Mietta torna a parlare di salute mentale: “A inizio carriera ho sofferto di ansia”

Non è la prima volta che la cantante tarantina commenta quanto da lei vissuto. Alle Iene ha recitato un monologo: "Ho toccato con mano la bulimia e gli attacchi di panico"

di GIULIA DE IESO
11 dicembre 2024
Mietta (Instagram)

Mietta (Instagram)

Nella puntata di martedì 10 dicembre de "La Volta Buona", Mietta (pseudonimo di Daniela Miglietta) è tornata a parlare delle difficoltà e delle ansie che hanno caratterizzato la prima parte della sua carriera. “All’epoca avrei voluto avere questo percorso (riferendosi a Jennifer Lopez, ndr), ma negli anni ‘80/’90 questa cosa non veniva messa in primo piano perché la fisicità non doveva essere al primo posto, dovevi dare l’idea di essere una brava ragazza, non che io non lo fossi (…)", ha dichiarato la cantante tarantina.

"In quel periodo andavano bene le magliette tutti uguali, poco trucco, nulla che potesse violare il fatto che tu fossi una ragazzina e non tirare fuori la tua femminilità. Io la nascondevo totalmente. Mi rimpicciolivano la bocca, mettevo la matita bianca, cercavano di evitare che io dessi l’idea di essere comunque tanto femminile”. 

“All’epoca questa cosa mi ha comportato un sacco di problemi: ansia, insicurezze", continua. "Non mi sentivo mai veramente me stessa, sentivo di non appartenere mai al mio ruolo. Io andavo scalza a Taranto in giro per le strade, mi sarebbe piaciuto giocare molto con la moda (…). Diciamo che hanno cercato di plasmarmi nella prima fase della mia carriera, è stato un passaggio molto difficile. Avrei voluto che la cosa fosse un po’ più serena”. 

Il monologo alle Iene: "Ho toccato con mano la bulimia e gli attacchi di panico"

Poco più di un mese fa, Mietta ha recitato un monologo a Le Iene in cui ha parlato degli attacchi di panico e della bulimia di cui ha sofferto: "All'inizio della mia carriera, quando mi sono ritrovata addosso gli occhi di tutti, ero solo una ragazzina cresciuta da punk, scalza per le strade di Taranto, all’ombra del mostro puzzolente dell’Ilva. Avevo 18 anni e per soddisfare la loro voglia di protagonismo, in tanti hanno provato a plasmarmi: “canta così”, “mangia così”, “non metterti quella minigonna”, “sei troppo bella”. Loro volevano vedere la brava ragazza, io mostrare invece la parte più sfrontata". 

"Ma chi si è mai ricordato chi fossi io? Sono passata dai miei occhi puri, inquieti e indecifrabili a una voglia di cibo irrefrenabile. Ho toccato con mano la bulimia e gli attacchi di panico. Quelle paure le ho accarezzate a più mandate, finché ho imparato a gestire i miei demoni. Ho capito che il modo migliore per essere amati è “accettarsi” (...). Ho accettato di essere anche disfatta, stralunata, strampalata, emozionale e patetica (...)".

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La prima volta che parlò di attacchi di panico e disturbi alimentari

La cantante tarantina ha parlato per la prima volta del suo vissuto con la bulimia solo dodici mesi fa, sempre a "La Volta Buona": "Un anno fa mi sono resa conto che rifiutavo il mio corpo, lo rifiutavo fisicamente e avevo un rapporto compulsivo con il cibo (...)", spiegò all'epoca a Caterina Balivo. "Nel momento in cui io l'ho scoperto e l’ho scoperto perché me ne sono accorta su me stessa, mi sono resa conto che alcune cose che leggevo e su cui mi ero informata facevano parte di quella che era la mia attenzione e della mia quotidianità".

La cantante Mietta
La cantante Mietta

Mietta precisò come all'inizio non lo sapesse nessuno, ma che poi abbia deciso di parlarne con la sua psicologa: "Mi sono resa conto di dover azionare un metodo di difesa. Il lavoro intenso che faccio su me stessa mi ha portata a migliorarmi". Mietta aveva parlato anche degli attacchi di panico: "Non mi sentivo in pace con me stessa. Gli attacchi di panico hanno avuto un’azione negativa in tutta la mia vita. Prima che arrivasse Francesco (suo figlio, ndr), vivevo in una costante ansia per tutto ciò che mi poteva accadere". La cantante concluse l'intervista spiegando di star bene e di essere uscita dal tunnel.