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Home » Spettacolo » Mercoledì Addams, l’icona gothic e del femminismo è tornata. Tim Burton: “Lei ed io abbiamo la stessa visione del mondo”

Mercoledì Addams, l’icona gothic e del femminismo è tornata. Tim Burton: “Lei ed io abbiamo la stessa visione del mondo”

Il regista firma la nuova serie tutta dedicata alla primogenita della mostruosa famiglia: emarginata per scelta è il simbolo dell'anticonformismo

Barbara Berti
1 Ottobre 2022
L'attrice Jenna Ortega è la protagonista di "Mercoledì", una nuova serie sull'iconico personaggio

L'attrice Jenna Ortega è la protagonista di "Mercoledì", una nuova serie sull'iconico personaggio

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La bambina simbolo della cultura gothic e del femminismo è tornata: Mercoledì Addams è cresciuta, è diventata adolescente e va al college nella nuova serie Netflix in uscita il 23 novembre, con il primo episodio in anteprima europea a Lucca Comics & Games dove il 31 ottobre interverrà anche Tim Burton che firma questo spin-off dal titolo “Mercoledì”.

Il poster della nuova serie Netflix "Mercoledì" firmata da Tim Burton
Il poster della nuova serie Netflix “Mercoledì” firmata da Tim Burton

Nella nuova serie, con protagonista l’attrice Jenna Ortega (vista in “Jane the Virgin” e “Scream” del 2022), la figlia maggiore della famiglia più creepy in circolazione è pronta a ribaltare il copione dell’adolescenza che può essere terrificante, ok. Ma in questo caso è lei quella di cui bisogna aver paura. Espressione ieratica e fascino sinistro, a renderla un’icona anche il suo caratteristico look: capelli corvini e perennemente intrecciati, vestito nero, colletto bianco e l’incarnato ancora più pallido.

“Mercoledì è un’adolescente, non l’abbiamo mai vista così prima d’ora. I suoi commenti sarcastici e sprezzanti potrebbero non necessariamente sembrare graziosi quando sono espressi da una ragazzina che non ha più dieci anni. Non è stato semplice. Non volevamo che fosse come tutte le altre adolescenti, ma neanche che sembrasse ignara” racconta Ortega, sottolineando che in questa serie “lei (Mercoledì, ndr) è al centro dell’azione. Abbiamo l’opportunità di darle più spessore e in questo modo diventa una persona più reale, qualcosa che non è mai stato fatto in precedenza”.

Jenna Ortega nei panni di Mercoledì Addams
Jenna Ortega nei panni di Mercoledì Addams

La serie dà una svolta al classico racconto della famiglia Addams. Dopo una serie di avvenimenti poco piacevoli di cui Mercoledì è stata protagonista nelle scuole superiori pubbliche, Gomez (Luis Guzman) e Morticia (Catherine Zeta-Jones) la spediscono alla Nevermore Academy, l’istituto accademico in cui si sono incontrati per la prima volta. Lì la ragazza intraprende un percorso ricco di “mistero, caos e omicidi” in puro stile Addams, scoprendo anche oscuri segreti sulla propria famiglia datati 25 anni prima, che la porteranno a indagare sul passato delle persone più vicine a lei. Fin dall’inizio si capisce che Ortega/Mercoledì è un’emarginata: ed è questo il punto della storia perché a differenza della maggior parte degli adolescenti, non vuole adattarsi agli altri, ma rimanere se stessa rifiutando le norme sociali.

Un altro aspetto di Mercoledì su cui punta la serie è il rapporto conflittuale con la madre. “Come si fa a crescere nell’ombra di una madre così fascinosa come lei?” si domanda Alfred Gough, creatore con Miles Millar della serie. A completare la bizzarra famiglia c’è anche il fratello Pugsley interpretato da Isaac Ordonez, mentre George Burcea è Lurch e Gwendoline Christie (attualmente impegnata in “The Sandman”, sempre su Netflix) interpreta Larissa Weems, la preside dell’accademia. Nel cast della prima stagione (otto puntate) è presente anche Christina Ricci che all’inizio della carriera aveva già dato il volto a Mercoledì in due film de “La famiglia Addams”, usciti nei primi anni Novanta.

