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Home » Spettacolo » Jamie Campbell Bower sulla sua dipendenza: “Sono sobrio da sette anni e mezzo”

Jamie Campbell Bower sulla sua dipendenza: “Sono sobrio da sette anni e mezzo”

La star di "Stranger Things" parla del ricovero in ospedale per la sua salute mentale: "Ho fatto molti errori nella mia vita"

Barbara Berti
31 Luglio 2022
L'attore Jamie Campbell Bower

L'attore Jamie Campbell Bower

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“Ho fatto molti errori nella mia vita, ma ogni giorno c’è una possibilità di iniziare da capo”. A parlare è la star “Stranger Things” Jamie Campbell Bower. L’attore, 33 anni, nella celebre saga Netflix interpreta inizialmente Henry Creel e dopo una lunga sessione di trucco diventa Vecna, creatura mostruosa e fondamentale della quarta stagione della serie.

12 and a half years ago I was in active addiction. Hurting myself and those around me who I loved the most. It got so bad that eventually I ended up in a hospital for mental health. I am now 7 1/2 years clean and sober. I have made many mistakes in my life

— Jamie Campbell Bower (@Jamiebower) July 27, 2022

Via social l’acclamato villain racconta del suo passato ricovero in ospedale per la sua salute mentale e con un post pubblicato su Twitter celebra i suoi sette anni e mezzo di sobrietà. “12 anni e mezzo fa ero in una dipendenza attiva. Facendo del male a me stesso e a coloro che mi circondavano e che amavo di più” scrive Jamie Campbell Bower.

La star "Stranger Things" Jamie Campbell Bower
La star “Stranger Things” Jamie Campbell Bower

L’attore spiega che la sua dipendenza aveva continuato a peggiorare fino al punto in cui ha avuto bisogno di un ricovero in ospedale: “La situazione è diventata così negativa che alla fine sono finito in un ospedale per la salute mentale”. Questo, però fa parte del passato. “Ora sono pulito e sobrio da sette anni e mezzo. Ho commesso molti errori nella mia vita, ma ogni giorno è un’occasione per ricominciare” scrive l’attore specificando che ha intenzione di continuare a “espiare gli errori e crescere”.

But each day is a chance to start again. Atone for mistakes and grow.
For anyone who wakes up thinking “oh god not again” I promise you there’s a way. I’m so grateful to be where I am, I’m so grateful to be sober. I’m so grateful to be.
Remember, we are all works in progress
J x

— Jamie Campbell Bower (@Jamiebower) July 27, 2022

In un’intervista rilasciata a i-D nel 2019, l’attore (in passato anche cantautore e modello) aveva raccontato come stava procedendo la sua lotta contro la dipendenza: “Sono in via di guarigione e una delle prime cose che ti insegnano quando sei in fase di guarigione è di essere onesto su ciò che provi, come senso di colpa, vergogna, paura, tristezza”. Il percorso per lasciarsi tutto alle spalle è stato lungo e difficile ma ora per Campbell Bower, contrariamente al suo personaggio Vecna, il buio e il far male agli altri sembrano essere solo un brutto ricordo.

 

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Un post condiviso da ᴊᴀᴍɪᴇ ᴄᴀᴍᴘʙᴇʟʟ ʙᴏᴡᴇʀ (@bowerjamie)

 

I fan hanno apprezzato molto la confessione social dell’attore che sul suo ruolo da ‘cattivo’ di “Stranger Things”, alla vigilia della quarta stagione, aveva detto: “Il risentimento è un’enorme forza trainante per Vecna. Ha già questo sistema di credenze che il mondo sia una bugia e che sia ingiusto. E quindi prepararsi consisteva nel tirare fuori questo e scavare ancora più a fondo. Questo significava meditazione oscura, suoni a bassa frequenza, dire lo stesso genere di cose più e più volte. Volevo schiarirmi la mente e poi avere queste frasi che inserivo ancora e ancora e ancora. Andare in giro a tarda notte. L’isolamento da solo è sempre stata una buona cosa. La musica è stata di grande aiuto per me. L’ho usata per rimanere concentrato e mi sedevo in una sorta di buio pesto“.

