Papa Francesco a dialogo con i giovani su Disney+

Un documentario in cui Bergoglio risponde alle domande dei ragazzi. E dice: "Il sesso è una delle cose belle donate da Dio"

di GIOVANNI BOGANI
6 aprile 2023
Papa Francesco (Ansa)

Papa Francesco (Ansa)

Un pomeriggio del giugno scorso, Papa Francesco è uscito dal Vaticano. Ha preso la sua Cinquecento bianca ed è finito dentro l’ex lanificio di via Pietralata, a Roma, sulle rive dell’Aniene. È salito su un ascensore di servizio, di quelli un po’ sverniciati, che sembrano montacarichi. E quando l’ascensore si è aperto, si è trovato di fronte dieci ragazzi. Dieci ragazzi che arrivavano da tutto il mondo. Ciascuno con un suo problema, una ferita, un conflitto. "Zero a zero, palla al centro. Cominciamo", ha detto. E per quattro ore, ha risposto alle loro domande. Ne è venuto fuori un documentario di ottanta minuti, disponibile su Disney+.
Papa Francesco (Ansa)

Papa Francesco (Ansa)

"Amen, Francesco risponde" è diretto da due registi spagnoli, Jordi Evole e Màrius Sanchez. Ed è, per molti aspetti, sorprendente. "Santità, lei conosce Tinder?". "Sa che cos’è una persona non binaria?". "Vorrei sapere se lei è felice. E se qualche volta si sente solo". Queste e altre domande, poste da ragazzi che parlano spagnolo e che vengono da tutto il mondo. Marìa, Khadim, Juan, Milagros, Celia, Medha, Lucìa, Dora, Alejandra e Victor. Fra loro ci sono un ragazzo ateo, una ragazza non binaria, un ragazzo che è stato abusato in chiesa, un’attivista femminista abortista, un giovane che produce materiale pornografico, una ragazza che ha tentato il suicidio, un ragazzo africano che ha conosciuto il dramma della migrazione. Non è un documentario agiografico, non è un film rassicurante. È un faccia a faccia con i dubbi e con le sofferenze umane. E Bergoglio accetta il faccia a faccia. Gli si presenta Celia, dice: "ho un’identità sessuale fluida. Sa che cos’è una persona non binaria?". Il papa replica che sì, lo sa. Lei comunque glielo spiega, a scanso di equivoci: "E’ una persona che non è né uomo né donna, o quanto meno, non del tutto né tutto il tempo". Celia chiede a Bergoglio se nella Chiesa ci sia spazio per la diversità sessuale e di genere. E il papa risponde: "Ogni persona è figlia di Dio, e la Chiesa non può chiudere la porta a nessuno. Le persone che, usando la Bibbia come riferimento, giustificano l’esclusione dalla comunità cristiana del movimento Lgbt sono infiltrati che approfittano della Chiesa per la loro ristrettezza personale". Più chiaro di così. Non abdica alle sue convinzioni sull’aborto. Dice: "A un mese dal concepimento, tutti gli organi sono ‘disegnati’. Non si tratta solo di un mucchio di cellule, ma di una vita umana. La domanda da porsi è se sia lecito eliminare una vita umana per risolvere un problema". Ma dice anche "il segno che un aborto lascia su una donna è duro. È necessario non fare troppe domande e essere misericordiosi. Una donna che abortisce deve essere accompagnata. Ma una cosa è accompagnare la persona che ha fatto questo, un’altra cosa è giustificare l’atto".
Il documentario "Amen" vede il Papa protagonista (Instagram)

Il documentario "Amen" vede il Papa protagonista (Instagram)

Bergoglio sceglie di fare l’intervista fuori dal Vaticano, fuori da "casa sua", diciamo. Non li ha selezionati lui, i giovani che gli pongono domande, e non li ha mai incontrati prima. Parla anche del sesso: "Il sesso è una delle cose belle donate da Dio alla persona umana. Esprimersi sessualmente è una ricchezza. Il sesso ha una sua ragion d’essere. L’espressione dell’amore è il punto centrale dell’attività sessuale". È vero, lo dice per rispondere ad un giovane che vende materiale pornografico, e per condannare la pornografia. Ma nessun altro pontefice aveva parlato in maniera così chiara ed esplicita del sesso come "una delle cose belle donate da Dio alla persona". E nessun altro pontefice è stato così generoso nell’esporsi ai media. Una lunga intervista concessa al regista tedesco Wim Wenders era al centro del film "Francesco, uomo di parola", mentre lunghe sequenze delle visite papali nel mondo erano il focus del documentario "In viaggio" di Gianfranco Rosi, presentato fuori concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia. Adesso continua il dialogo del papa con i media attraverso questo documentario prodotto da Disney+, realizzato da due registi agnostici. Un film nel quale Francesco non ha paura di parlare di sesso, masturbazione, diritti Lgbt, aborto. Nel quale esce dalla sua "comfort zone", accettando il dialogo con dieci ragazzi, nove dei quali non sono credenti. Non un "santino", ma una lezione viva su come dialogare con le nuove generazioni