La famiglia Addams di Tim Burton
La famiglia Addams di Tim Burton

“Quando ho letto questa sceneggiatura, mi è tornato in mente come mi sentivo a scuola e cosa provavo nei confronti dei miei genitori, come mi sentivo come persona. Ha dato alla Famiglia Addams una realtà tutta nuova. È stata una combinazione interessante” sono le parole di Tim Burton a “Empire Magazine”. Nella serie si affronta anche il tema della solitudine, argomento caro a Burton. “Nel 1976, sono andato a un ballo di fine anno delle superiori. Era l’anno di uscita di Carrie. Mi sono sentito come Carrie a quel ballo di fine anno. Ho sentito quella sensazione di dover essere lì ma di non farne parte. Per quanto tu voglia, quei sentimenti non ti lasciano” sostiene il regista che si sente molto vicino al personaggio della serie. “Io e Mercoledì abbiamo la stessa visione del mondo” dice il visionario regista, autore di capolavori come “La fabbrica di cioccolato”, “Sleepy Hollow” o “Edward mani di forbice” tanto per citare qualche esempio.

Una scena della serie "Mercoledì" di Tim Burton
Una scena della serie “Mercoledì” di Tim Burton

Un personaggio diventato un mito

Ma chi è Wednesday Addams? “Mercoledì (Venerdì) Addams” è il nome originale del personaggio che prende spunto dalla strofa di una filastrocca inglese che recita: “Wednesday’s child is full of woe” – “Il bambino nato di mercoledì è pieno di sventura”. E’ una vera e propria icona femminista e all’avanguardia, nata dalla penna e dalla fantasia di Charles Addams (famoso disegnatore statunitense) che gli diede vita nel lontano 1940. Figlia di Gomez e Morticia Addams, nonché sorella di Pugsley e nipote del simpatico Zio Fester, Mercoledì nella famiglia Addams rappresenta la parte più glaciale e razionale che ci sia, stimolando l’immaginario di chi in lei vede la forza delle donne e la loro capacità di essere se stesse andando contro tutti i più classici stereotipi sociali.

L'attrice Lisa Loring, la prima "Mercoledì" della storia della tv
L’attrice Lisa Loring, la prima “Mercoledì” della storia della tv

Lo stesso creatore la definì così: “Bambina piena di tristezza, è esangue e delicata, con i capelli corvini e l’incarnato pallido della madre. Suscettibile e piuttosto tranquilla, ama le scampagnate e le gite alle caverne sotterranee che Morticia e Gomez organizzano spesso. È una bambina seria, compassata nel vestire e, nel complesso, un po’ smarrita. Riservata e fantasiosa, poetica e dall’aspetto un po’ sciupato, è dedita a occasionali eccessi d’ira. Ha un piede con sei dita”.

Dopo il fumetto nasce la prima serie tv, creata da David Levy, intitolata “La famiglia Addams”e andata in onda per la prima volta nel 1964, in bianco e nero. Mercoledì Addams (che ha il volto di Lisa Loring) è una bambina di soli sei anni, caratterizzata da un vestito nero col colletto bianco e i capelli raccolti in due trecce, con strani gusti in fatto di animaletti domestici e passatempi, ma sostanzialmente solare e vitale come tutti i bambini della sua età. Nel fumetto e nella prima serie Mercoledì è ancora una “normale bambina”, soltanto un po’ incline alla nostalgia e ai giochi pericolosi e stravaganti col fratello. Ma, allora, quando diventa un vero e proprio simbolo femminista e anticonformista?

L'attrice Christina Ricci nei panni di Mercoledì Addams
L’attrice Christina Ricci nei panni di Mercoledì Addams

Il personaggio prende spessore e arriva a divenire un’icona con l’uscita dei film campioni d’incassi: “La Famiglia Addams” (1991) e “La Famiglia Addams 2” (1993) entrambi diretti da Barry Sonnenfeld, dove un cast di prim’ordine – in cui Gomez viene interpretato dal compianto Raul Julia e Morticia dall’insuperabile Angelica Houston – onora e cristallizza in quei lungometraggi la bellezza e l’unicità di questa famiglia mostruosamente felice della propria diversità, tanto da celebrarla in tutti i suoi aspetti. Nei film Mercoledì acquisisce spazio e risalto essendo rappresentata non più come una bambina docile anche se con gusti decisamente grotteschi, ma come un’adolescente cupa e fin troppo intelligente, capace e orgogliosa della sua famiglia e dalla sua unicità. In una parola: anticonformista.

