Il femminismo delle Bambole di Pezza è troppo anche per Sanremo. Ma il girl power non bussa alla porta: la sfonda

Il gruppo punk rock milanese brilla di impegno e nuova consapevolezza. Non hanno voluto i loro brani al Festival, ma il quintetto tutto al femminile continua a puntare i fari sulla gender equality e sulla lotta contro la violenza e il sessismo

di GIOVANNI BALLERINI
13 febbraio 2025
Il gruppo punk rock femminile ha riunito nel suo quarto disco una raccolta di storie al fulmicotone di amore, lotta, resistenza e speranza

Il gruppo punk rock femminile ha riunito nel suo quarto disco una raccolta di storie al fulmicotone di amore, lotta, resistenza e speranza

“Le Bambole di Pezza vivono la musica con determinazione, ma anche con leggerezza. Siamo comunque delle ragazze un po’ spensierate, il rock and roll fa parte di noi come attitudine e lo viviamo anche con l’autoironia di un gruppo che sa non prendersi sempre troppo sul serio. Allo stesso tempo, il fatto di essere delle ragazze comunque impegnate, anche dal punto di vista artistico, fa sì che in noi scaturisca anche la voglia di trasmettere un messaggio femminista. Non come paladine di chissà quale crociata, ma con l’intenzione di portare avanti la bandiera dell’espressione femminile, dell'artisticità che è femmina e lo facciamo in tutte le accezioni dell'essere donna oggi”.

Si viene rapiti da una bella botta di energia ascoltando “Wanted”, il nuovo album delle Bambole di Pezza, appena pubblicato da Nigiri / Sony Music Italy. Il gruppo punk rock femminile ha riunito in questo quarto disco una raccolta di storie al fulmicotone di amore, lotta, resistenza e speranza. Dani Piccirillo alla chitarra ritmica, Morgana Blue alla chitarra solista, Xina (Federica Rossi) alla batteria e ai cori, Caj (Caterina Dolci) al basso e ai cori e la vocalist Cleo (Martina Ungarelli) raccontano queste storie in musica con il vigore e lo spirito ribelle che la band milanese mette in ogni sua espressione creativa. Fari puntati sulle tematiche legate alla gender equality, contro la violenza e contro il sessismo. Questo non vuol dire che le canzoni delle Bambole di Pezza siano ostiche, anzi brillano di grande ritmo, di ironia e meriterebbero di essere gustate dal grande pubblico. Ne parliamo con la chitarrista Dani Piccirillo, anima della formazione, insieme a Morgana Blue.

Dani, in questi giorni c’è Sanremo, come vi vedreste su quel palco?

“Il Festival è stato e rimane un nostro grande obiettivo, ma la rappresentanza femminile a Sanremo è sempre limitata e non c'è mai stata una band femminile a calcare quel palco. Abbiamo presentato anche quest’anno delle canzoni, ma non sono state accettate. Ci dispiace soprattutto per un pezzo che poi abbiamo pubblicato nell'album “Wanted” e che è uno dei nostri nuovi singoli. Si chiama “Senza Permesso” e, con altre l’avevamo pensata per questo Sanremo. Racconta un po' la nostra essenza, la nostra voglia di comunicare un messaggio molto mirato che riguarda la posizione delle donne, soprattutto quelle con una certa personalità, nella società. Il brano non si rivolge solo a donne che la pensano come noi, ma a tutti, a menti fertili di più generazioni”.

La Bambole di Pezza sono in attività dal 2002
La Bambole di Pezza sono in attività dal 2002

E le invita a svegliarsi?

“Oggi le cose sono sicuramente migliorate. Anche socialmente. Però, anche in Italia, siamo ancora indietro culturalmente. Sono lontane le pari opportunità, non c'è ancora parità di stipendio e le donne non si sentono tanto rappresentate dalle immagini femminili che campeggiano sulle riviste e da quelle che si vedono nei social. Essere donna oggi significa secondo noi portare avanti con i propri mezzi delle battaglie per avere parità culturale. Noi siamo un po' le paladine di questi valori anche sul palco e nelle nostre canzoni. Poi è ovvio che, essendo ragazze, parliamo la lingua che ci appartiene, con una certa sensibilità, esprimendo un certo modo di vedere la vita, il mondo, la società. Siamo ragazze con una certa cultura, ma siamo ben calate nel tempo che viviamo, per questo ci auguriamo che la nostra personalità, le nostre canzoni, ispirino altri giovani nel rivendicare una reale uguaglianza di genere. Volevamo essere sul palco di Sanremo per dare rappresentanza a questi valori, ci avrebbe fatto piacere che la gente dicesse: “Se lo fanno loro lo posso fare anch'io”.

