Allarme abbandono precoce della scuola e povertà educativa in Italia

Fenomeni ancora troppo presenti nel nostro Paese e, secondo ActionAid, le linee guida per l'orientamento non risolvono le criticità ma si rischiano di aggravare le disuguaglianze

di MARIANNA GRAZI
7 giugno 2023
actionaid scuola

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Bassi livelli di apprendimento e abbandono precoce della scuola: sono questi gli ingredienti principali delle disuguaglianze tra generazioni e alla loro cristallizzazione geografica nel nostro Paese. Un allarme che ActionAid rilancia sei mesi dopo la pubblicazione delle "Linee guida per l’orientamento", del ministero dell’Istruzione e del Merito, visto che sono numerose le criticità ancora presenti. L'organizzazione ritiene infatti che proprio l'orientamento agli agli studenti di ogni ordine scolastico abbia un ruolo cruciale nel rafforzare o indebolire questi fenomeni: da un lato perché influisce sulla durata e sull’indirizzo di studi scelto - che a loro volta determinano le diseguaglianze educative -, dall’altro perché scelte non appropriate aumentano la probabilità di dispersione scolastica.

Il questionario di ActionAid

Dal questionario presentato nel corso di quest’anno scolastico ai docenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado di Palermo, Siracusa e Reggio Calabria emergono però alcune problematiche del sistema di orientamento: dalle poche azioni effettivamente attivate alla scarsa informazione sulle scuole che si possono scegliere. Ancora, il dialogo con le famiglie è carente e ci sono poca collaborazione e co-progettazione fra i soggetti che, a livello locale, insieme al mondo della scuola sono coinvolti nel percorso di orientamento. A questo si aggiunge la mancanza di enti e figure esperte e l’insufficienza delle risorse a disposizione.
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Nell'abbandono scolastico influisce anche lo scarso orientamento ricevuto dagli studenti nella scelta della scuola

"Oggi noi ragazzi non veniamo aiutati nel creare una prospettiva progettuale sul nostro futuro: conosco molte persone che dopo la scuola non sanno che fare, poiché non vengono aiutate nell’orientarsi su un lavoro o studio futuro" afferma Valentina, 19 anni, studentessa dell’Istituto Tecnico Commerciale Insolera di Siracusa.

La scelta della scuola

C'è poi da considerare che parte della dispersione scolastica è dovuta alla scelta errata della scuola superiore e al fatto che in questa influiscono maggiormente fattori relativi alla condizione socioeconomica della famiglia (oltre che quelli sulle aspettative dei genitori) piuttosto che le motivazioni e le effettive capacità del giovane.
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La scelta della scuola superiore nasce sempre dall'influenza del territorio e dal background culturale

"La scelta della scuola nasce sempre da un'influenza del territorio e dal background culturale. Se si proviene da un territorio che permette di poter sfruttare le risorse presenti e la famiglia ha una visione ampia il ragazzo riuscirà a fare una scelta più consapevole e meno vincolata rispetto al background culturale. In altri casi purtroppo questo non accade e quindi necessariamente si viene influenzati dalle scelte del gruppo dei pari piuttosto che dalle scelte familiari che derivano anche da necessità economiche" commenta Lucia Boscia, educatrice per ActionAid nei programmi di orientamento a Palermo.

Le linee guida per l'orientamento

Lo scorso dicembre allora il ministero dell’Istruzione e del Merito ha adottato, dopo 8 anni dalle precedenti, le nuove Linee guida per l’orientamento accompagnate, nella Legge di bilancio 2023, da uno stanziamento di 150 milioni di euro per il “Fondo finalizzato alla valorizzazione del personale scolastico con particolare riferimento alle attività di orientamento, di inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica”.
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Le linee guida del ministero dell'Istruzione e del Merito sull'orientamento scolastico non risolvono le criticità del sistema italiano

Di orientamento si parla anche nel Pnrr, con uno stanziamento pari a 1,5 miliardi di euro. "Nonostante l’intento di includere l’orientamento nel Pnrr sia un elemento positivo, la semplice emanazione di nuove Linee guida unita ai due stanziamenti economici non rappresenta una riforma vera e propria", dichiara Maria Sole Piccioli, Responsabile area education per ActionAid Italia. E aggiunge: "La politica promossa dal Ministero dell’istruzione e del Merito è debole e rimane ancora troppo legata a una logica meritocratica e non diretta a eliminare le disuguaglianze e gli ostacoli che impediscono ai giovani di accedere a percorsi che valorizzino le loro competenze e aspirazioni". Inoltre, la gestazione della 'riforma' sull’orientamento è avvenuta internamente al Ministero, senza minimamente coinvolgere il mondo della scuola né altri attori, pubblici e privati, attivi nel settore" .

L'intervento di ActionAid

Con un media nazionale del 12,7%, l’Italia è il terzo Paese in Europa per abbandoni scolastici, preceduta solamente da Romania (15,3%) e Spagna (13,3%). L’abbandono del percorso formativo secondario si collega anche con il fenomeno dei Neet: nel 2022 in Italia il 20,8% dei giovani tra i 15 e i 35 anni si trova in questa condizione (il 10,1% ha tra i 15 e i 19 anni). In questo contesto ActionAid, nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado delle città di Palermo, Reggio Calabria e Siracusa, è attiva con il progetto "OP-ed. Orientamento e Partecipazione per l’educazione" finanziato dall’Unione Buddhista Italiana. L’intervento ha l’obiettivo di rafforzare le competenze e la consapevolezza nella scelta del percorso di studi degli studenti e definire linee di azione da implementare nei singoli contesti coinvolgendo docenti e altri attori del territorio.