Gomez (Luis Guzman) e Morticia (Catherine Zeta-Jones) nella serie "Mercoledì" di Tim Burton
Gomez (Luis Guzman) e Morticia (Catherine Zeta-Jones) nella serie “Mercoledì” di Tim Burton

Merito del successo di Mercoledì va ricercato nell’interpretazione dell’allora undicenne Christina Ricci, attrice capace di renderla perfetta e iconica: con i suoi outfit completamente dark e fuori moda, i capelli ossessivamente legati in due trecce e la capacità di non far trasparire nulla dal suo volto se non uno sguardo attento, indagatore e sempre pronta a dimostrare la sua arguzia. Negli anni successivi ai film con la Ricci, la figura di Mercoledì diventa come una vera e propria antagonista di Barbie, quindi di una visione omologata e stereotipata della bellezza e del comportamento femminile: ha i capelli neri, una pettinatura e degli abiti austeri e neri anch’essi, un’incarnato pallido e una predilezione per la solitudine e per le creature oscure. Mercoledì, poi, si trasforma anche un vero e proprio vessillo del femminismo, in quanto si tratta di un personaggio che rifiuta di seguire le norme convenzionali e imposte dalla società, rifiuta i vestiti e le compagnie alla moda e rifiuta di sottostare a chiunque ritenga al di sotto del proprio quoziente intellettivo. Insomma, il personaggio di “Mercoledì” si è evoluto e rafforzato nel tempo tanto da essere diventato un mito.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
La bambina simbolo della cultura gothic e del femminismo è tornata: Mercoledì Addams è cresciuta, è diventata adolescente e va al college nella nuova serie Netflix in uscita il 23 novembre, con il primo episodio in anteprima europea a Lucca Comics & Games dove il 31 ottobre interverrà anche Tim Burton che firma questo spin-off dal titolo “Mercoledì”.
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Jenna Ortega nei panni di Mercoledì Addams
Jenna Ortega nei panni di Mercoledì Addams
La serie dà una svolta al classico racconto della famiglia Addams. Dopo una serie di avvenimenti poco piacevoli di cui Mercoledì è stata protagonista nelle scuole superiori pubbliche, Gomez (Luis Guzman) e Morticia (Catherine Zeta-Jones) la spediscono alla Nevermore Academy, l’istituto accademico in cui si sono incontrati per la prima volta. Lì la ragazza intraprende un percorso ricco di “mistero, caos e omicidi” in puro stile Addams, scoprendo anche oscuri segreti sulla propria famiglia datati 25 anni prima, che la porteranno a indagare sul passato delle persone più vicine a lei. Fin dall’inizio si capisce che Ortega/Mercoledì è un’emarginata: ed è questo il punto della storia perché a differenza della maggior parte degli adolescenti, non vuole adattarsi agli altri, ma rimanere se stessa rifiutando le norme sociali. Un altro aspetto di Mercoledì su cui punta la serie è il rapporto conflittuale con la madre. “Come si fa a crescere nell’ombra di una madre così fascinosa come lei?” si domanda Alfred Gough, creatore con Miles Millar della serie. A completare la bizzarra famiglia c’è anche il fratello Pugsley interpretato da Isaac Ordonez, mentre George Burcea è Lurch e Gwendoline Christie (attualmente impegnata in “The Sandman”, sempre su Netflix) interpreta Larissa Weems, la preside dell'accademia. Nel cast della prima stagione (otto puntate) è presente anche Christina Ricci che all’inizio della carriera aveva già dato il volto a Mercoledì in due film de "La famiglia Addams", usciti nei primi anni Novanta.
La famiglia Addams di Tim Burton
La famiglia Addams di Tim Burton
“Quando ho letto questa sceneggiatura, mi è tornato in mente come mi sentivo a scuola e cosa provavo nei confronti dei miei genitori, come mi sentivo come persona. Ha dato alla Famiglia Addams una realtà tutta nuova. È stata una combinazione interessante” sono le parole di Tim Burton a “Empire Magazine”. Nella serie si affronta anche il tema della solitudine, argomento caro a Burton. “Nel 1976, sono andato a un ballo di fine anno delle superiori. Era l’anno di uscita di Carrie. Mi sono sentito come Carrie a quel ballo di fine anno. Ho sentito quella sensazione di dover essere lì ma di non farne parte. Per quanto tu voglia, quei sentimenti non ti lasciano” sostiene il regista che si sente molto vicino al personaggio della serie. “Io e Mercoledì abbiamo la stessa visione del mondo” dice il visionario regista, autore di capolavori come "La fabbrica di cioccolato", "Sleepy Hollow" o "Edward mani di forbice" tanto per citare qualche esempio.
Una scena della serie "Mercoledì" di Tim Burton
Una scena della serie "Mercoledì" di Tim Burton

