L’incubo di Ingebrigtsen: “Mio padre minacciava di uccidermi di botte”

Il campione olimpico norvegese ha rivelato che fin da piccolo ha subito le vessazioni del padre-allenatore : “Preso a calci e pugni per dieci anni”

di MARIANNA GRAZI
1 dicembre 2024
Jakob Ingebrigtsen

Il campione olimpico Jakob Ingebrigtsen (Epa)

Padre, allenatore, aguzzino. Gjert Ingebrigtsen era tutto questo per il figlio, due volte campione olimpico, Jakob, e per i suoi fratelli. Li "picchiava e prendeva a calci" sin da quando il 24enne norvegese, oro a Tokyo 2020 nei 1500m e nei 5000m a Parigi 2024 era appena un ragazzino. Aggressioni che sono andate avanti per dieci anni, a quanto sostiene il figlio.

L’uomo dovrà affrontare un processo penale l'anno prossimo, accusato tra le altre cose di abusi su Jakob e la minaccia di "ucciderlo di botte".

Il quotidiano norvegese VG, che riferisce di aver visto l'atto di accusa, sostiene che i pubblici ministeri hanno incriminato Gjert per aver picchiato due dei suoi figli mentre era anche loro allenatore. Secondo il giornale, è anche accusato di aver chiamato suo figlio "teppista" e "terrorista" e di aver minacciato di "svergognarlo e togliergli la salute". Ingebrigtsen Sr nega tutto quello che gli viene imputato.

Secondo VG, il processo dovrebbe durare circa otto settimane, con 30-40 testimonianze previste. L'assistente procuratore Mette Yvonne Larsen ha aggiunto: "guardando alle prove finora raccolte si tratta di un'accusa molto grave che si estende su un periodo di molti anni".

Gjert e i suoi figli hanno fatto anche parte di un popolare programma televisivo, un reality show, in Norvegia, ma nel 2022 il padre ha lasciato il suo ruolo di allenatore del "Team Ingebrigtsen", apparentemente per motivi medici. Tuttavia, Jakob e i suoi fratelli Henrik e Filip – anch'essi corridori di mezzofondo di successo – hanno successivamente chiesto alla federazione norvegese di atletica di aiutarli a evitare che il padre fosse coinvolto negli eventi internazionali, dato che Gjert allena anche il medagliato di bronzo dei 1500m ai mondiali del 2023, Narve Gilje Nordås.

"Siamo cresciuti con un padre molto aggressivo e ossessionato dal controllo, che ha usato violenza fisica e minacce come parte della sua educazione", hanno scritto i fratelli. "Sentiamo ancora disagio e paura, che sono in noi fin dall'infanzia." Secondo VG, Jakob ha raccontato agli investigatori degli abusi fisici e psicologici subiti sia da lui che dai suoi fratelli. "Ha spiegato di essere stato colpito più volte alla testa da suo padre, Gjert", riporta il giornale. "In una situazione, l'abuso è durato dai 15 ai 30 minuti, ha spiegato la star dell'atletica alla polizia. Un altro episodio riguarda i calci. Le situazioni descritte da Jakob Ingebrigtsen durante l'interrogatorio si estendono su un numero di anni molto lungo".

Gli avvocati della difesa, John Christian Elden e Heidi Reisvang, affermano che il loro cliente respinge tutte accuse e dice che "la decisione di procedere con l'imputazione è un stata affrettata". In dichiarazioni fatte l'anno scorso, Gjert ha aggiunto: "Le affermazioni sono infondate. Non ho mai usato violenza contro i miei figli. Il fatto che io abbia delle debolezze come padre e che sia stato un  allenatore troppo presente è una consapevolezza che ho raggiunto, sebbene troppo tardi".