DI solito, immaginiamo i
gladiatori come combattenti atletici dal
fisico possente, con muscoli e addominali perfettamente scolpiti. Nonostante le produzioni cinematografiche abbiano spesso preso alla lettera questa credenza, la realtà storica potrebbe essere decisamente diversa. Ed è questo che è successo al 'gladiatore'
Russell Crowe, vittima di body-shaming.
Russell Crowe al Colosseo con la sua famiglia
"Sei diventato enorme", "Hai bisogno di una dieta": le offese all'attore
"Sei grasso", "Ciccione", "Sei diventato enorme" sono soltanto alcuni dei commenti, da parte di italiani e di stranieri, che si leggono scorrendo i commenti alle foto dell'attore neozelandese che lo hanno ritratto nei giorni scorsi in Italia, a Roma per la precisione. "Sembra che tu ti sia mangiato Marco Aurelio", scrive un utente sotto il selfie che lo vede con la famiglia davanti al Colosseo. Ma i commenti non finiscano qui: "Russell Crowe? Avrei giurato di vederlo della stazza che aveva ne Il Gladiatore ma invece ho visto una sua foto dove piuttosto
sembra Peter Griffin", scrive un altro facendo riferimento al personaggio della serie animata "
I Griffin". Oppure: "Il Gladitore è tornato, ma si è
trasformato in Zeus, anche un po' più grasso", "
Se l'è magnato, il Colosseo", "Hai un sacco di grasso addosso,
hai bisogno di una dieta", "Solo l'anfiteatro del Colosseo è così grande da poter contenere la tua pancia grassa", "Che diavolo è successo? Ha smesso di combattere i gladiatori per cominciarseli a mangiare?". Un episodio simile era già successo l'anno scorso quando l'attore tornò nella città eterna per celebrare i
18 anni del kolossal di Ridley Scott. Anche a quel tempo la sua
forma fisica finì sotto i riflettori e non mancarono
frasi di cattivo gusto: "C'è chi invecchia come il vino e chi... si ingoia direttamente la damigiana. Russell Crowe Cesaroni edition: from Colosseum to the Garbatella".
Russell Crowe in una scena de Il Gladiatore
La difesa social e l'hashtag #iostoconrussell
Per fortuna però molti utenti si sono schierati
a difesa del premio Oscar. "Come si può fare body shaming a un grande attore e a
un uomo di quasi sessant'anni?", scrive una donna. "Voi continuate a dire frasi sgradevoli su Russell Crowe. Tanto a lui non importa,
è felice, si vive bene l'esistenza e ha le chiavi della Cappella Sistina", le fa eco un'altra, riferendosi a una visita esclusiva dell'attore nei Musei Vaticani. "E basta,
manco magnasse a casa vostra", aggiunge un ragazzo. Ancora, un'altra persona: "Non capisco tutto questo body-shaming. La gente invecchia.
Il corpo cambia. Basta con tutto questo sfottò, non fa ridere". C'è anche chi ha lanciato l'hashtag:
#iostoconrussell. Ora l'attore è già pronto ad una nuova avventura. Si sta preparando a interpretare l'esorcista
Padre Gabriele Pietro Amorth in The Popes esorcist diretto da Julius Avery. Circa una settimana fa è atterrato a Roma con la sua famiglia, ha portato i figli al Colosseo, ha visitato la Fontana di Trevi, "uno dei miei posti preferiti nell'universo", ha scritto sui social. Infine ha visitato i Musei Vaticani, dove ha portato anche la madre in sedia a rotelle. Qui "ho potuto vivere in silenzio la gloria della Cappella Sistina. Sono grato.
Sono al servizio di Roma", ha concluso il gladiatore.