Un personaggio diventato un mito

Ma chi è Wednesday Addams? “Mercoledì (Venerdì) Addams” è il nome originale del personaggio che prende spunto dalla strofa di una filastrocca inglese che recita: “Wednesday’s child is full of woe” – “Il bambino nato di mercoledì è pieno di sventura”. E’ una vera e propria icona femminista e all’avanguardia, nata dalla penna e dalla fantasia di Charles Addams (famoso disegnatore statunitense) che gli diede vita nel lontano 1940. Figlia di Gomez e Morticia Addams, nonché sorella di Pugsley e nipote del simpatico Zio Fester, Mercoledì nella famiglia Addams rappresenta la parte più glaciale e razionale che ci sia, stimolando l’immaginario di chi in lei vede la forza delle donne e la loro capacità di essere se stesse andando contro tutti i più classici stereotipi sociali.
L'attrice Lisa Loring, la prima "Mercoledì" della storia della tv
L'attrice Lisa Loring, la prima "Mercoledì" della storia della tv
Lo stesso creatore la definì così: “Bambina piena di tristezza, è esangue e delicata, con i capelli corvini e l’incarnato pallido della madre. Suscettibile e piuttosto tranquilla, ama le scampagnate e le gite alle caverne sotterranee che Morticia e Gomez organizzano spesso. È una bambina seria, compassata nel vestire e, nel complesso, un po’ smarrita. Riservata e fantasiosa, poetica e dall’aspetto un po’ sciupato, è dedita a occasionali eccessi d’ira. Ha un piede con sei dita”. Dopo il fumetto nasce la prima serie tv, creata da David Levy, intitolata “La famiglia Addams”e andata in onda per la prima volta nel 1964, in bianco e nero. Mercoledì Addams (che ha il volto di Lisa Loring) è una bambina di soli sei anni, caratterizzata da un vestito nero col colletto bianco e i capelli raccolti in due trecce, con strani gusti in fatto di animaletti domestici e passatempi, ma sostanzialmente solare e vitale come tutti i bambini della sua età. Nel fumetto e nella prima serie Mercoledì è ancora una “normale bambina”, soltanto un po’ incline alla nostalgia e ai giochi pericolosi e stravaganti col fratello. Ma, allora, quando diventa un vero e proprio simbolo femminista e anticonformista?
L'attrice Christina Ricci nei panni di Mercoledì Addams
L'attrice Christina Ricci nei panni di Mercoledì Addams
Il personaggio prende spessore e arriva a divenire un’icona con l’uscita dei film campioni d’incassi: “La Famiglia Addams” (1991) e “La Famiglia Addams 2” (1993) entrambi diretti da Barry Sonnenfeld, dove un cast di prim'ordine – in cui Gomez viene interpretato dal compianto Raul Julia e Morticia dall’insuperabile Angelica Houston – onora e cristallizza in quei lungometraggi la bellezza e l’unicità di questa famiglia mostruosamente felice della propria diversità, tanto da celebrarla in tutti i suoi aspetti. Nei film Mercoledì acquisisce spazio e risalto essendo rappresentata non più come una bambina docile anche se con gusti decisamente grotteschi, ma come un’adolescente cupa e fin troppo intelligente, capace e orgogliosa della sua famiglia e dalla sua unicità. In una parola: anticonformista.
Gomez (Luis Guzman) e Morticia (Catherine Zeta-Jones) nella serie "Mercoledì" di Tim Burton
Gomez (Luis Guzman) e Morticia (Catherine Zeta-Jones) nella serie "Mercoledì" di Tim Burton
Merito del successo di Mercoledì va ricercato nell’interpretazione dell’allora undicenne Christina Ricci, attrice capace di renderla perfetta e iconica: con i suoi outfit completamente dark e fuori moda, i capelli ossessivamente legati in due trecce e la capacità di non far trasparire nulla dal suo volto se non uno sguardo attento, indagatore e sempre pronta a dimostrare la sua arguzia. Negli anni successivi ai film con la Ricci, la figura di Mercoledì diventa come una vera e propria antagonista di Barbie, quindi di una visione omologata e stereotipata della bellezza e del comportamento femminile: ha i capelli neri, una pettinatura e degli abiti austeri e neri anch’essi, un’incarnato pallido e una predilezione per la solitudine e per le creature oscure. Mercoledì, poi, si trasforma anche un vero e proprio vessillo del femminismo, in quanto si tratta di un personaggio che rifiuta di seguire le norme convenzionali e imposte dalla società, rifiuta i vestiti e le compagnie alla moda e rifiuta di sottostare a chiunque ritenga al di sotto del proprio quoziente intellettivo. Insomma, il personaggio di “Mercoledì” si è evoluto e rafforzato nel tempo tanto da essere diventato un mito.
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