Khelif, l’avversaria: “Devo combattere contro un uomo”. Chi è Anna Luca Hamori

Nei quarti di finale categoria 66kg femminile si incontrano l’algerina oggetto di polemiche e attacchi in questi giorni e la 23enne ungherese, che sui social l’ha presa di mira con meme e offese discriminatorie

3 agosto 2024
Imane Khelif (in rosso) e Anna Luca Hamori (in blu)

Imane Khelif (in rosso) e Anna Luca Hamori (in blu)

“Domani devo combattere contro un uomo. È stato dimostrato che Imane Khelif è un uomo. Nel 2023 è stata squalificata”. Le parole di Anna Luca Hamori arrivano alla vigilia del match di pugilato che la vedrà sfidare – oggi alle 17.22 – l’atleta nell’occhio del ciclone delle polemiche per il suo ‘genere’ e per l’incontro vinto con l’italiana Carini. Affermazioni brutali, violente, offensive. Fake news – quelle sull’identità transgender di Khelif – della peggior specie, che hanno spostato l’attenzione di tutto il mondo dallo sport a questioni personali, che con l’Olimpiade non avrebbero nulla a che fare se non fossero state tirate fuori ad arte da politici conservatori e rilanciate da chiunque, dalla casalinga al vip di turno, dall’uomo al bar a Elon Musk. 

Intanto alla North Paris Arena – dove è in corso il programma olimpico della boxe –  si respira aria di grande attesa per il secondo incontro alle Olimpiadi di Parigi 2024 della pugile algerina, con tantissime bandiere e tifosi algerini sugli spalti per sostenere la loro campionessa. Nell'impianto parigino, la tribuna stampa è stracolma: ci sono “tantissimi giornalisti, molti più dei giorni scorsi”, fanno notare i volontari dell'organizzazione, con un esplicito riferimento al match della pugile iperandrogina, da due giorni al centro del dibattito sportivo e politico in Italia e in altri Paesi.

Chi è Anna Luca Hamori

Anna Luca Hamori (Instagram)
Anna Luca Hamori (Instagram)

La magiara che sfida Imane Khelif ai quarti di finale del torneo pesi welter ai Giochi Olimpici di Parigi ha 23 anni ed è la prima pugile donna a vestire i colori dell’Ungheria. Nata a Szombathely nel 2001, ha iniziato a boxare seguendo le orme del fratello, il suo vero idolo come lo definisce su Instagram. Anna Luca Hamori ha vinto 11 volte il campionato nazionale ed è una dei fiori all’occhiello di questa disciplina per la squadra olimpica. 

Ha all’attivo una streak di vittorie invidiabile con l’unico passo falso ai mondiali 2023, quando è stata subito eliminata: nel 2018 si classifica ai Giochi Olimpici Giovanili e si piazza al quarto posto, perdendo il bronzo contro l’argentina Oriana Saputo. Nel 2022 è medaglia d’argento all’European U22 Championship.

Condivide la passione per il pugilato col suo compagno, il noto pugile Kreko Istvan e ha un gatto di nome Bigyo.

Il video su TikTok e la denuncia del Comitato Olimpico algerino

Anna Luca Hamori (Instagram)
La magiara Anna Luca Hamori (Instagram)

Basta ascoltare le parole della pugile ungherese in un video su TikTok, intitolato “La risposta a molte domanda è qui...” per capire quanto questa storia abbia fatto breccia. E condizioni – come ha fatto nel match di Khelif conto l’azzurra – l’opinione pubblica già prima l’incontro valido per i quarti di finale della categoria 66 kg. Anche il fidanzato di Hamori, pure lui pugile, aveva detto la sua: “Sul ring contro Khelif dovrei salirci io”. Frasi che hanno provocato la reazione del Comitato olimpico algerino, che ha fatto sapere di voler sporgere denuncia nei confronti della Hamori “per le sue dichiarazioni offensive sulla sua avversaria che ha definito uomo sui social”.

Le offese via social 

La boxeur magiara non si è limitata solo a un video su Tik Tok perché la 23enne ha già rilasciato dichiarazioni in merito all’identità di genere della sua avversaria durante una conferenza stampa: “Non ho paura. Non mi interessano le storia della stampa e dei social – ha detto –. Non mi interessa se lei o lui è un uomo, sarebbe una vittoria più grande per me se vincessi”. Imane Khelif è una donna, intersex, socializzata donna, lo ribadiamo ancora una volta (come chiarito dopo il primo incontro ai Giochi anche dal Cio), ma Hamori continua ad alimentare la polemica condividendo offese e contenuti molto forti contro la sua avversaria.

Peccato nei giorni scorsi, proprio dal suo account Instagram avesse detto: “Non mi interessano le storie, cosa sta succedendo sui social media in questo momento. Voglio solo concentrarmi su me stessa e so perché sono venuta qui: voglio vincere una medaglia alle Olimpiadi. Quindi non mi interessa niente. Andrò sul ring e vincerò”. E ancora “Sto cercando di non usare il telefono prima del combattimento” condividendo poi però  tantissime storie sul match di sabato 3 agosto, quasi tutte ripostate e nel 99% dei casi contro l'algerina; in queste si mettono le due pugili a confronto in modo spesso grottesco, con fisicità esagerate per quanto riguarda la nordafricana, addirittura ritratta con le sembianze di un mostro in un montaggio che richiama una nota favola della Disney: il match vedrebbe da un lato del ring la 'Bella' ungherese e dall'altro lato la 'Bestia' algerina (un bestione tutto muscoli) con l'aggiunta dei cerchi olimpici e della scritta “Paris 2024”. Un meme che lei ha solo ripostato, ma che non la esime dalla colpa di alimentare un caso di discriminazione, di odio mediatico che è ormai arrivato ai limiti del surreale.