 

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Un post condiviso da ᴊᴀᴍɪᴇ ᴄᴀᴍᴘʙᴇʟʟ ʙᴏᴡᴇʀ (@bowerjamie)

 

L’attore nato a Londra il 22 novembre 1988 ha ottenuto il suo primo ruolo importante in “Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street“, film del 2007 diretto da Tim Burton, al fianco di Johnny Depp. È apparso anche in due importanti saghe: in quella di “Twilight”, precisamente da New Moon in poi, ha interpretato Caius, uno dei vampiri appartenenti al clan dei Volturi, e prima in “Harry Potter e i Doni della morte”. In “Animali Fantastici 2”, inoltre, veste i panni di un giovane Gellert Grindelwald (la cui versione adulta è invece affidata a Johnny Depp). Tra i suoi ruoli memorabili anche quello di Jace nel film “Shadowhunters – Città di ossa”

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
"Ho fatto molti errori nella mia vita, ma ogni giorno c’è una possibilità di iniziare da capo". A parlare è la star "Stranger Things" Jamie Campbell Bower. L'attore, 33 anni, nella celebre saga Netflix interpreta inizialmente Henry Creel e dopo una lunga sessione di trucco diventa Vecna, creatura mostruosa e fondamentale della quarta stagione della serie.

12 and a half years ago I was in active addiction. Hurting myself and those around me who I loved the most. It got so bad that eventually I ended up in a hospital for mental health. I am now 7 1/2 years clean and sober. I have made many mistakes in my life

— Jamie Campbell Bower (@Jamiebower) July 27, 2022
Via social l'acclamato villain racconta del suo passato ricovero in ospedale per la sua salute mentale e con un post pubblicato su Twitter celebra i suoi sette anni e mezzo di sobrietà. "12 anni e mezzo fa ero in una dipendenza attiva. Facendo del male a me stesso e a coloro che mi circondavano e che amavo di più" scrive Jamie Campbell Bower.
La star "Stranger Things" Jamie Campbell Bower
La star "Stranger Things" Jamie Campbell Bower
L’attore spiega che la sua dipendenza aveva continuato a peggiorare fino al punto in cui ha avuto bisogno di un ricovero in ospedale: "La situazione è diventata così negativa che alla fine sono finito in un ospedale per la salute mentale". Questo, però fa parte del passato. "Ora sono pulito e sobrio da sette anni e mezzo. Ho commesso molti errori nella mia vita, ma ogni giorno è un’occasione per ricominciare" scrive l'attore specificando che ha intenzione di continuare a "espiare gli errori e crescere".

But each day is a chance to start again. Atone for mistakes and grow. For anyone who wakes up thinking “oh god not again” I promise you there’s a way. I’m so grateful to be where I am, I’m so grateful to be sober. I’m so grateful to be. Remember, we are all works in progress J x

— Jamie Campbell Bower (@Jamiebower) July 27, 2022
In un'intervista rilasciata a i-D nel 2019, l'attore (in passato anche cantautore e modello) aveva raccontato come stava procedendo la sua lotta contro la dipendenza: "Sono in via di guarigione e una delle prime cose che ti insegnano quando sei in fase di guarigione è di essere onesto su ciò che provi, come senso di colpa, vergogna, paura, tristezza". Il percorso per lasciarsi tutto alle spalle è stato lungo e difficile ma ora per Campbell Bower, contrariamente al suo personaggio Vecna, il buio e il far male agli altri sembrano essere solo un brutto ricordo.
 
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Un post condiviso da ᴊᴀᴍɪᴇ ᴄᴀᴍᴘʙᴇʟʟ ʙᴏᴡᴇʀ (@bowerjamie)

  I fan hanno apprezzato molto la confessione social dell'attore che sul suo ruolo da 'cattivo' di "Stranger Things", alla vigilia della quarta stagione, aveva detto: "Il risentimento è un’enorme forza trainante per Vecna. Ha già questo sistema di credenze che il mondo sia una bugia e che sia ingiusto. E quindi prepararsi consisteva nel tirare fuori questo e scavare ancora più a fondo. Questo significava meditazione oscura, suoni a bassa frequenza, dire lo stesso genere di cose più e più volte. Volevo schiarirmi la mente e poi avere queste frasi che inserivo ancora e ancora e ancora. Andare in giro a tarda notte. L’isolamento da solo è sempre stata una buona cosa. La musica è stata di grande aiuto per me. L’ho usata per rimanere concentrato e mi sedevo in una sorta di buio pesto“.
 
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Un post condiviso da ᴊᴀᴍɪᴇ ᴄᴀᴍᴘʙᴇʟʟ ʙᴏᴡᴇʀ (@bowerjamie)

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