che mi riapproprio del mio respiro". Che cosa significa per lei cambiare? "Arriva un momento storico in cui il cambiamento è nell'aria e si impone. Ci sono segni premonitori precisi. Lo respiri nell'aria e senti che davvero le cose non saranno mai più come prima. E come al solito ad annunciare le trasformazioni epocali si presentano avvenimenti inattesi che preoccupano e sono spesso ragione di sofferenza, soprattutto perché mettono in forse le nostre sicurezze. Ciò può creare abbattimento, depressione e voglia di mollare. Cedere a questo significherebbe però farsi schiacciare dagli eventi e, accecati dall'angoscia, non essere più in grado di riconoscere le immense potenzialità insite in ogni periodo di cambiamento. Un esempio molto vicino a noi è il Sessantotto che come un vento furioso e fatale fu capace a livello planetario di spazzare via le scorie di un mondo vecchio, asfittico e ingessato dalla paralisi del dopoguerra che sembrava non dovesse finire più. E invece...".

Per Giovanni Caccamo "arriva un momento storico in cui il cambiamento è nell'aria e si impone. Avvenimenti inattesi sono spesso ragione di sofferenza, soprattutto perché mettono in forse le nostre sicurezze" (Foto di Marco Imperatore)

Come è nato questo progetto? "In realtà mentre scrivevo 'Parola' si faceva strada nella mia mente quello che avrei voluto fosse un programma comune, allo scopo di dare senso compiuto a quel nuovo umanesimo invocato da Camilleri. Il mio desiderio era rispondere all'appello del grande scrittore cercando di coinvolgere il maggior numero di giovani come me. Orientativamente ho pensato che la fascia di età interessata dovesse essere al di sotto dei trentacinque anni, ma questo non significa escludere chi ha qualche anno in più se ha proposte interessanti. Per seguire da vicino questo percorso ho previsto una serie di simposi universitari che hanno recentemente preso inizio dalla IULM di Milano, e passando per diverse città italiane si chiuderanno con l'incontro di giugno all'Università di Venezia. Lo scopo è quello di approfondire il tema del cambiamento e stimolare un dibattito alla presenza di studenti ma anche di semplici interessati sul valore delle parole e delle idee". Sarà da solo o durante le sue visite agli atenei verrà affiancato dalla presenza dei docenti? "Dipende dai casi. È possibile che alcuni incontri offriranno l'opportunità di sviluppare un dialogo con i professori presenti. In ogni caso la mia intenzione principale è quella di privilegiare al massimo il contatto diretto con i ragazzi, all'insegna di una comunicazione pienamente interattiva. Sarà perciò una occasione davvero unica per scambiarci opinioni e riflettere sui fatti inquietanti di oggi oltre che sulle articolate problematiche della nostra epoca, alla ricerca congiunta di risposte qualificate. Solo partendo da questi presupposti saremo pronti ad accettare e vincere le sfide che il futuro prospetta".

Per partecipare al Progetto Cambiamento di Giovanni Caccamo basta andare sul sito giovannicaccamo.it e inviare una mail a [email protected] (Foto di Antos Zarrillo Maietta)

Certi progetti per essere realizzati hanno bisogno di sostegno... "Ho potuto contare sul supporto di due partner che mi soddisfano dal punto di vista etico, i cui principi coincidono con la mia personale visione del mondo. Quindi la mia scelta è stata molto precisa a partire dalla banca IFIS, istituto di credito disposto a incoraggiare e sostenere le iniziative giovanili mettendo a disposizione i necessari strumenti anche per chi ha risorse iniziali limitate. Pulsee è invece un brand di energia green al cento per cento, già mio sponsor per il disco fatto con Patty Smith 'Il Cambiamento'. Questi erogatori di energia garantiscono in modo assoluto la provenienza delle fonti rinnovabili, con reale rispetto per l'ambiente. Credere profondamente in questi valori e cercare di metterli in atto è il modo migliore per mostrare corerenza". Giovanni, vuole spiegarci bene come fare per iscriversi al 'Progetto Cambiamento'? "Chi intende partecipare può consultare i termini del concorso sul mio sito giovannicaccamo.it, i contributi saranno accettati fino al trenta giugno inviandoli alla email [email protected]. I testi più significativi saranno raccolti allo scopo di redigere il Manifesto di cui ho parlato, con all'interno le idee di cambiamento delle nuove generazioni. Agli studenti universitari e a tutti i partecipanti ho voluto aggiungere anche alcune eccellenze provenienti dai settori della musica, dello sport, dell’arte e della ricerca. Questo si tradurrà nel Manifesto finale che verrà pubblicato insieme al re-pack del disco “Parola” e  infine consegnato congiuntamente al Presidente della Repubblica e a Papa Francesco".