Il riscaldamento globale e il cambiamento climatico sono in atto ormai da molto tempo, e i loro effetti risultano sempre più visibili anche in Italia. La Giornata Mondiale della Terra, che cade annualmente il 22 aprile, è una ricorrenza che vuole sensibilizzare sul tema tutte le persone che ogni giorno vivono e sfruttano le risorse naturali concesse dal pianeta. Gli esperti di Babbel e Pinterest, per facilitare la diffusione di questo importante anniversario, hanno realizzato un vademecum linguistico utile per comprendere la gravità dei fenomeni in corso e i loro devastanti risvolti.
L'unione fa la forza per la lotta agli eventi climatici estremi
Le due piattaforme online, Babbel e Pinterest, hanno preso a cuore la tematica, scegliendo di diffondere la spiegazione di alcune parole in lingua inglese ormai entrate a far parte del lessico comune. Questa pubblicazione nasce dalla volontà di fornire a chiunque le basi per comprendere la portata del cambiamento in atto, al fine di aumentare la consapevolezza dei singoli cittadini quando devono analizzare concetti provenienti dall'estero. Secondo l’ultimo report dell’IPCC1 (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico), il tasso di crescita della temperatura è il più alto mai registrato, così come sono in aumento l’intensità e la frequenza di calamità naturali e disastri ambientali nel mondo. Nonostante i numerosi campanelli d'allarme, le misure attuate per contrastare queste tendenze non sono ancora sufficienti. I cambiamenti ecologici e sociali in atto hanno condotto non solo all'estremizzazione di molti fenomeni atmosferici, ma anche all’introduzione di una grande quantità di neologismi. “Il futuro del pianeta è - o dovrebbe essere - un argomento sempre centrale nel dibattito pubblico” ha commentato Sara Garizzo, Principal Content Strategist di Babbel. “La diffusione di neologismi afferenti ai campi semantici dell’ecologia e della giustizia sociale testimonia inoltre il fatto che le preoccupazioni legate all’ambiente sono sempre più diffuse e sentite; si pensi, ad esempio, alla popolarità del termine 'ecoansia', coniato nel decennio scorso, che ben descrive la paura che suscita, in sempre più persone, il pensiero del futuro”.L'ABC del cambiamento climatico
- Climate change adaptation/mitigation: la prima espressione, traducibile come “adattamento al cambiamento climatico”, si riferisce a tutti quei processi di adeguamento ai suoi effetti attuali e a quelli previsti in futuro (un esempio di questo meccanismo è la costruzione di strutture per difendersi dall’innalzamento dei mari); il secondo termine, invece, definisce la “mitigazione del cambiamento climatico”, ovvero tutte le azioni messe in atto per contrastare il fenomeno, affrontando attivamente le criticità che affliggono il pianeta per evitare che diventino irreversibili.
- Climate finance: la “finanza climatica” si riferisce a fondi monetari per implementare progetti di mitigazione e adattamento (essendo misure molto costose, sono tendenzialmente riservate ai Paesi più ricchi del mondo).
- Antropocene: questo neologismo, coniato nel 2000 dal chimico olandese Paul J. Crutzen, è costituito dal sostantivo “ἄνϑρωπος” - “uomo” in greco antico - e il suffisso -cene - da καινός “nuovo, recente” - ed indica l’attuale epoca geologica (l’“era dell’uomo”), caratterizzata dall'intervento degli esseri umani sull’ecosistema terrestre. Il termine non è ancora entrato a far parte del linguaggio scientifico ufficiale (in gergo si parla di Olocene), ma viene spesso utilizzato per evidenziare la centralità della responsabilità umana in relazione ai cambiamenti ecologici dell’era corrente.
- Reforestation/afforestation: rispettivamente traducibili come “riforestazione” e “rimboschimento”, queste due parole, apparentemente sinonimi, esprimono due concetti affini ma ben distinti: la prima descrive l’atto di riportare i terreni al loro stato originario, ovvero di rigenerare le aree disboscate a causa dell’uomo; il “rimboschimento” è invece la creazione di nuovi boschi (“polmoni verdi”) laddove non erano originariamente presenti.
- Tipping point: nel dibattito concernente il clima, questo termine - “punto di svolta” o “punto di non ritorno” - denota una soglia critica, superata la quale si innescano cambiamenti rapidi e irreversibili Il rischio di raggiungere queste soglie è strettamente connesso all’aumento delle temperature: una volta superati i “tipping points”, si compromette irrimediabilmente lo stato di equilibrio degli ecosistemi, innescando reazioni a catena irrefrenabili e distruttive. Un esempio emblematico è il collasso della calotta glaciale groenlandese, il quale ha causato l’alterazione delle correnti oceaniche dell’Atlantico tale da portare, a sua volta, alla distruzione di intere sezioni della barriera corallina caraibica, a migliaia di chilometri dal circolo polare.
- Net zero (emissions): con questo termine si indica il raggiungimento, a livello globale, di un equilibrio tra le emissioni di gas serra di natura umana e gli sforzi messi in atto per eliminare il carbonio dall'atmosfera e le emissioni di CO2 antropogeniche. Nell’Accordo di Parigi del 2015 lo “zero netto” è stato posto come obiettivo da raggiungere entro il 2050.
- Green Deal: termine “ispirato” al New Deal introdotto dal presidente degli Stati Uniti, Teddy Roosevelt, nel corso degli anni ‘30, il “Green Deal” (l’“Accordo Verde”) è costituito da un pacchetto di misure, approvate a livello europeo nel 2019 atte a favorire la transizione ecologica con l’ambizioso - ma prioritario - obiettivo di raggiungere le emissioni zero entro la metà del secolo. Questo programma di interventi viene attuato in Italia attraverso il Green New Deal.
- Climate justice: con concetto di “giustizia climatica”, divenuto il grido di battaglia di molti movimenti ed attivisti, si evidenzia la correlazione tra il cambiamento climatico e le sue implicazioni sociali e politiche - specialmente per le categorie di popolazione meno privilegiate. Ad esempio, l’innalzamento delle temperature colpisce in maggior misura popolazioni dell’Africa e dell’Asia che non sempre dispongono delle risorse e della ricchezza necessarie per compensare la mancanza di risorse dettata dal cambiamento climatico.
- Blue economy: l’“economia blu” è un modello economico che promuove sviluppo economico ed inclusione sociale attraverso l’innovazione tecnologica e il riuso delle risorse precedentemente sprecate. Particolare attenzione è rivolta alla protezione degli oceani e delle aree costiere. È un ramo della “green economy”3 ma, a differenza di quest’ultima, oltre alla riduzione dell’impatto sull’ambiente ha anche l’obiettivo del “net zero”.
- Solarpunk: nato su Internet nel 2008 e diventato popolare nell’ultimo decennio, questo neologismo rappresenta l’emblema di una filosofia di vita ben riassunta dai due termini che lo costituiscono: “solar” evoca l’importanza delle energie rinnovabili, mentre “punk” la necessità di ricorrere ad una lotta pacifica verso il sistema capitalista che è causa dell’emergenza climatica e della disparità socio-economica.