È stata lei a portare il pane a casa, fin dalla tenere età. Zendaya, una delle attrici più iconiche del panorama mondiale contemporaneo, che sarà ospite domenica 14 a “Che tempo che fa” sul Nove insieme a Josh O'Connor e Mike Faist, in occasione dell'uscita del nuovo film di Luca Guadagnino “Challengers”, riflette sul modo in cui è cresciuta e su come questo influisca ora, da adulta, sulla visione della sua infanzia.
Cosa comporta essere un’attrice bambina
“Non so quanta scelta io abbia avuto – dichiara la star californiana a Vogue e British Vogue nel servizio di copertina di maggio –. Ho sentimenti contrastanti riguardo ai bambini, alla fama e all'essere al centro dell'attenzione pubblica, o all'essere stata un’attrice bambina”.
“Siamo testimoni di molti casi in cui questa cosa è stata dannosa – ha proseguito la 27enne –. Solo ora, da grande, sto iniziando a pensare: ‘Oh, ok, aspettate un attimo. Ho sempre fatto solo quello che sapevo, e questo è tutto quello che sapevo fare”.
Zendaya Maree Stoermer Coleman ha iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo fin da giovanissima, prima come modella e ballerina, poi sbarcando in tv, nel film Disney “Nemici per la pelle”. Il successo, però, è arrivato grazie al cinema, quando ha interpretato Michelle "MJ" Jones-Watson in “Spider-Man: Homecoming” della Marvel nel 2017 e nei successivi film della serie.
“Vivo ora la mia adolescenza arrabbiata”
Ormai icona del cinema internazionale, dice di sentirsi ora come se stesse “attraversando la mia fase adolescenziale arrabbiata, perché non ho avuto il tempo di farlo prima”.
"Mi sembrava di essere stata spinta in una dimensione decisamente adulta: ero diventata la capofamiglia troppo presto e quindi c'era una sorta di inversione di ruoli e di crescita”, ha spiegato la 27enne.
La prima volta da protagonista: “Non riesco a godermela”
Zendaya dichiara a Vogue di essersi trovata a dover essere “un soggetto perfetto, tutto ciò che tutti vogliono che io sia, all'altezza di tutte le aspettative” e per questo quando oggi vive momenti speciali nella sua carriera, “come la mia prima volta da protagonista di un film che sta per essere proiettato al cinema, mi sento come se mi rimpicciolissi e non riuscissi a godermi tutte le cose che mi stanno accadendo”, ammette amareggiata.
“Sono molto nervosa, e credo che ciò derivi dal fatto di essere stata una bambina che non ha mai avuto l'opportunità di provare... Vorrei essere andata a scuola”, ha aggiunto la star di “Euphoria”.
“Vorrei avere intorno persone che mi somigliano di più”
“Challengers” (che arriverà in sala il 26 aprile) rappresenta un nuovo scenario per lei, dato che il suo personaggio, Tashi, ha circa 30 anni. “Di solito sono sempre in un liceo da qualche parte. E io non sono mai andata al liceo”, ha precisato nell'intervista a Vogue, parlando dei suoi ruoli passati e della realtà.
Sui suoi coetanei di Hollywood, l’attrice di “Dune: Part Two” dice di far parte di “una piccola cerchia sociale” ma “penso che si potrebbe fare di più. Non lo so. Mi tengo molto sulle mie, ed è colpa mia – continua –. Sono grata ai miei coetanei, ma mi piacerebbe vedere intorno a me persone che mi assomigliano un po' di più. Penso che sia qualcosa di cruciale e necessario”, conclude.