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Una scena della popolare sit-com "Friends"
Il politically correct colpisce ancora: se in ambito letterario dopo Roald Dahl tocca ora ai gialli di Agatha Christie subire la censura di termini come "ebreo", "zingaro", "dal temperamento indiano", ritenuti razzisti, anche in tv le cose neon vanno meglio. Ai cosiddetti "sensitive readers" si affiancano infatti i "sensitive viewrs" che ritengono ad esempio un cult come "Friends" una serie offensiva. Parola di Jennifer Aniston.
Qualche settimana fa l'abbiamo vista commossa al fianco della collega e amica Courteney Cox, quando 'Monica' (tra i sei protagonisti della sit-com americana più famosa degli anni Novanta) aveva ricevuto la sua stella sulla walk of fame di Hollywood. Ora Aniston, che nella serie vestiva i panni di Rachel Green, in un'intervista all'Associated Foreign Press ha spiegato che le cose, negli ultimi tempi, sono molto cambiate.
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Jennifer Aniston, 54 anni, in "Friends" era Rachel Green (FilmMagic)
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"Oggi essere comici è difficile. Bisogna stare attenti"
La 54enne ha recitato in commedie per quasi 30 anni, dal lancio di "Friends" sulla NBC nel 1994 all'imminente uscita del suo ultimo film su Netflix, "Murder Mystery 2", con Adam Sandler, e ha quindi avuto modo di vedere da vicino come sono cambiati i gusti degli spettatori nel corso dei decenni. Aniston sostiene infatti che "la commedia si è evoluta" così tanto che oggi è assai complicato essere divertenti. "Ora è un po' difficile, bisogna stare molto attenti, il che rende davvero arduo il compito dei comici, perché il bello della commedia è che prendiamo in giro noi stessi, prendiamo in giro la vita", ha spiegato l'attrice. "[In passato] potevi scherzare su un bigotto e farti una risata, era un isterico. Si trattava solo di educare il pubblico a capire quanto fossero ridicole le persone. E ora non ci è permesso farlo". "C'è un'intera generazione di persone, di ragazzi, che ora tornano a guardare gli episodi di 'Friends' e li trovano offensivi", ha aggiunto l'amata interprete di Rachel Green, ruolo che le è valso un Emmy, un Golden Globe e uno Screen Actors Guild Award. "C'erano cose che non erano intenzionali e altre... beh, avremmo dovuto pensarci bene. Ma non credo che ci fosse la sensibilità che c'è ora". E ha concluso: "Tutti hanno bisogno di divertimento! Il mondo ha bisogno di comicità! Non possiamo prenderci troppo sul serio. Soprattutto negli Stati Uniti. Siamo tutti troppo divisi".
Jennifer Aniston spiega come i nuovi gusti e la nuova sensibilità degli spettatori rendano difficile il lavoro dei comici