Ci riproverete anche il prossimo anno ad andare al Festival?

“Certo! Anche se non abbiamo dietro chissà quale manager che spinge per noi o chissà quali autori che si impegnano a scrivere canzoni per la band. Noi cinque continuiamo a essere fondamentalmente noi stesse. Anche sui nostri social (che sono parecchio seguiti), siamo una band che prova a emergere con il rock, con la propria musica, in un panorama italiano che a volte è molto, troppo, convenzionale”.

Continuate a impegnarvi nel contrastare la violenza contro le donne?

“Certo. “Non sei sola” è stato un singolo che abbiamo scritto proprio per sentirci parte di questa battaglia che è quotidiana e che purtroppo troppo spesso si consuma in famiglia. Per esprimere il nostro sostegno alla lotta contro la violenza sulle donne ci siamo avvalsi anche della collaborazione di Jo Squillo che, oltre a essere impegnata con un’associazione a tutela dei familiari e delle vittime di violenza, per noi rimane una grande icona del punk rock italiano degli anni ’80, fautrice, con le sue scatenate Candeggina Gang, di un movimento musicale che, attualizzato, continua a rappresentare anche oggi il nostro modo di fare musica”.

La copertina di Wanted il nuovo disco de Le Bambole di Pezza
La copertina di Wanted il nuovo disco de Le Bambole di Pezza

Nel nuovo album avete collaborato anche con J-Ax?

“Ci piace aver portato alla luce una concezione di featuring che, come un riuscito sodalizio artistico, si specchia in una rete di collaborazioni. In questo disco questa rete ha imbrigliato anche l’estro di Divi dei Ministri, di Mille, di Giorgieness e di Jack Out. Siamo Con questi artisti siamo innanzitutto amici e ci sosteniamo con piacere a vicenda. Succede con lo stesso anche J-Ax che, pur essendo un artista popolare in tutta Italia, ha radici che affondano in una scena molto alternativa, quasi underground, dove ha cominciato a muovere i primi passi. Ancora oggi J-Ax mostra interesse per la musica più rock, anche come stile e questo ce lo fa sentire vicino. È bello quando il potere della musica si esprime anche nell’unire artisti e persone. Penso anche alla stessa Mille, che fa parte di un immaginario più cantautoriale, più ricercato, più indie, che ha collaborato volentieri con noi. È stato insomma un onore sventolare, insieme a tutti questi artisti che hanno collaborato al disco, la stessa bandiera della musica alternativa”.

Vi sentite ancora espressione del girl power?

“Assolutamente sì. È stata una scena bellissima, molto viva degli anni ’90, legata al fenomeno delle riot girls che hanno creato grandi stimoli per le femministe di ieri e di oggi. Io e Morgana, che abbiamo vissuto questa scena d’oltreoceano con grande ammirazione, ancora oggi portiamo nel nostro sangue questo spirito riot, combattente e combattivo”.

E lo esaltate con la nuova formazione?

“Ormai da tre anni. Essere ripartite con la band rinnovata per noi è un po' un rebranding: ci siamo reinventate. È bello che si parli delle Bambole di Pezza come una band storica perché comunque io e Morgana abbiamo all'attivo diversi anni nella scena indipendente alternativa italiana, però allo stesso tempo con questo nuovo ensemble abbiamo dato una diversa identità al gruppo. Le personalità delle tre nuove musiciste hanno portato nella band un aumento di energia, un cambio di marcia, un’evoluzione musicale. La radice comune resta comunque la voglia di fare musica insieme, divertirsi e vivere la band come una sorellanza. L’ affinità elettiva è avere obiettivi in comune da condividere per la crescita sia personale che del gruppo. Ciò aggiunge contemporaneità alla band, che ora ha la possibilità di accarezzare anche suoni nuovi, unire elettronica e musica suonata a testi importanti, con la stessa determinazione e una consapevolezza diversa”.

Le Bambole di Pezza con il Tour Senza Permesso presenteranno dal vivo il nuovo album e porteranno tutta la loro energia punk rock in cinque appuntamenti nei club, poi ci sarà un’ampia tournée estiva. Le date: 07.03.2025 Torino - CAP 10100 13.03.2025 Bologna - Locomotiv 14.03.2025 Treviso - New Age 27.03.2025 Roma - Largo Venue 03.04.2025 Milano - Magazzini Generali