Orientarsi in una città, soprattutto nei luoghi più frequentati e affollati, può essere un problema anche per le persone cosiddette normodotate. Immaginatevi cosa possano provare ciechi o persone ipovedenti. Da qualche anno per fortuna, l’esigenza di una maggiore
autonomia delle persone con disabilità visive nei loro spostamenti si va sempre più affermando ed è legislativamente riconosciuta. Tanto che, soprattutto in luoghi nevralgici come le stazioni o gli aeroporti, o contesti ad alta densità di spostamenti, si stanno diffondendo
sistemi di guida tattile costituiti da una pavimentazione in elementi modulari in grado di aiutare i ciechi ad orientarsi nel flusso spesso caotico di persone e cose, o negli attraversamenti viari, altro punto critico della
mobilità urbana.
Pavimenti stradali in rilievo a prova di disabilità
Piste costituite da elementi modulari di
pavimentazione a rilievo (in gres porcellanato, in conglomerato cementizio o in PVC speciale) per esterni o per interni, o
indicazioni puntuali disposte sul pavimento per segnalare la fermata di un autobus, il punto dove è collocato il semaforo acustico, l’ingresso di uffici pubblici, il percorso protetto da seguire e così via.
Pavimentazione a rilievo o speciali segnali posti sul manto stradale permettono alle persone cieche o ipovedenti di orientarsi e spostarsi in autonomia
Trattandosi di un linguaggio tattile, dotato di
sei vocaboli (o codici) e di regole sintattiche, la sua riconoscibilità da parte di ciechi o ipovedenti dipende dalla stretta osservanza delle norme contenute nelle
Linee guida per la progettazione di Loges-Vet-Evolution, reperibili nel sito dell’Istituto Nazionale per la Mobilità Autonoma di Ciechi e Ipovedenti (Inmaci). Si tratta dunque di sistemi che creano e definiscono
percorsi preferenziali e diretti in grado di fornire riferimenti spaziali e di mobilità per chi non vede o vede poco. Non siamo però in presenza di elementi che possano ‘illustrare’ il contenuto di una strada, che possano fornire, cioè, elementi in grado di aumentare la conoscenza dello spazio circostante, indicando ad esempio le attività commerciali che si incrociano camminando.
Marciapiedi per ciechi: la novità in Perù
La novità in questo caso viene da un distretto del Perù: nel comune di Miraflores infatti, grazie al progetto
SightWalks - opera del produttore di cemento peruviano Cemento Sol in collaborazione con l’agenzia Circus Grey - i marciapiedi sono stati ripensati in modo da agevolare queste persone nella ricerca delle attività commerciali. Va detto che, contrariamente a quanto si pensa, proprio i marciapiedi sono uno dei luoghi peggiori per gli ipovedenti, a causa soprattutto dell’
inciviltà molto diffusa. Spesso infatti sono un ricettacolo di ostacoli (pensate alle biciclette allucchettate ai pali della segnaletica) o di sporcizia (le deiezioni canine non raccolte) che trasformano quelli che dovrebbero essere contesti assolutamente sicuri in luoghi infidi, in cui stare perennemente in allerta.
Le speciali lastre sui marciapiedi che indicano la presenza di esercizi pubblici e commerciali
Miraflores è uno dei 43 distretti che fanno parte della provincia di Lima e, con questa scelta, si pone decisamente all’
avanguardia sulla strada delle pari opportunità. In futuro il progetto dovrebbe essere adottato da tutti i quartieri della capitale, ma sono in corso contatti anche con città del mondo. Ma come funziona questa tecnica? Semplice: le lastre dei marciapiedi sono state completamente ridisegnate con
segni distintivi per indicare alle persone la tipologia di negozio o ufficio che si trovano ad incrociare. Che si tratti di una una farmacia, un negozio di alimentari, un ristorante, ma anche di una banca o un ospedale, avranno un’apposita segnaletica che sarà in grado di ‘comunicare’ la loro presenza agli utenti. I quali dovranno solo toccare il suolo con il bastone “sentendo” così il numero di segnali presenti sul terreno.