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Home » Scienze e culture » Nascere e vivere tra pandemia, guerra e povertà: a Firenze la tre giorni dedicata ai più piccoli

Nascere e vivere tra pandemia, guerra e povertà: a Firenze la tre giorni dedicata ai più piccoli

Al XXVIII Congresso Nazionale della Società italiana di neonatologia (Sin) un focus sulla drammaticità del nascere sotto le bombe e in epoca di pandemia

Caterina Ceccuti
25 Ottobre 2022
neonato
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Sarà il Palazzo dei Congressi di Firenze ad ospitare il XXVIII Congresso Nazionale della Società italiana di neonatologia (Sin), dal 26 al 29 ottobre prossimi. A partecipare saranno numerosi neonatologi, pediatri, infermieri e specializzandi, con il comune scopo di contribuire alla diffusione delle conoscenze delle Scienze neonatologiche e perinatali, in maniera condivisa con tutte le discipline che concorrono all’assistenza del neonato, di modo da offrire al piccolo e alla sua famiglia il miglior benessere possibile.
Il leit motiv che orienterà tutta la sessione plenaria del Congresso, sarà incentrato su tre temi di grande attualità in questi ultimi anni: “Nascere e vivere sotto le bombe”, a cura del giornalista Rai e inviato di guerra Franco Di Mare; “Nascere e vivere nei Paesi a basse risorse”, con don Dante Carraro, direttore del Cuamm Medici con l’Africa, e infine “Nascere e vivere ai tempi della pandemia” con il professor Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Sanità.
“I temi della guerra, della povertà e della pandemia, con le loro ricadute negative sulla salute dei neonati e delle loro famiglie, non potevano essere fuori dal Congresso nazionale della società italiana di neonatologia – spiega Luigi Orfeo, presidente di Sin e dirigente dell’Unità operativa complessa di pediatria, neonatologia e terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli –. Proprio a queste tematiche sarà dedicata una sessione plenaria, nella mattinata del 27 ottobre, che abbiamo intitolato ‘Le grandi emergenze del nostro tempo: la guerra, la povertà e la pandemia’. 
Il noto giornalista Franco Di Mare – continua il presidente – parlerà di come sia difficile ‘Nascere e vivere sotto le bombe’. La guerra in Ucraina è solo l’ultima delle grandi emergenze che, nell’ultimo decennio in particolare, hanno contribuito a ridefinire l’evento nascita e ancora di più l’infanzia. La guerra ci pone dinanzi a immagini terrificanti che, purtroppo, non risparmiano i civili, inclusi donne, bambini e neonati. Inoltre, l’impatto sull’economia, con la crisi energetica e delle materie prime, ha aggravato una situazione già drammatica, che avrà ulteriori effetti sulla natalità, oggi una vera e propria emergenza”.

Luigi Orfeo, presidente Sin, società italiana di neonatologia

Presidente Orfeo, la scarsità di risorse si ripercuote sull’accesso alle cure offerto ai neonati?
“Purtroppo sì. La scarsità di risorse provoca una condizione di povertà, alla quale purtroppo il nostro Paese non sfugge e che si traduce anche nella difficoltà di accesso alle cure, sin dai primi mesi di vita. Se diminuiscono i bambini, paradossalmente, invece di aumentare la qualità delle cure, si investe di meno nelle infrastrutture sociali e sanitarie connesse.
 Oltre alla guerra in Ucraina, però, ci sono tante guerre dimenticate, che contribuiscono ad aggravare le condizioni di vita nei Paesi più poveri del mondo, dove la mortalità neonatale continua a mantenersi a livelli inaccettabili. Anche di questo parlerà nel suo intervento dal titolo ‘Nascere e vivere nei paesi a basse risorse’ Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, una storica organizzazione di cooperazione e volontariato, che opera in otto Paesi dell’Africa sub-Sahariana per il diritto alla salute dei più poveri, prendendosi cura in particolare di mamme e bambini, i più fragili della popolazione. 
A chiudere questa sessione sarà il professor Walter Ricciardi, noto accademico, grande esperto di organizzazione sanitaria e consulente del Ministro della Salute, che nel suo intervento dal titolo ‘Nascere e vivere ai tempi della pandemia’ mostrerà, tra l’altro, come il nostro Servizio Sanitario Nazionale sia stato in grado, nel bene e nel male, di reagire alla pandemia da Covid-19. Un’emergenza che ha messo a dura prova anche i centri nascita ed i neonatologi italiani, che sono riusciti a gestirla al meglio all’interno dei reparti”.

