
Irma Testa (Instagram)
La domanda aumenta, cambiano i profili dei pacchetti offerti e nuove gravidanze in tutto il mondo sono pronte a soddisfare le richieste dei clienti, spesso a distanze continentali: è il borsino della maternità surrogata. Che sia 'lucro' o 'dono altruista' non spetta dirlo al mercato, che guarda ai grafici con le frecce in su. Di certo l'affare dei bimbi on demand attraversa un nuovo boom e cresce anche il numero di coppie italiane (sia etero che omosessuali) che si rivolgono ad agenzie straniere per avere un figlio. E mentre nel nostro Paese si incrociano gli interrogativi e gli scontri etici e politici sull'argomento, non mancano le dichiarazioni a favore di questa possibilità, come quella di Irma Testa, neocampionessa del mondo di pugilato, che ospite di "Un giorno da Pecora" su Rai Radio 1, parlando anche di temi etici e di diritti ha detto: "Un giorno vorrei sposarmi, sono favorevole al matrimonio omosessuale e vorrei avere tanti figli. E sono favorevole anche all'utero in affitto".

Irma Testa, campionessa napoletana di boxe, con la medaglia di bronzo vinta a Tokyo
Irma Testa: "Sono favorevole all'utero in affitto"
Quanto all'utero in affitto, la boxeur non lo vede come sfruttamento per la donna. "Ma no, secondo me no". E sui diritti Lgbtq "c'è molto lavoro da fare, è difficile ma io sono fiduciosa". La campionessa campana, dopo la medaglia olimpica a Tokyo aveva dichiarato di essere omosessuale. "Ho fatto coming out perché nel mondo dello sport si parla poco di questo argomento - ha detto l'azzurra -, e questo non è giusto. Si può essere idoli anche se omosessuali, mentre per gli sportivi pare non sia così". Irma Testa ha detto di essere "single" in questo momento, che la donna che le piace di più è Angelina Jolie, ma che potrebbe anche innamorarsi di un uomo. "Mi piacciono le donne ma possono piacermi anche gli uomini, cosa che però accade pochissime volte. Ho trovato affascinante per due anni Giuseppe Conte, il suo modo di fare". Sui social racconta che le "scrivono più donne che uomini. Di solito mi dicono: fidanziamoci o facciamo sparring insieme. E poi mi chiedono pure le foto dei piedi...".
Irma Testa (Instagram)
Chi è stata la prima bimba nata da pma e utero in affitto
È stata Shira, figlia di Elliot, Sandy e Shannon, la prima bambina (almeno ufficialmente) a nascere, negli Usa e nel mondo, da madre surrogata ma biologicamente figlia dei suoi genitori. Era il 13 aprile del 1986. Da quel giorno moltissimi bambini sono venuti al mondo così, dando la possibilità a coppie etero e omosessuali di diventare genitori. Fino ad allora infatti negli Stati Uniti c'erano già state alcune centinaia di madri che, generalmente dietro compenso, avevano offerto a coppie, in cui la donna non era in grado di sostenere una gravidanza, il proprio utero per portare avanti la gestazione di un bambino per metà biologicamente loro, e per metà del padre. Ma il caso di Shira è stato diverso: Shannon Boff, una casalinga 22enne, fu la prima "incubatrice umana", dato che nel suo utero venne trasferito un embrione ricavato da ovociti e sperma della coppia. A Sandy, la madre biologica, era stato rimosso l'utero dopo una gravidanza finita con la morte di una bambina nata prematura. Boff, che ricevette un compenso di 10mila dollari, non aveva dunque alcuna relazione genetica con la bambina. La donna, già sposata e madre di un bambino di 4 anni, raccontò di averlo fatto non per i soldi ma per aiutare una coppia che non poteva avere figli.
La ministra della Famiglia e delle Pari opportunità Eugenia Roccella