Valentina ha vinto, ma dopo una lunga battaglia. Silvia, invece, rischia di dover rinunciare al suo sogno di sentire Taylor Swift a Milano nel 2024. Prima di loro c'erano state Chiara Sommi, 'in transenna' dai Maneskin, ed Enrico, per il Jova Beach Party. E tante altre persone con disabilità rimaste fuori o relegate ai margini dei concerti nel nostro Paese. Dove è facile sentir parlare di accessibilità, più difficile è vederla realizzata concretamente.
Per questo si moltiplicano gli appelli per una maggior sensibilità degli organizzatori perché di questi eventi possano godere veramente tutti i fan, senza discriminazioni di sorta. E se si sono fatti molti passi in avanti, almeno negli ultimi tempi, per l'inclusione del pubblico sordo o ipoudente, con interpreti in lingua dei segni che accompagnano gli artisti sul palco, per chi ha difficoltà motorie ci sono spesso ancora grossi problemi.
Valentina Tomirotti sulla denuncia di Stoyanova
Dopo l’ennesima denuncia sulla tematica accessibilità e concerti, l'attivista Valentina Tomirotti, che da anni porta avanti questa battaglia tanto da aver portato in tribunale Arena di Verona e Vivo Concerti, ha deciso di commentare quanto sta avvenendo in Italia. Il problema dell'ingresso e dell’accoglienza a questi eventi, sia piccoli che enormi, ormai è noto a tutti, ma di soluzioni al momento non se ne vedono. La giornalista, impegnata nel mondo disability, lamenta metodi discrezionali di acquisto dei biglietti, postazioni sbagliate che non permettono alcuna visuale, assenza di socialità con le altre persone e purtroppo tanto altro. E sulla petizione della fan milanese di Taylor Swift che, con un video social, ha raccontato che di non poter partecipare alla data di San Siro a luglio 2024 perché tutti i biglietti per persone con disabilità sono stati bruciati in pochi minuti dice:
"Benissimo la raccolta firme per catturare l’attenzione sul problema, ma qual è il vero passo operativo per portare una risoluzione al problema? Basta agire ad personam, ma portare soluzioni utili a risolvere a monte, coinvolgere la parte politica a dovere e perché no, denunciare nelle sedi competenti perché si creino precedenti. Servono tavoli competenti che mettano mano ad un vero Regolamento unitario in sede di eventi pubblici, non è possibile che la decisione sia in mano agli organizzatori”.
È proprio quello che ha fatto la stessa Tomirotti contro Arena di Verona e VivoConcerti, per l'evento live di Coez che, grazie al supporto legale delll’avvocato Gerardi, dell'Associazione Luca Coscioni, ha portato a casa la vittoria: entro fine anno verrà posizionata una pedana adeguata che permetterà la visuale alle persone con disabilità motoria, in tutta sicurezza e in un contesto non discriminatorio.
Concerti accessibili: "Non fermiamoci alla raccolta firme, dobbiamo denunciare"
"Capisco Silvia e so cos’ha provato - prosegue Valentina nella nota - ma il mio consiglio è non fermarsi alla raccolta firme che, solitamente vengono bellamente ignorate, ma che denunci la situazione: quanto portato avanti da me e Sofia Righetti ormai crea un precedente importante e utile per far cambiare le cose anche in altri luoghi”. Questi atteggiamenti hanno un nome, che va ribadito a gran voce: "Sono discriminazione e tale meccanismo va fermato subito". “In Italia è stato istituito un Ministero per la disabilità: si facesse carico anche degli aspetti più ludici della vita delle persone con disabilità, perché tali eventi non vengano minimizzati: spesso i concerti o gli eventi sono l’unica forma di socializzazione per le persone. La Ministra Locatelli si deve attivare: siamo stanchi di avere trattamenti di serie B. Le persone con disabilità sono persone, soggetti politici e soggetti economici come chiunque altro.”Visualizza questo post su Instagram