Al Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia saranno tre i temi affrontati: guerra, povertà e pandemia

Il programma del congresso dedicherà particolare attenzione anche ai giovani neonatologi, con la sessione plenaria “Saranno Famosi”, nella giornata di giovedì 27 ottobre e attraverso le sessioni poster, in formato elettronico, discusse alla presenza di alcuni dei massimi esperti della neonatologia italiana. Altro momento saliente del congresso sarà l’intervento del professor Jeffrey Horbar, “Processi di miglioramento della qualità. Il ruolo del Vermont Oxford Network”. Si parlerà anche di cure palliative – con la sessione “Le parole chiave delle cure palliative”, che vedrà l’approfondimento di una tematica molto delicata e di estrema importanza nelle cure dei pazienti più fragili – e di qualità delle cure, bioetica e gestione del lattante critico (argomento attualissimo anche in ragione della recente epidemia da VRS). Tra i grandi temi che saranno affrontati nei 4 giorni, le pratiche facilitanti l’allattamento – dopo la recente Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno (1-7 ottobre) -, la sicurezza delle cure neonatali, l’infettivologia, la diagnostica point of care, la cardiologia neonatale, la pneumologia, la nutrizione e l’auxologia. “Il congresso dedicherà ampio spazio alle attività dei Gruppi di Studio e delle Commissioni – spiegano gli organizzatori -, con la predisposizione dei Corsi Precongressuali che si svolgeranno il 26 ottobre, fondamentali per puntualizzare e standardizzare procedure assistenziali, diagnostiche e terapeutiche, focalizzandosi sugli aspetti più operativi. Saranno 12 e affronteranno quasi tutti gli aspetti principali della disciplina neonatologica, con parti teoriche alternate a sessioni pratiche. A questi si aggiungeranno tre Corsi Precongressuali della Società Italiana di Neonatologia Infermieristica (SIN INF)”.

 

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L’adolescente originaria della regione dell’Arkhangelsk (che si trova a nord-ovest della Russia) da alcuni mesi si trova agli arresti domiciliari, nell’appartamento della madre a Severodvinsk. Un dispositivo di localizzazione, che le hanno applicato alla caviglia, ne traccia ogni spostamento: non è autorizzata ad accedere a Internet né a comunicare con l’esterno.

La ragazza è stata definita terrorista ed estremista e messa sullo stesso piano di talebani e appartenenti a Isis e al Qaeda. La sua colpa? Aver condiviso su Instagram una storia sull’esplosione del ponte di Crimea in ottobre scorso, criticando la Russia per aver invaso l’Ucraina. La studentessa Krivtsova, secondo quanto riporta la Cnn, “sta anche affrontando accuse penali per aver screditato l’esercito russo in un presunto repost critico della guerra in una chat studentesca sul social network russo Vk”. 

Le posizioni dell’allieva della scuola di scienze sociali dell’Università federale dell’Artico (Narfu) in merito all’invasione della Russia in Ucraina sono ben chiare, tanto che la giovane si è tatuata sulla caviglia la faccia del presidente russo Vladimir Putin su un corpo di un ragno. Accanto, la parole “il Grande Fratello ti sta guardando”.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #russia
Sarà il Palazzo dei Congressi di Firenze ad ospitare il XXVIII Congresso Nazionale della Società italiana di neonatologia (Sin), dal 26 al 29 ottobre prossimi. A partecipare saranno numerosi neonatologi, pediatri, infermieri e specializzandi, con il comune scopo di contribuire alla diffusione delle conoscenze delle Scienze neonatologiche e perinatali, in maniera condivisa con tutte le discipline che concorrono all’assistenza del neonato, di modo da offrire al piccolo e alla sua famiglia il miglior benessere possibile. Il leit motiv che orienterà tutta la sessione plenaria del Congresso, sarà incentrato su tre temi di grande attualità in questi ultimi anni: "Nascere e vivere sotto le bombe", a cura del giornalista Rai e inviato di guerra Franco Di Mare; "Nascere e vivere nei Paesi a basse risorse", con don Dante Carraro, direttore del Cuamm Medici con l’Africa, e infine "Nascere e vivere ai tempi della pandemia" con il professor Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Sanità. "I temi della guerra, della povertà e della pandemia, con le loro ricadute negative sulla salute dei neonati e delle loro famiglie, non potevano essere fuori dal Congresso nazionale della società italiana di neonatologia – spiega Luigi Orfeo, presidente di Sin e dirigente dell’Unità operativa complessa di pediatria, neonatologia e terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli –. Proprio a queste tematiche sarà dedicata una sessione plenaria, nella mattinata del 27 ottobre, che abbiamo intitolato 'Le grandi emergenze del nostro tempo: la guerra, la povertà e la pandemia'. 
Il noto giornalista Franco Di Mare - continua il presidente - parlerà di come sia difficile 'Nascere e vivere sotto le bombe'. La guerra in Ucraina è solo l’ultima delle grandi emergenze che, nell’ultimo decennio in particolare, hanno contribuito a ridefinire l’evento nascita e ancora di più l'infanzia. La guerra ci pone dinanzi a immagini terrificanti che, purtroppo, non risparmiano i civili, inclusi donne, bambini e neonati. Inoltre, l’impatto sull’economia, con la crisi energetica e delle materie prime, ha aggravato una situazione già drammatica, che avrà ulteriori effetti sulla natalità, oggi una vera e propria emergenza".
Luigi Orfeo, presidente Sin, società italiana di neonatologia
Presidente Orfeo, la scarsità di risorse si ripercuote sull'accesso alle cure offerto ai neonati? "Purtroppo sì. La scarsità di risorse provoca una condizione di povertà, alla quale purtroppo il nostro Paese non sfugge e che si traduce anche nella difficoltà di accesso alle cure, sin dai primi mesi di vita. Se diminuiscono i bambini, paradossalmente, invece di aumentare la qualità delle cure, si investe di meno nelle infrastrutture sociali e sanitarie connesse.
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