Premi César, nuove norme contro le violenze sessuali nel cinema francese

L’Accademia introduce misure regolamentari concrete per rispondere al silenzio dell’industria cinematografica sugli abusi: “Non metteremo sotto i riflettori nessun accusato”

di MICHELA LODDO
27 gennaio 2025
Il palco dei premi César dello scorso anno

Il palco dei premi César dello scorso anno

Mentre in Italia continuiamo a invitare nei salotti culturali chi è accusato di violenze e a far sfilare sui tappetti rossi gli abuser come se nulla fosse (Morgan vi dice nulla? E la polemica contro il filosofo Caffo a PLPL?), in Francia, a meno di un mese dalla cerimonia di quest'anno, l’Accademia César ha emanato importanti modifiche normative per rispondere adeguatamente alle accuse di violenza sessuale e fisica all’interno dell’industria cinematografica.

Con un nuovo statuto, adottato il 23 gennaio, l’Accademia ha dichiarato il suo impegno a combattere ogni forma di violenza e ha introdotto norme di tolleranza zero nei confronti di chiunque affronti accuse legali di tale natura. “In caso di procedimenti legali contro un membro per atti di violenza, in particolare di natura sessista o sessuale – ha annunciato l’istituzione –, il consiglio sospenderà i diritti di voto dello stesso fino alla conclusione del processo in corso, o lo escluderà definitivamente fino al completamento della condanna, nel caso in cui questa fosse definitiva”. 

Queste misure, secondo quanto dichiarato dall’Accademia, sarebbero state introdotte per garantire che i premi César “non mettano più sotto i riflettori individui accusati di comportamenti inaccettabili”.

Le ragioni delle nuove normative

Le nuove regole arrivano dopo una serie di critiche che negli anni scorsi hanno scosso il prestigioso premio, in particolare la vittoria del César 2020 come miglior regista a Roman Polanski.  Tale decisione suscitò un’ampia indignazione all’interno dell’industria cinematografica, tanto da spingere Adèle Haenel, attrice di spicco e attivista (all’epoca due volte vincitrice del premio di recitazione), a lasciare furiosamente la cerimonia in segno di protesta. Haenel, dopo aver abbandonato definitivamente il mondo del cinema, denunciò apertamente il silenzio del settore di fronte agli abusi.

Un simile episodio si è ripresentato due anni dopo, nel 2022, quando l'attore emergente Sofiane Bennacer ("Forever Young") è stato candidato per il premio miglior esordiente maschile nonostante le accuse di violenza sessuale presentate poco prima contro di lui. L'Accademia, dopo le polemiche, ha ritirato il nome del giovane attore dalla rosa dei candidati, consentendo di velocizzare il nuovo processo di riforma culminato con le nuove norme annunciate qualche giorno fa.

La resa dei conti MeToo del cinema francese ha raggiunto però il suo momento storico alla cerimonia dei César dello scorso anno, quando l'attrice e attivista Judith Godrèche, vittima di abusi da parte di alcuni suoi colleghi registi, ha sfidato l'omertà dell'industria incoraggiando i presenti a interrompere definitivamente questo meccanismo. 

"Non interpretiamo eroine sullo schermo per poi nasconderci nei boschi nella vita reale", ha detto Godrèche dal podio "Non scriviamo eroi rivoluzionari o umanisti solo per svegliarci la mattina sapendo che un regista ha abusato di una giovane attrice e non dire nulla". 

L’attrice ha poi ribadito la sua posizione al Festival di Cannes, presentando il suo cortometraggio Moi Aussi, che raccoglie una serie di testimonianze di alcune donne vittime di violenza sessuale. 

Quest’anno, il 28 febbraio, all’Olympia Theatre di Parigi, si terrà la 50ª edizione dei premi César, le cui candidature saranno annunciate il 29 gennaio.  Le modifiche regolamentari riflettono un impegno concreto dell’Accademia per promuovere un ambiente più etico e trasparente, segnando un nuovo capitolo per il premio più prestigioso del cinema francese.